L’OSPEDALE DI SUSA SENZA REPARTO COVID NONOSTANTE L’EMERGENZA: L’ENNESIMA BOCCIATURA DELL’ASL

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La nuova direttrice generale dell’Asl To3 e l’ospedale di Susa

di FABIO TANZILLI

SUSA – L’ulteriore ultimo declassamento, di fatto, dell’ospedale di Susa da parte dell’Asl To3 sta avvenendo nel silenzio più totale e nell’indifferenza dei Comuni e dei sindaci della Valsusa. Tutti lo sanno e lo vedono davanti ai loro occhi, ma tacciono. Il re è nudo, ma nessuno lo dice.

Che senso ha la decisione, da parte dell’Asl To3, di privare l’ospedale di Susa del reparto Covid in piena emergenza sanitaria?

Che senso ha privare l’ospedale di Susa di questo importante servizio sanitario, a fronte del numero alto di contagi e di ricoveri in tutta la provincia di Torino?

Soltanto adesso ci sono timidi segnali di miglioramento, ma perché Susa è stata esclusa – a priori – dalla battaglia per tutelare la salute dei cittadini?

Al di là delle chiacchiere e delle parole, la “strana” scelta di mettere l’ospedale di Susa in panchina e di non aprire il reparto Covid in Valsusa in tutto questo lungo periodo di terza ondata della pandemia Covid, è il segnale più evidente della mancanza di fiducia, della bocciatura sostanziale, della scarsa considerazione dell’ormai unico nosocomio della Valsusa.

Trattato di fatto, ormai, come un grande poliambulatorio con pronto soccorso, ovviamente per fortuna ancora con i pochi letto rimasti nei reparti (e speriamo che non li riducano ulteriormente).

Sembra un film già visto in passato, anni fa, con quanto fatto a danno dell’ex ospedale di Avigliana, diventata ormai una semplice “Casa della salute” (senza dimenticare l’ex ospedale di Giaveno).

Eppure gli spazi all’ospedale di Susa ci sono, eppure sono stati spesi milioni di euro per la nuova ala dell’ospedale pochissimi anni fa...tutti soldi pubblici, tutti soldi nostri.

In queste settimane difficili di terza ondata, quelli dell’ospedale di Susa sarebbero stati posti letto preziosi. Siamo nel pieno dell’emergenza sanitaria Coronavirus, in provincia di Torino sono mancati i posti letto per curare i pazienti Covid, al punto che alcuni cittadini della Valsusa e del Torinese sono stati trasferiti in ospedali di altre province e fino ad Alessandria…eppure a Susa non ha mai più riaperto il reparto Covid.

Speriamo di sbagliarci, ma i segnali negativi che arrivano sono evidenti: mancanza di personale sanitario, dimissioni continue di medici e infermieri, segnalazioni preoccupanti da parte dei sindacati del settore o di altre realtà come il neonato comitato a difesa dell’ospedale di Susa, anch’esso formato da personale sanitario e che quindi conosce profondamente la realtà dell’ospedale di Susa.

A fronte di tutti queste denunce la risposta dell’Asl, ad oggi, è stata il silenzio. Non rispondono alle domande dei giornali e non rispondono neppure alle lettere dei loro dipendenti, alle segnalazioni del loro personale sanitario.

E gli accordi fatti a suo tempo dal Comune di Susa, dall’Unione Montana e dai sindaci con l’Asl, per “valorizzare” l’ospedale valsusino dopo la prima ferita della chiusura del punto nascite? Sono di fatto carta straccia.

Non raccontiamoci storie. Gli ospedali, se sono davvero ritenuti tali, servono a curare le persone e superare le emergenze. Sono l’avamposto reale della guerra che in tutto il mondo stiamo combattendo da ormai oltre un anno contro il Coronavirus, con l’impegno di tutto il personale sanitario.

Ricordiamo ancora oggi i diari di medici e infermieri nei giorni drammatici della prima ondata della scorsa primavera, di medici che dormivano addirittura all’ospedale di Susa o al polo logistico di Bussoleno per non tornare a casa…dei pazienti salvati dalla morte, dei sacrifici, della professionalità, del grande impegno da parte di tutti…

L’anno dopo, la risposta a tutto questo da parte dell’Asl To3 è stata la mancata riapertura del reparto Covid a Susa, nonostante fossimo in piena emergenza. L’ospedale di Susa estromesso dalla battaglia contro la pandemia, relegato a un ruolo secondario, in panchina.

Il tutto definito con termini stranieri per alleggerire la pillola: “L’ospedale di Susa è Covid free”. Ma che vuol dire? Gli ospedali servono a curare le persone, non sono località di vacanza, non sono sale da tè.

E se ci sono pazienti valsusini da ricoverare? Mandiamoli in ambulanza ad Acqui Terme o Alessandria…poi facciamogli pure pagare il viaggio di ritorno, come avvenuto proprio pochi giorni fa a un povero paziente in difficoltà economiche.

E le raccolte fondi per l’ospedale di Susa? A cosa sono servite le numerose e nobili raccolte fondi di un anno fa da parte di cittadini, associazioni, enti pubblici e privati, ecc. della Valsusa per acquistare i materiali e le attrezzature sanitarie per aiutare l’ospedale di Susa ad affrontare questa battaglia contro il Coronavirus?

Dove sono finiti ora i monitor diagnostici, i ventilatori e tutto il resto, comprati grazie alla generosità di tanti cittadini per il reparto Covid dell’ospedale di Susa, mai più riaperto?

Voi, cari lettori, tutto questo come lo definite?

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32 COMMENTI

      • Chi sono i soci ?
        Non è che per caso è una di quelle “partecipate” che dicono, ma io non me ne intendo e non ci credo, che sono sostenute dalla politica perchè essendo di diritto privato non necessitano di concorsi pubblici, così ci possono mettere direttamente famigliari e trombati ?

  1. Non rispondono perché non hanno il coraggio di dire la verità ai cittadini. I piccoli ospedali fanno male alla salute ancor più ed ancor prima che alle casse pubbliche, non possono concentrare né competenze né attrezzature adeguate.
    Inoltre, oggi, gli spostamenti sono più facili e veloci che qualche decennio fa, andiamo a comprare in grandi centri commerciali e ci facciamo consegnare la spesa a casa, i film li guardiamo nei multisala o addirittura sul divano.
    Persino i bit che compongono il vostro giornale locale risiedono in Toscana invece che in Valle, perché -ad esempio- non cercate un fornitore di servizi locale?
    Vi chiedete perché hanno continuato e continuano a costruire ale e a ristrutturare nosocomi inutili? Perché la politica vive di sprechi e di false promesse, ed avere ella propria città un ospedale grande porta lustro e voti.

    • OK a concentrare in ospedali con TUTTE le competenze e attrezzature necessarie, ma siccome i malati non si curano e assistono in smart working, bisognerebbe dotare tali ospedali “centralizzati” di collegamenti economici ed efficienti.
      Dalla valle per andare all’ospedale di Rivoli devi avere l’automobile, pagare il casello e attraversare la città (e poi non trovi parcheggio).

      • Non si possono centralizzare gli ospedali. Viviamo in una zona montana, lontana da tutto, e per qualcuno andare fino a Rivoli in ospedale significa morire per la strada. Pensiamo a chi abita da Bardonecchia ad almeno Sant’Antonino e si ritrova in emergenza a correre fino a Rivoli…i bambini nascono per la strada e i pazienti gravi rischiano la vita.

  2. La strategia è chiara e non recente, e questo a conferma di quanto si era detto dopo le prime ed infelicissime uscite del nuova direttrice dell’ASL3.

  3. Fintanto che nella P.A. i funzionari
    ( direttori,vice direttori, manager, amministratori, responsabili di settore ecc.ecc.) occupano la poltrona non per meritocrazia ma per appoggio politico. Possiamo andare a votare tutti gli anni, ma la situazione non cambierà. I politici vanno e vengono, il funzionario incapace lascerà la poltrona dopo 40 anni, alla pensione.

  4. Gentile Direttore, provo a definirlo a modo mio con una risposta multipla:
    – ritorsione nei confronti dei NO TAV per punirli del fatto che non si piegano alla ragion di stato e alla maggioranza parlamentare.
    – tradimento e doppio gioco nei confronti dei SI TAV senza alcun rispetto nemmeno per chi crede fino all’ ultimo alle decisioni prese dallo Stato per il pubblico interesse;
    – razzismo “moderno” o d’ avanguardia nei confronti di tutti i valsusini indistintamente ormai considerati un popolo da trattare diversamente e meritevole di minori diritti;
    – collaborazionismo con le logiche del malaffare, del clientelismo, delle carriere di corrotti e corruttori.

    Cordiali saluti e grazie dello stimolo ricevuto. Mauro Galliano- Condove-

    • Ebbasta con le sue esternazioni sempre identiche e vagamente paranoiche,cambi il disco che la gente l’ha smagata da un pezzo.

      • sgamare v. tr. e intr. [etimo incerto] (aus. avere). – Voce gergale (in origine di ambiente carcerario), nota spec. all’uso roman., che significa propriam. accorgersi, vedere di nascosto, scoprire e sim., accolta nel gergo giovanile con il sign. di capire, intuire, indovinare.

        No guardi Sig. merovingio NON SONO io a dover essere ” sgamato” . Semmai è lei che nasconde la sua identità alla gente. Comunque viste le provenienze “gergali e carcerarie” della parola comincio a farmi una vaga idea di chi sia questo ” merovingio”.
        Curioso soprattutto che si risvegli ogni volta che viene lesa la dignità di chi pratica il malaffare e la corruzione. Tranquillo, il disco lo cambio se e quando lo deciderò io per ora continuerò a ricordare a tutti che il progetto TAV in Piemonte ha fatto affari con le N’ndrine piemontesi…( e non lo dico io ma la magistratura da alcuni decenni).
        Ora torni pure nell’ ombra da da dove e uscito visto che nessuno l’ aveva interpellata….ma come al solito non resiste alla tentazione di attaccare chi osa nominare gli intoccabili ( mafiosi, corrotti e corruttori). Forse è lei è a essere stato ” sgamato” ?

  5. No TAV No reparto Covid! CERCATE DI CAPIRE IL GOVERNO ITALIANO in questa emergenza dove invita tutti alla mascherina, alle distanze, ai fallimenti aziendali, all’ isolamento/ annientamento, pensa sempre ai suoi figli e lavora per loro, ma come si sa certi pensieri e certi lavori non sono utili a nessuno , sarebbe ora che oro abbandonassero tutti le cadreghe.

  6. Caro premier si ricorda cosa abbiamo deliberato noi sovrani del popolo col referendum???? Deve alleggerire il peso economico mandando a casa la gente del governo, ha presente???? Perche’ visto che ha fatto un altro ministero non mi pare abbia capito. Deve pagare le aziende che stanno fallendo garantendogli una ripresa, se no caro come per tutti la porta e’ aperta.Tutti siamo utili nessuno indispensabile spiegano gli imprenditori, quindi nemmeno lei e’ indispensabile.Deve garantire la sicurezza e gli ospedali e non i vaccini ‘ vai col trombo’.

  7. Si trovano i soldi per fare quello schifo di auto porto che servirà solo alle casse dei Sitaffoni e intanto non si trovano i soldi pre la salute pubblica della Val Susa ??? Siete persone inutili, dimittetevi or vi veniamo a prendere a calci in culo, i tempi sono maturi, ruba soldi a tradimento…..VERGOGNATEVI
    SINDACO, PURE TU, BATTI UN COLPO….MA CI SEI.? Mi sembra una situazione degna della sua enorme competenza che tanto vanta di avere!!!

  8. Purtroppo ormai la sanita’ pubblica in italia e’ morta. Degna di un paese del terzo mondo… Lo si e’ anche visto proprio col Covid… Protocolli di cura sballati e quant’altro… Anche questo passato nel piu’ totale silenzio…

  9. Visto che è solo una questione politica , perchè le truppe cammellate dei NO TAV nei momenti di relax non fanno una visitina al TO3 ? Anche questo è importante per la valle di susa e la salute degli abitanti

  10. Lo definiamo come lo specchio di una cultura politica che per interessi economici e propaganda politica ha saccheggiato una sanità corrotta riducendola all’osso. E ben lungi dall’aver imparato continua a farlo imperterrita, seguendo le direttive di
    chi per fare cassa ignora l’evasione, le ricchezze smisurate e riduce, ancora, servizi e ospedali.
    Infatti non a caso siamo il primo o secondo paese europeo per numero di morti di Covid
    La morte dell’ospedale di Susa è solo questione di poco.
    E i responsabili che tacciono, sindaci del territorio compresi dovrebbero vergognarsi.

    • Sono sempre stati esperti on politica a fare cosi’ Bea , anche con la Banca d’ Italia. Il metodo ero lo stesso ….e ne hanno fatte chiudere a inizi 900′ !

  11. Senza entrare in scelte e polemiche politiche tutto lascia intendere a una chiusura. Un pronto soccorso che la sera non ha un pediatra. Certo vieni dirottato a Rivoli ma quando sei nel panico per un problema a tuo figlio! Ti dicono di andarci coi tuoi mezzi. Arrivi a Rivoli e ore e ore di attesa. Ma dove siamo finiti. Ti dicono di non tralasciare la prevenzione bene! Avete provato a prenotare una visita in questo periodo? Ci si ammala solo di Covid? A Susa esami del sangue solo per urgenze!!!! Quindi un poveretto deve andare fino al CDC a Rivoli per un prelievo? Ci sarebbero mille motivi di lamentele, ma onestamente credo che di noi cittadini che paghiamo le tasse non importa a nessuno! Evviva le visite private (per chi può permettersi di pagarle)!!!!!

    • Infatti l abbiamo provato. Semplici esami di routine con l impegnativa del medico di base addirittura in un altra provincia e…. Lasciamo perdere quei simpaticoni di centri convenzionati, convenzionati e puramente un modo di dire, perché ti diranno che non c è posto ad eccezione se vai privatamente. Povera Italia, sei diventata un gran brutto paese cara Italia.

  12. Articolo che pone e stimola su problemi seri e concreti. Ma i nostri Sindaci che sono parte interessata…..DOVE SONO? l La nuova “Direttrice” ha qualcosa da dire in merito……risponderà?

    • Io penso che tutti gli italiani dovrebbero rendersi conto che il cervello non e’ optional e che un’ opera se urgente non puo’ arrivare dopo 50 anni.Tanto era urgente che avremmo gia’ potuto usarla nel 2021.Eppure fino il 2028 in Francia non vanno avanti e qui si va a rilento. Al di la’ dell’ amianto, al di la’ dell’ inquinamento dei camion , ormai dopo 30 anni non serve piu- a un piffero e’ un’ opera GIA’ VECIA! Cosa serve perderci del tempo e soldi???? E’ quindi chiaro che i NO TAV pure avendo delle reazioni esagerate a volte ( sebbene gli antagonisti abbiano avuto da sempre reazioni più o meno simili nel tempo) , hanno ragione nel ritenere che qlcosa non torna. Penso a una persona che ha un infarto e il medico poiche’ la situazione necessita di cute immediate , se ne va a farsi la pausa! ( fatto accaduto nel 1998 circa a Vicenza peraltro. Se una cosa e’ urgente non si puo’ attendere 30 anni o 30 minuti. Nel caso del malato, poi lo si porta all’ obitorio , perche’ ormai e’ morto, nel caso della Tav ormai non serve più l’ opera perche’ già veniva. Il tempo nel fate le cose ha un valore e se una cosa e’ urgente e necessaria va fatta!

  13. Fonte IL MESSAGGERO :
    Covid, «Creato in laboratorio a Wuhan, ne ho le prove». L’accusa della virologa cinese in diretta tv
    MONDO
    Lunedì 14 Settembre 2020
    9
    12,2 mila
    Covid, «È stato creato in laboratorio, ne ho le prove». L’accusa della virologa cinese in diretta tv
    «Il Coronavirus è stato creato dall’uomo in un laboratorio a Wuhan». A dirlo è Li-Meng Yan, virologa cinese, dipendente della Hong Kong School of Public Health, durante una puntata di Loose Women, un talk show britannico molto seguito, trasmesso dal canale Itv.

    Covid, studio di un prof di Oxford: «Numeri sovrastimati, i test rilevano anche il virus morto»

    APPROFONDIMENTI
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    Concerto di Andrea Bocelli si svolge al sicuro utilizzando una soluzione che riduce il rischio di infezioneAD
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    Secondo la virologa, sia Pechino che l’Oms erano a conoscenza della trasmissione da uomo a uomo del nuovo ceppo di Sars-Cov-2, da molto prima che si diffondesse a macchia d’olio da Wuhan in tutto il mondo. Li-Meng, ha espresso il suo “j’accuse” da una località americana tenuta segreta per impedire che su di lei si scatenino eventuali ritorsioni. La virologa sostiene di avere le prove della natura sintetica del virus e che presto sarà in grado di pubblicarle. “Tutti, anche chi non è uno scienziato e non ha conoscenze di biologia, sarà in grado di capirle”, ha assicurato.

    ​Virus, virologa di Hong Kong: «La Cina ha insabbiato le ricerche sul Covid. A Pechino mi avrebbero imprigionato»

    La dottoressa già a luglio aveva denunciato che Pechino era a conoscenza della portata del nuovo coronavirus, che aveva nascosto al mondo per “timore di rivolte”. La virologa ha detto che dei suoi colleghi in Cina, avevano saputo di casi di contagio da uomo a uomo già il 31 dicembre.

    La dottoressa Li-Meng Yan dalla Cina è stata costretta a fuggire negli Stati Uniti. E ora getta un’ombra sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Cina. «Se ne avessi parlato in Cina, mi avrebbero imprigionato o forse peggio. Sono venuta qui per raccontare la verità su come il Covid-19 è riuscito a espandersi nel mondo. Il 31 dicembre, dopo aver identificato un virus simile alla Sars a Wuhan, mi è stato chiesto di effettuare delle ricerche in segreto. Un mio amico che lavora al Cdc mi disse di aver individuato sintomi simili in altre persone, anche se il governo cinese aveva escluso la trasmissione tra esseri umani», dice la dottoressa, intervistata Fox News.

    E ancora. «Mio marito lavorava con me nel laboratorio. Quando gli ho chiesto di seguirmi, non ne ha voluto sapere. Era spaventato dalle ritorsioni del governo: diceva che ci avrebbero ucciso per colpa mia”. All’arrivo a Los Angeles, la donna è stata interrogata e dopo aver spiegato i motivi del suo viaggio, ha chiesto protezione ai servizi segreti americani».

  14. E allora cari cittadini, lasciatecelo dire, quando i politici verranno a chiedervi il voto, mandarteli a quel paese senza tante cerimonie
    Questo si può fare come loro si fanno gli affaracci, sporchi loro
    Basta con le promesse!!!!!!

  15. E quelli che x semplici esami diagnostici ti dicono che il primo posto disponibile è a300km
    I centri convenzionati, se non vai privatamente, ti fanno un mucchio di storie, siamo in molti ad aver fatto questa INCREDIBILE, TRISTE esperienza, eppure le cose continuano a peggiorare, le tasse che paghiamo a sto punto a che servono
    Chiediamolo a Speranza (solo di nome però)

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