LETTERA / IL TAV, LA FARFALLA ZERINZIA E I PROMESSI SPOSI

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di RICCARDO HUMBERT

Sono convinto che anche qualche madamina abbia letto “I Promessi Sposi”, quella sorta di telenovela scritta da un milanese qualche secolo fa; ebbene, allora si ricorderebbe di un personaggio, un certo Don Ferrante, che per aver ostinatamente negato il contagio della peste di Milano ne morì “come un eroe del Metastasio, prendendosela con le stelle”.

Dico questo poiché, comportandosi come Don Ferrante, tanti assertori della Grande Opera Strategica negano l’esistenza di un documento da loro stessi stilato che in definitiva sarebbe un’ipotetica sentenza negativa per la salute di circa il 10-15% di alcune categorie sociali (anziani e bambini).

È vero, se ne parla poco, ma è una legge del marketing: bisogna esaltare i vantaggi e nascondere gli svantaggi. D’altra parte è comunque consolatorio e commovente verificare come i promotori della Grande Opera si prodighino in un grande slancio di umanità e di altruismo per salvaguardare l’habitat della Zerynthia Polyxena, una farfalla di grande valore strategico. Pare che prediliga i cantieri e vada matta per i gas lacrimogeni.

È una specie protetta – sostengono – noi badiamo alla salute dell’habitat“. Considerato dunque che, in quanto non lepidotteri, noi valsusini non costituiamo una specie protetta neppure dall’Unesco, siamo giustamente soggetti a selezioni più o meno naturali e, siccome il processo esige le sue vittime, più che all’etica è indispensabile guardare al pragmatismo.

Le vittime sacrificali sono necessarie, se non indispensabili, dicono tutti quelli che non stanno in Val di Susa. Nessuno, però, sa chi sia il giudice che deve decidere chi deve rappresentare l’offerta sacrificale nei confronti dell’opera strategica, in fondo è una grande responsabilità: non possiamo mica salvare tutti gli habitat che ci capitano tra i piedi, insomma; allora noi ci sentiamo in diritto di avanzare qualche perplessità sui criteri di scelta, se non altro per non dover morire come Don Ferrante, prendendocela con le stelle.

 

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21 COMMENTI

  1. C’è ben poco da negare perché tale documento non esiste. Qualcuno dovrebbe piuttosto domandarsi come mai negli ultimi anni a Chiomonte si sia scavato un tunnel di 7km, a Bardonecchia uno da 12km, e a Saint Martin la Porte uno di 6km (ancora in fase di scavo), senza che ci fosse alcun aumento di malattie respiratorie o di tumori, senza che venissero trovati amianto o uranio e senza che venissero prosciugate le falde acquifere della zona. I signori che da anni raccontano queste favolette, se ne guardano bene dal fare il punto della situazione su quanto si sia avverato delle loro negaste profezie. Inventano nuove favolette per il loro popolo di tifosi.

    • Non ci sarà nessun danno per la salute.
      Nessuno si ammalerà mai per l’amianto e le polveri sottili; perché c’è lo assicurano le madamine Sitav.
      Ma se il primo ad avere la tosse sarai tu, caro malox, ricordati di tutte le volte che hai sperculato i Notav che si preoccupano anche della tua salute.

      • No, te lo assicura il fatto che negli ultimi decenni in valle sono stato scavati più di 100km di tunnel ferroviari, stradali e idraulici e non è successo assolutamente niente, come cerificato dal CPO Piemonte. Ma fare leva sulle paure della gente e sulla salute sventolando spauracchi basati sul nulla cosmico fa comodo e non impegna. In gergo si chiama sciacallaggio.

  2. L’autore del testo è certamente una persona che può affermare: lavoro nella vita, no tav alto,nulla. per la salute ridorniamo alla carrozza con quadriglia, non inquina e concima

  3. caro MALOX certamente l’amianto e l’uranio nel cantiere NON è stato trovato, perchè NON é STATO MAI CERCATO E NON E’ STATO MAI PERMESSO di accedere e fare dei prelievi. Tutte le analisi fatte sono state fatte da chi è interessato alla sua costruzione.
    E’ la stessa situazione dove l’inquinamento causato dall’autostrada viene monitorato da chi la gestisce.
    Per quanto riguarda l’amianto e l’uranio c’e tutta una serie di studi e ricerche pregressa che dice che ci sono entrambi, soltanto che NON E’ ECONOMICAMENTE CONVENIENTE ESTRARLI, QUINDI è ACCERTATO CHE CI SONO.
    Che poi non siano ancora state prosciugate falde acquifere forse è un fatto, ma di sicuro c’e che scavare un buco nella montagna sicuramente la falda si trova e si taglia, tant’e che alcuni paesi ( vedi Salbertrand) sono rimasti senz’acqua dopo lo scavo della galleria che porta l’acqua nell’invaso di Grange Buttigliera sopra Giaglione, solo che queste notizie NON SI DEVONO SAPERE E NON VENGONO DIVULGATE. I no tav il punto sulla situazione l’hanno fatto parecchie volte , sono i fautori del tav CHE NON L’HANNO MAI FATTO ( O SE L’HANNO FATTO, MAI DIVULGATO)

    • Ma piantatela con ste sciocchezze prive di ogni fondamento. Le rilevazioni le fa l’ARPA fin da prima che si iniziasse a scavare, e i dati sono pubblici. Sarebbe ora che in Italia si cominciasse a perseguire per procurato allarme chi diffonde certe bufale per fini propagandistici.

  4. Grande Signor Humbert!! Persona di rara intelligenza, leggo sempre i Suoi interventi, che condivido pienamente.
    Se ci fossero più Humbert e meno Malox il mondo sarebbe migliore.

    • Esiste un documento redatto dsi medici di base della Valle che spiega bene la situazione sanitaria che non può che peggiorare se ci trapanano per l’ennesima volta!
      Daniela Ordazzo

      • Invece respirare i gas di scarico emessi dalle centinaia di TIR che quotidianamente percorrono l’autostrada e che saranno destinati ad aumentare non appena sarà aperta al traffico la seconda canna del Fréjus autostradale è e sarà il ricostituente ideale per l’apparato respiratorio dei valsusini.
        Amianto e uranio, ammesso che ci siano, possono sicuramente essere trattati con i moderni mezzi per l’estrazione ed il trasporto in completa sicurezza; vedasi trattamento dell’amianto e dell’Eternit durante la ristrutturazione/demolizione dei fabbricati, carri ferroviari ecc…

      • Finché in valle si continueranno a confondere lettere di opinioni con dati scientifici, continueranno queste inutili diatribe basate sul niente fatte da cittadini senza alcuna competenza sul tema. I dati, quelli veri e ufficiali, esistono e li pubblica il CPO Piemonte sul proprio sito. Basta guardarli, leggerli e capirli per rendersi conto della quantità di scemenze partorite dai NoTav in questi anni e su queste pagine.

  5. Completa sicurezza?
    Come a Bhopal nel 1985 o peggio?

    Mezzanotte e cinque a Bhopal
    Dominique Lapierre,Javier Moro
    Traduttore: E. Klersy Imberciadori
    Editore: Mondadori
    Collana: Oscar bestsellers
    Anno edizione: 2003
    Formato: Tascabile
    Pagine: 380 p.

    • Ma cosa ciufolo centra la strage di Bhopal?Come al solito voi NO TAV fate terrorismo mediatico spargendo disinformazione a piene mani.L’amianto/uranio/falde/farfalle saltano fuori solo quando fa comodo a voi,durante il raddoppio del tunnel autostradale del Frejus invece silenzio di tomba come anche silenzio assoluto sulle emissioni dei mezzi pesanti a cui siete così affezionati e che notoriamente emettono dagli scarichi nettare d’ambrosia.Non vi rendete neppure conto del danno che state facendo alla valle,se vi piacciono così tanto i TIR adottatene uno a testa,mettetevelo in salotto e respirate a pieni polmoni direttamente dallo scarico.

  6. La fiducia e le certezze di Guido sulle bonifiche di Casale e dell’amianto industriale diffuso sono quasi commoventi.
    Qualsiasi trattamento di sostanze pericolose non ha sicurezza “completa” o assoluta ma rilasci più o meno rilevanti e più o meno compatibili con soglie fissate per legge.
    Detto questo rimane una belle differenza tra le bonifiche di zone contaminate, dove la mortalità progredisce seguendo i modelli matematici delle ipotesi più funeste, e l’avvio di un’opera che porterebbe, da una situazione di sostanziale innocuità, all’occorrenza di immediate e future bonifiche.
    Nel primo caso, come a Casale, ogni iniziativa ed applicazione delle migliori tecnologie sono in ogni caso virtuose perché utili a mitigare un danno già arrecato.
    Nel secondo non c’è nulla di virtuoso ma un demenziale “andarsela a cercare”, ovviamente sulla pelle degli altri.

    • Infatti gli scarichi dei TIR non è necessario andarli a cercare, ci sono e sono una certezza sulla pelle di tutti. Amianto, uranio, ecc… sono supposizioni che diventano solo certezze per i lavori della TAV, mentre per la seconda canna del Fréjus, la devastazione delle montagne per le olimpiadi non sono state nemmeno contemplate come probabilità.
      Capisco perfettamente che ci siano degli interessi legati al mondo dell’autotrasporto; da chi costruisce i TIR a chi li guida a chi gli fa pagare i pedaggi e a chi ci guadagna con i carburanti e le relative tasse ecc… . Quindi per favore smettetela almeno di dire assurdità sui rischi per la salute, perché i rischi legati ad inquinamento, poveri sottili ecc. prodotti dai TIR sono una certezza tanto come le merci pericolose che spesso trasportano e che in caso di incidente provocherebbero delle catastrofi ambientali, mentre su tutto il resto certezze non ce ne sono, e se anche dovessero esserci ci sono i mezzi per prevenirle per il tempo necessario all’esecuzione dei lavori, mentre senza TAV i veleni diffusi nell’aria saranno emessi per l’eternità, a meno di pensare di fermare il trasporto e quindi anziché progredire recedere e tornare indietro di due secoli.

  7. Poco da aggiungere a ciò che ha spiegato in modo chiaro e preciso Guido. Da anni mi chiedo se in valle certa gente “ci sia o ci faccia”. Nel 2018 sono transitati al Fréjus 1.830.951 veicoli di cui 1.020.347 TIR, che diventano quasi 4 milioni di veicoli se consideriamo la barriera di Salbertrand. 11.000 veicoli al giorno. E tutto quello che sanno fare i NoTav è millantare malattie immaginarie, provocate da Amianto e Uranio immaginari, estratti da un cantiere che per anni hanno definito immaginario, facendo finta che ciò che transita sull’autostrada produca vapore acqueo e che in valle non siano già stati scavati più di 100km di tunnel nelle stesse, identiche, montagne senza che succedesse assolutamente niente. Ogni dato raccolto in valle negli ultimi decenni, e liberamente consultabile, lo conferma. Ma nonostante questo siamo di fronte a gente che, senza avere alcun dato oggettivo a sostegno delle proprie tesi, da anni fa il lavaggio del cervello al loro fan club. Un fenomeno sociologico che sarebbe senz’altro da studiare.

  8. Se indico la Luna, qualsiasi non solo quella di domenica scorsa, non lo faccio perché qualcuno mi guardi il dito.

    Nessun oppositore al Tav persegue interessi reconditi nel trasporto su gomma o ne ignora la dannosità ambientale.
    Molto più semplicemente considera il trasferimento modale una decisione di natura politica e non tecnica, consapevole dei limiti che questo comporta.

    Una politica di rimozione di incentivi miliardari (tra sgravi fiscali e agevolazioni varie l’autotrasporto riceve circa sedici miliardi ogni anno dallo Stato) e di introduzione di disincentivi altrettanto miliardari (la mai decollata eurovignette francese avrebbe dovuto finanziare il potenziamento ferroviario nell’ordine anche qui di svariati miliardi, non solo per la To-Lyon).

    Buchi, canne, doppie canne, rotaie, traversine e binari in assenza di un’azione politica di questo genere resterebbero dei magnifici esercizi Keynesiani, assolutamente privi di possibilità di conquistare a proprio favore anche solo qualche manciata dei favoleggiati milioni di tonnellate in palio, o millantati come tali.

    Considerando i risicati margini per le imprese del settore del trasporto su gomma, senza il sostegno statale sarebbero tutte in perdita o dovrebbero alzare vertiginosamente le tariffe e siccome queste merci viaggiano per finire, presto o tardi, nella nostra vita, sulle nostre tavole, nei nostri troppo ingombri appartamenti e alla fine del viaggio nelle nostre gigantesche discariche di rifiuti urbani, tutti queste delizie senza l’esborso statale ci verrebbero a costare ben più care.
    Come già ne risentono i consumatori delle merci che debbono attraversare la Svizzera.

    Se Pantalone siamo e dobbiamo restare, almeno facciamolo subendo le burle di Arlecchino senza sentirci in obbligo di credergli, mantenendo la dignità di non credergli.

    P.s.
    Un trasferimento modale per almeno dieci milioni di tonnellate sugli attuali valichi alpini sarebbe attuabile anche domani con un decreto legge da convertire in legge nei successivi sessanta giorni.
    Purtroppo con legge dello Stato non si può neppure fissare il prezzo del pane, figuriamoci questo miraggio.

    • E lei mi vuol far credere che i NO TAV hanno fatto casino (per usare un eufemismo)per tutto questo tempo solo perchè non condividono quelle che per loro sono “scelte politiche e non tecniche” e che “Nessun oppositore al Tav persegue interessi reconditi nel trasporto su gomma o ne ignora la dannosità ambientale”?Il grande Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio in arte Totò le direbbe “Ma mi faccia il piacere!”

    • Nel mondo della fantapolitica e fantaeconomia i riequilibri modali si fanno per decreto, d’altronde siamo sotto il governo che ha abolito la povertà. Ma nel mondo della real politik e real economia non si può spostare le merci a suon di incentivi o disincentivi drogando il mercato, semplicemente perché i costi dell’uno o dell’altro finirebbero sulle spalle della collettività, senza di fatto portare alcun reale beneficio. Il riequilibrio si fa fornendo prima infrastrutture economicamente competitive e poi solo dopo attuando politiche che favoriscano il normale spostamento “di mercato”.

      Ma spiegare queste cose a gente che crede che gli Svizzeri abbiano costruito, per meno traffico del nostro e sobbarcandosi l’intero costo, tre tunnel di base per un totale di 107km (57km il Gottardo, 34,6km il Lötschberg e 15,4km il Monte Ceneri), solo perché sono dei pazzi senza cervello, è tempo sprecato.

  9. Gent.mo Merovingio,
    Lei può credere quello che vuole ma lo spostamento modale del trasporto merci dalla strada alla linea ferroviaria attuale, immediato e con costi tecnici modestissimi, è un tema proposto dai No Tav sin da prima del 2005, addirittura da Ferrentino.

    • Io credo in quello che leggo ed il suo commento sembra un copia ed incolla da un comunicato SITAF,si legga le recenti dichiarazioni dell’ AD di quella società.Ma se è comprensibile che il suddetto personaggio parteggi per la ditta che gli paga lo stipendio lo è meno vedere gente come lei ed i suoi sodali che parlano di ecologia e poi di fatto parteggiano per le lobbies dell’asfalto e dei TIR il cui incremento non farà altro che aumentare l’inquinamento in valle.Mi sembra una bella contraddizione in termini,le pare?In ultimo si ricordi che lo spostamento delle merci segue,come tutto,una logica di mercato ed il trasporto su gomma costa molto di più rispetto a quello su rotaia.Una volta che ci siano le infrastrutture che rendano il trasporto efficente ed economico lo spostamento tra una modalità all’altra sarà naturale,con in più il vantaggio di avere minore inquinamento e maggiore sicurezza.

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