LICENZIAMENTI ALLA SOGEFI: I SINDACI DELLA VALSUSA PARTECIPANO ALLO SCIOPERO DEL 3 APRILE

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di SUSANNA PREACCO (sindaco di Sant’Antonino di Susa)

Gentili Sindaci,

credo siate tutti a conoscenza di un fatto molto grave che sta succedendo alla Sogefi Filtration di Sant’Antonino di Susa.

La fabbrica, che occupa 180 addetti e produce filtri olio per auto e camion, nei giorni scorsi ha licenziato individualmente quattro dipendenti, tutti nell’ambito amministrativo, senza aver dato comunicazione ai sindacati e senza tener conto di un accordo concluso l’anno scorso.

Peraltro, senza nemmeno trovare vie alternative (contratti di solidarietà, percorso guidato all’uscita dal lavoro, ecc.)

Dopo la giornata di presidio e di sciopero venerdì 30 marzo, se ne farà un’altra martedì 3 aprile (tutti e tre i turni).

Il comune di Sant’Antonino di Susa ha chiesto una sospensione dei licenziamenti e l’apertura di un tavolo di discussione e, con il consigliere regionale Ferrentino, si è chiesto l’intervento dell’assessore regionale Pentenero.

La situazione è tanto più grave in quanto l’azienda non vuole dialogare; sembrano certe altre tre lettere di licenziamento, oltre al fatto che ad ora quattro impiegati sono senza lavoro.

Noi come amministratori dobbiamo fare quanto è possibile affinché l’azienda, che conta oggi circa 190 dipendenti, attui una concertazione più che mai necessaria.

Per questo, anche a nome dei dipendenti della Sogefi, vi invito ad un incontro in forma ufficiale con la fascia tricolore, martedì 3 aprile alle ore 18 davanti ai cancelli della Sogefi in viale XXV Aprile a Sant’Antonino di Susa.

Avremo modo di approfondire la situazione e portare l’aiuto ed il conforto solidale delle amministrazioni della valle.

Mi date un cenno di conferma?

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3 COMMENTI

  1. Susanna, Se le cose sono come ho letto nel articolo, qualcosa prima è gia accaduto, quindi, i licenziamenti che lei intende frenare son solo i primi di una lunga lista, si prepari ad accoglierne almeno altri 30, se tanto mi da tanto… faccia il consto che 180 persone hanno un tot di amministrativi, se ne licenziamo almeno 4 vuol dire che va sfoltito anche la forza lavoro in officina, gli amministrativi sono solo i primi della fila, ma i secondi sono i braccianti… si attenda una 50 ina di licenziamenti circa, per ridimensionare le perdite della ditta da calo di fatturato, altrimenti saremmo qui a parlare di uno scherzo…. far mantenere operai ad aziende che non possono più farlo è ingiusto se non possiedono più lavoro, e questo un po diciamocelo e colpa di tutti, se comperiamo i fitri in cina, poi non ci lamentiamo che l’economia circolare non funziona, comincino i comuni a dare il buon esempio a comperare circolare, invece di acquistare da ditte che comperano in CINA le cose per il comune… date il buon esempio con i soldi delle tasse italiane comperate MADE IN ITALY, e non CINESE…. andare in fabbrica a parlare è il minimo da fare, ma sarebbe il caso sig. sindaca, di vedere la salute delle ditte anni Prima che collassino e non dopo che la gente è licenziata… adesso i margini sono pochissimi…. spero che riesca a fare quanto in suo potere per salvare tutti i posti di lavoro, anche se vedo un i’talia che esporta lavoro ogni santo giorno perchè costa DI MENO FUORI…. e poi cosa mangiamo e come paghiamo le tasse.. dobbiamo ringraziare le politiche governative dei precedenti governi, non dico attiviamo il protezionismo, ma nemmeno di stare a guardare i cittadini morire di fame..! fate comperare ai lavoratori le aziende che chiudono, che siano imprenditori di loro stessi..!
    saluti Musio Maurizio..

  2. Ringraziate la dirigenza francese. I lavoratori italiani non sono compatrioti francesi sono soltanto numeri legati ad un cartellino da timbrare. Il più grosso errore del passato é stato di far rilevare il gruppo dai cugini d’oltralpe.Sciopero totale e blocco di ogni attività fino all’apertura di un tavolo di trattative serio.

  3. Purtroppo in italia non è più possibile la produzione di massa.
    I costi di produzione sarebbero superiori ai prezzi di vendita della concorrenza.
    Questo grazie a tutto il peso politico/burocratico (e relativa corruzione)
    caricato da sempre (e sempre di più) sul costo del lavoro.
    E i politici verranno a fare le loro chiacchiere, tante belle (=balle) parole inutili
    ma non hanno la minima intenzione alleggerire il loro peso.
    Con l’euro la produzione in italia non è più sostenibilie.

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