LETTERA / SAUZE D’OULX, TROPPI DUBBI SUL CAMPO DI TIRO A VOLO

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di ANDREA GIORDANO, FEDERICO GATTIGLIO e PAOLA ASSOM (Gruppo Minoranza “Presente e Futuro” Sauze d’Oulx)

SAUZE D’OULX – Gentile Signor Bacco, innanzitutto grazie per il Suo interesse per Sauze d’Oulx e per aver condiviso la Sua passione per lo sport che ama. Creda, nessuno di noi della minoranza ha mai pensato di sminuire il valore e il prestigio di questo antico e glorioso sport. Non siamo contro il tiro a volo, bensì contro il farlo a Sauze d’Oulx. Le spieghiamo il perché e siamo certi che, seppure con il cuore non sarà mai d’accordo, con la ragione dovrà convenire con noi.

Però prima desideriamo sgombrare il campo dal sospetto che le idee della minoranza siano “inspirate all’intenzione di contrastare comunque un progetto definito dal Comune e dal suo sindaco”. A questa insinuazione rispondiamo con i fatti, nero su bianco: noi non siamo mai stati quelli del “no a prescindere”, infatti nessuno di noi ha mai espresso voto contrario a una proposta del sindaco, se non per il tiro a volo. E voglio sottolineare siamo stati derisi e definiti incoerenti da qualcuno della maggioranza, quando avevamo votato a favore del pagamento della parcella del professionista. Noi, signor Bacco, coerenti lo siamo eccome, lo siamo con la nostra serietà e onestà, perché chi lavora (e bene) va pagato e non penalizzato per responsabilità non sue.

SAUZE D’OULX: BELLA E “DANNATA”

Bella lo è, Sauze d’Oulx, per la corona di montagne, per la posizione al sole, per il borgo antico e per infinite altre cose che noi tutti ben conosciamo. Ma anche “dannata” perché ha pagato la sua straordinaria bellezza con una urbanizzazione massiccia, edifici a volte enormi, quasi tutti sorti in anni nei quali l’attenzione per l’ambiente non era in nessuna agenda politica. Il risultato è che non c’è più spazio libero e il poco che c’è, è preziosissimo.

Se ci fosse tanto spazio pubblico, e il denaro necessario, ne faremmo dieci, di campi da tiro a volo, ma di spazio non ce n’è più quasi nemmeno per fare cose necessarie come la rilocalizzazione dell’ecocentro. E la situazione è tale che è obbligo investire il denaro in modo che abbia la massima resa sul territorio.

Il tiro a volo di Sauze d’Oulx che Lei cita fu chiuso intorno all’anno 2000 perché disturbava gli abitanti delle ormai moltissime case intorno. Oggi il campo è previsto nel Garai. Ma a poca distanza in linea d’aria ci sono già tanti, tantissimi condomini. Certamente il rumore li raggiungerà e disturberà.

Ora noi possiamo anche dire che l’urbanizzazione selvaggia fu un errore: ma indietro non si torna. Oggi e qui, noi come consiglierei comunali, dobbiamo contribuire a governarla così come è adesso, questa situazione.

E governarla significa fare il possibile affinché il paese non sprofondi in una crisi ancora più buia di quella che già stiamo attraversando. Fare il possibile significa non fare tutte quelle scelte che potenzialmente avrebbero ricadute scarse o negative e fare invece tutte quelle altre scelte che abbiano i maggiori potenziali.

Ossia il maggior numero possibile di attività compatibili tra loro e che abbiamo le massime potenzialità di pubblico possibili, per favorire il più possibile l’occupazione e l’equilibrio economico del paese. Soprattutto quando l’investimento di denaro pubblico è così ingente. La dura lezione dei magnifici sport di nicchia l’abbiamo già appresa dalle vicende della pista di bob di Sansicario e di quella di salto con gli sci di Pragelato. Serve ancora altro?

PARLIAMO DI RUMORE, AMBIENTE E PROCEDURE

Signor Bacco, Le sembra normale che in un normale procedimento di autorizzazione per un campo da tiro a volo la valutazione di impatto acustico non sia stata sottoposta alla locale ARPA? Le sembra normale che il progetto non sia stato sottoposto al locale Ente Parco, dato che ce n’è uno, quello del Gran Bosco? Le sembra normale che non sia stato sottoposto al Settore Ambiente e Parchi della Città Metropolitana di Torino, che gestisce quella zona di ripopolamento e cattura? Signor Bacco, mi vuole dire che un Comune normale non sottoporrebbe anche ai suddetti Enti il progetto che gli arrivasse da un privato? Allora diciamo che il Comune di Sauze d’Oulx si autorizza da sé e svicola ai controlli?

RIGUARDO AL BRACCONAGGIO

A noi sorge il timore che il rumore degli spari possa persino involontariamente “coprire” e dunque agevolare l’attività illecita del bracconaggio. E riguardo agli animali, chi li conosce sa bene che quando hanno paura si bloccano per mimetizzarsi. Il suo leprotto, Signor Bacco, molto probabilmente era fermo solo perché terrorizzato e non in estatica ammirazione delle vostre evoluzioni sportive.

DEMOCRAZIA

Dobbiamo invece concordare con Lei pienamente quando dice “in democrazia le proposte ed i progetti si presentano nelle sedi opportune. Nel caso specifico nel Consiglio Comunale”. Bravo. È esattamente questo il punto: nella fattispecie il progetto definitivo non è mai stato discusso in Consiglio Comunale, ossia in una seduta aperta al pubblico e alla presenza dei consiglieri di minoranza, di cui faccio parte, bensì è stato approvato dalla Giunta Comunale, in data 2 aprile 2020.

Il punto è tutt’altro che irrilevante: la Giunta è composta dal sindaco e dai due assessori e decide in riunioni che non sono pubbliche. E attenzione: non si dica che la decisione sul campo di tiro a volo è avvenuta sulla base del mandato politico conseguente all’elezione della lista dell’attuale Sindaco: nel programma elettorale, infatti, di quel campo di tiro a volo non vi è traccia.

Il che significa che quella scelta non è stata votata né dagli elettori, nelle ultime elezioni comunali, né dal Consiglio Comunale. Infatti se ne parlò solo nel luglio 2019, ma il tema era la discussione di una nostra mozione proprio sulla riqualificazione dell’area del freestyle, non l’approvazione del progetto del tiro a volo.

Nella medesima riunione si erano approvate le linee programmatiche del mandato politico-amministrativo, dove appunto in nessuna parte era stato indicato un tiro a volo. Ma di queste cose Lei è al corrente, dato che partecipò a quella seduta del Consiglio comunale cui io stessa La invitai.

Pertanto: in assenza di approvazione da parte del Consiglio Comunale e senza alcun passaggio pubblico (mediante inchieste pubbliche, assemblee di cittadini, riunioni aperte alla partecipazione degli interessati, ecc.), il sindaco e la sua Giunta hanno approvato un progetto mai sottoposto al vaglio degli abitanti di Sauze d’Oulx. Quindi, al di là delle sottese questioni giuridiche che non è sede per affrontare, concorderà con noi che il procedimento decisionale non ha seguito un iter propriamente democratico.

KNEIPP

Solo per inciso, riguardo al percorso “Kneipp”, facciamo presente che sappiamo benissimo che ci vuole acqua calda e fredda, e infatti è  specificato acqua solo fredda per indicare una pratica un pochino diversa dal classico Kneipp, ma ora apprezzata nelle località montane. Ecco qui il rimando a uno solo dei molti articoli sul tema, così anche Lei può svecchiare un po’ le sue competenze con qualche esempio di turismo innovativo (https://www.lastampa.it/montagna/2020/05/04/news/abbraccio-degli-alberi-e-percorsi-sensoriali-sara-un-estate-di-immersione-nella-natura-1.38799518?fbclid=IwAR39kKfZN5AVrTgfG_om-KA4hDqwdAwqObDNqp57QJHHo0-qDIA0ayLiOM8) .

IL SOSTEGNO FITAV

Riguardo infine alla Sua affermazione circa il  “sostegno sia in fase di realizzazione, sia nel corso degli anni di attività a venire” che “il presidente Luciano Rossi non farà mancare”, ce ne rallegriamo moltissimo.

Arriviamo a dirle che saremo fermamente favorevoli al campo da tiro a volo quando vedremo concretizzato questo “sostegno” in un protocollo d’Intesa tra il Comune di Sauze d’Oulx e la Federazione Italiana Tiro a Volo, nel quale questa ultima si impegni nella gestione del campo per almeno i primi vent’anni e nella copertura economica di tutte le spese, i costi e gli oneri che ne deriveranno, senza alcun carico per il Comune (così come si evince dal business plan che Lei certo conosce), ma caso mai con un beneficio e senza chiusura anticipata pena il pagamento di un congruo indennizzo.

Se lo fate, chiediamo scusa e ci rimangiamo tutto.

 

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