LETTERA / VALSUSA E COMPENSAZIONI TAV: “CHI LE ACCETTA DIVENTA COMPLICE”

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di OSCAR MARGAIRA

BUSSOLENO – Compensazioni Tav, scelta o obbligo? La scelta. Prendere le compensazioni oppure dire no e finire in galera come immagina Sandro Plano?
Posto che con Sandro siamo d’accordo che nel caso di Bussoleno le compensazioni e la loro metodologia sembrano una forma (soft?) di ricatto, forse potremmo anche essere d’accordo sul concetto che le compensazioni sono date agli amninistratori per realizzare delle cose che li aiutino a recuperare il consenso che perdono accettando una grande opera.

Pare ovvio che se perdono consenso è perché l’opera non ha la condivisione popolare, meno ovvio che un sindaco si dica No Tav e le prenda. Io sono però una persona aperta mentalmente e capisco che nel caso delle frane di Bussoleno la cosa avrebbe avuto una scusante seria. Poi abbiamo capito tutti che nel caso, “per legge” la sindaca si sarebbe potuta infilare in una posizione senza uscita.

Il caro amico Sandro afferma che dire no alle compensazioni fa perdere consenso elettorale.
Mi permetto di dissentire in quanto lui le ha prese le compensazioni se ricordo bene ma nonostante questo le elezioni a Susa le ha perse. Dunque sembrerebbe che sia il contrario. Ovvero che chi prende le compensazioni perde le elezioni.

Ovviamente è una semplificazione, le elezioni si perdono per tanti motivi. Magari arriva uno che è più convincente, magari maggiormente fotogenico e piace all’elettorato femminile, oppure si sbaglia campagna elettorale. In alcuni casi si perde semplicemente perché la gente vuole cambiare le facce degli amministratori.

Tornando alle compensazioni, quelle odierne rispetto ad alcuni anni fa hanno assunto sicuramente metodologie ancora più arroganti e ciò probabilmente dipende dalla strafottenza del potere che scrive le leggi nazionali oppure regionali. Addirittura Sandro spiega convinto, se ho capito bene, che non prenderle queste compensazioni mette a rischio il sindaco di procedimenti amministrativi passibili di patrie galere. Dissento ancora, mai sentito di nessuno finito in galera per non aver preso le compensazioni.

Detto questo secondo me va chiarito che:
1) Se la compensazione è sostanzialmente legata ad un’opera che vorresti impedire non le prendi. Se poi sono una forma di truffa legalizzata e le accetti diventi complice. Peggio che mai se alla base c’è un ricatto.
2) Prendi una cifra che è il 2% del costo dell’opera preventivato quando già si sa che il costo finale sarà almeno cinque volte più alto. Quindi ti fai gabbare coscientemente? I cittadini che dicono?
3) Utilizzi quei soldi per opere di abbellimento o accessorie che servono per dare visibilità alla tua azione di sindaco e quindi nel caso che ti ricandidi qualcuno potrebbe pensare per fini elettorali. La moralità del sindaco sembrerebbe insomma a prima vista sul mercato, un tanto al chilo, pardon a percentuale. Io so che non è così perché conosco le persone, ma uno che ci guardi da fuori.
4) C’è poi un punto che sfugge sempre. Chi prende una compensazione da sostanzialmente per scontato che l’opera in questione venga realizzata. Tutti oggi abbiamo però capito che per diverse ed evidenti ragioni tecniche, politiche ed economiche la Torino-Lione è sostanzialmente congelata. Un dato: i finanziamenti disponibili per i prossimi anni non coprono i costi dell’inflazione. Se l’opera è ferma, a forte rischio fattibilità, bloccata politicamente dalla Francia come accade, intascare un importo come compensazione ad un’opera simile presenta due rischi: che presto ti chiedano indietro i soldi e che qualcuno ti metta in croce dicendo che a quell’opera tu eri favorevole di fatto (visto che i soldi li hai presi e spesi) peggio ancora se poi l’opera non venisse conclusa, oppure risultasse inutile come già ora evidente. Insomma, un buon padre di famiglia, ed i sindaci hanno questa prerogativa, avrebbe oggi molte cosine da valutare prima di farsi convincere. Un buon padre di famiglia di quelli tosti tosti vista la situazione attuale forse si sentirebbe perfino di rischiare la galera, specie sapendo che il rischio di finirci per non aver accettato le compensazioni è risibile.
5) Come la compensiamo la salute e la risorsa idrica? Impossibile perfino fare calcoli seri, ragione in più, ma non è l’ultima per importanza, per evitare. Ricordo che i sindaci sono anche in qualche modo responsabili nel campo della salute pubblica.

Io la penso così, ma capisco che di fronte ad una cifra “regalata”, seppur sproporzionata al danno futuro si sia tentati. L’intera storia umana inizia da una vicenda di subdole tentazioni e sbagliare è umano. Perseverare però. Un abbraccio caloroso e un grazie per favorire il dibattito su questa spinosa questione. Grazie per l’attenzione.

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15 COMMENTI

  1. Il punto è: le casse del comune piangono? Ovviamente sì.
    Ed allora prendi i soldi e scappa. E con i soldi presi facci qualcosa di utile per gli abitanti di Bussoleno.

    • il punto è: visto che le casse di tutti i Comuni piangono, perché la Regione regala soldi del PNRR ai Comuni del suo stesso fronte politico (e non per il dissesto idrogeologico, ma per fare ulteriori strade) ma non li dà invece ad un Comune in cui ci sono seri problemi di frane (legate agli incendi del 2017) a meno che la sindaca non abiuri al proprio convincimento politico che il Tav sia uno sperpero di soldi pubblici? Questo si chiama ricatto istituzionale bello e buono!
      Siamo tutti a piangere per quello che è successo ad Ischia, ma dal Governo nazionale a quello regionale nessuno fa gli stanziamenti necessari per far fronte al dissesto idrogeologico (che sarebbero l’unica cosa sensata in un Paese dove il 95% dei territori hanno potenziali problemi di questo tipo)

      • Invece di preoccuparvi dei soldi del Tav o del PNRR, preoccupatevi delle decine di miliardi buttati nel cesso grazie a Conte e i vostri amici Grillini per emerite cazzate come il reddito di cittadinanza, quota 100 e il Bonus 110%. Cose che ci costano più di 4 intere Tav OGNI ANNO.

        • Io non farei polemiche perche’ tanto funziona da sempre che si pagano tasse e non si sa dove vanno i soldi di quest’ ultime.Nel centro sud Italia col terremoto del 1700 circa hanno tolto per 10 anni le tasse per permettere ai cittadini di ricostruire .Non sospese , tolte del tutto. E’ incredibile che qui tutti se ne fregano per qualsiasi cosa.

          • Si sa benissimo dove vanno, solo che ci sono bande di analfabeti che guardano la pagliuzza (il Tav) e non vedono la trave (RdC, Quota100, Bonus110%). Mi sfugge peraltro dove sia il terremoto in Valsusa e a chi dovrebbero togliere le tasse, giusto per stare in tema di risposte che c’entrano una mazza con l’argomento.

  2. Fosse per me, a sto punto, vi beccate la tav e niente compensazioni…avete già fatto spendere troppo per dover fare controllare la cyalle dalle FF.oo

  3. Concordo quasi su tutto. Mi stupisce la considerazione che chi scrive ha dell’elettorato femminile che a quanto pare voterebbe il candidato ” maggiormente fotogenico” Abbiamo ancora molta strada da fare….

  4. Le compensazioni sono come ” corruzione “, ” tangenti ” … in bassitalia sono esperti

    Ma oramai anche quassù …

    ” siamo tutti di noi, c’è qualcjhe forestiero ” …

  5. Si sa la troppa libertà fa male: dopo 30 anni se non esistesse lo sparuto gruppo minoritario che dice NO a tutto (già si tempi dell’autostrada dicevano NO!) avremmo le opere concluse e la Valsusa zona franca (come era stato proposto…) ma NO! Ormai in giro per l’Italia e l’Europa i valsusini sono quelli del NO! Perché non si usa correttamente la democrazia e si lascia comandare la maggioranza?

  6. Se tutto il tempo speso in questi anni dai NoTav per scrivere fiumi di parole e fare inutili manifestazioni e presidi fosse stato usato per fare attività socialmente utili, oggi saremmo davanti alla Germania in tutto. Sono 20 anni che scrivete più o meno le stesse inutili cazzate, ma ripigliatevi va.

  7. “Se poi sono una forma di truffa legalizzata e le accetti diventi complice”.
    In che senso,direbbe Verdone?
    Sentire parlare un no tav di complicità mi fa sbellicare dalle risate.
    Proprio loro che da decine di anni sono complici dei violenti.

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