MARCIA NO TAV IN VALSUSA, IL VERBALE “RISERVATO” SULLA POSIZIONE DEI SINDACI

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di FABIO TANZILLI

BUSSOLENO – In che modo i sindaci della bassa Valsusa hanno deciso di aderire (o non aderire) alla marcia No Tav dell’8 dicembre? ValsusaOggi ha potuto leggere il verbale riservato ai sindaci, che contiene la sintesi dei contenuti emersi nell’assemblea del 22 novembre. Il verbale a cui l’articolo fa riferimento è stato mandato ai sindaci dell’Unione per poter dare l’adesione alla marcia No Tav entro il 2 dicembre, e poter quindi essere inseriti nel manifesto ufficiale.

Il verbale è stato inviato il 29 novembre dall’Unione Montana ai sindaci (prot. N. 0003030).

Si tratta di un documento interessante, in quanto vari sindaci hanno espresso la loro posizione in merito, mentre alcuni amministratori erano assenti.

Alla fine dell’incontro, come già noto, quasi tutti i Comuni si sono detti favorevoli nel far partecipare alla manifestazione No Tav l’Unione Montana. Gli unici amministratori che in riunione si sono detti contrari sono stati Susa (con il sindaco Piero Genovese) e Sant’Antonino di Susa (con il vicesindaco Rocco Franco). Anche Borgone Susa è contrario, ma il sindaco Diego Mele era assente all’assemblea.

I tre Comuni “contro” (Susa, Borgone e Sant’Antonino di Susa) sono gli unici che non compaiono sul manifesto istituzionale dell’Unione Montana dedicato alla marcia dell’8 dicembre. Tutti gli altri paesi sono stati messi nell’elenco, compresi Caselette e Condove, amministrati da sindaci del Pd.

E all’assemblea dei sindaci erano assenti proprio i due primi cittadini No Tav tesserati Partito Democratico: oltre a Banchieri, primo cittadino di Caselette e presidente dell’Unione Montana (che in un primo tempo aveva addirittura annunciato che l’Unione Montana non avrebbe partecipato alla marcia No Tav), mancava anche il primo cittadino di Condove Jacopo Suppo. Caselette ha comunque partecipato all’assemblea con un proprio rappresentante, esprimendo posizione a favore della marcia. La stessa adesione è arrivata anche da Condove. Assente anche il sindaco di Villar Dora Savino Moscia, che però ha delegato per l’incontro la collega di Almese Ombretta Bertolo, ribadendo l’adesione del Comune e dell’Unione Montana alla marcia No Tav.

Ma cosa hanno detto i sindaci e gli amministratori durante quell’incontro, secondo quanto riportato nel verbale? Si è parlato della scelta di partecipare al corteo No Tav con la fascia tricolore. Secondo quanto scritto nel verbale, si sono espressi a favore Avigliana, Almese, Caprie, Mompantero, Venaus, Mattie, Bussoleno, Villar Focchiardo, Bruzolo, San Didero, San Giorio, Vaie, Sant’Ambrogio, Novalesa e Villar Dora.

Sul tema Tav, ci sono stati poi vari interventi, riportati nel verbale dell’incontro. Il sindaco di Caprie Andrea Torasso ha chiesto di creare un coordinamento dei sindaci per “riflettere sul tema Tav e che riferisca all’assemblea”. Il consigliere comunale di Mompantero Davide Gastaldo ha invece ribadito che la partecipazione dell’Unione Montana ai cortei No Tav non dovrebbe essere messa in discussione, “in quanto la maggior parte dei Comuni hanno nel loro programma la contrarietà all’opera, così come ribadito nello stesso programma dell’Unione”. Per Caselette, il consigliere Giorgio Martini ha spiegato che sarà la giunta a pronunciarsi su come il Comune intenderà partecipare alla marcia (se con fascia tricolore o meno).

La sindaca di Bussoleno Bruna Consolini ha rimarcato durante la riunione “la necessità di diffondere un comunicato stampa sull’adesione dell’Unione Montana al corteo”. Inoltre ha chiesto all’assemblea dei sindaci “di partecipare in modo unitario”.

Per il Comune di Chianocco, il sindaco Mauro Russo ha detto che deciderà in seguito se partecipare o meno con la fascia tricolore alla marcia, ribadendo che la maggioranza consigliare è libera di partecipare come singoli componenti.

Il sindaco di Chiusa San Michele Fabrizio Borgesa ha invece espresso delle critiche sulle “fughe in avanti” fatte dal presidente Banchieri, probabilmente riferendosi al suo annuncio di non voler far partecipare alla marcia l’Unione Montana. Borgesa ha fatto presente che si tratta di “un metodo sbagliato”, visto che sulle questioni politiche c’è bisogno di “un confronto preventivo” tra i sindaci. “Non è che se bisogna gestire un’opera, che magari si inizierà a realizzare (il Tav ndR), non si possa continuare a dire no all’opera stessa” ha spiegato in assemblea.

Dello stesso avviso il sindaco di Vaie Enzo Merini, ha rimarcato “la necessità  di fare un passaggio preventivo con l’assemblea dei sindaci, cosa che non c’è stata prima di alcune dichiarazioni del presidente Banchieri”.

COSA HANNO DETTO I COMUNI CONTRO LA PARTECIPAZIONE DELL’UNIONE ALLA MARCIA NO TAV

Gli unici due amministratori che all’assemblea si sono espressi contro sono il sindaco Piero Genovese (Susa) e Rocco Franco (Sant’Antonino di Susa). Il primo cittadino di Susa ha detto che “se l’Unione Montana partecipa, deve comunque garantire anche le posizioni dei contrari. Il Comune di Susa non parteciperà alla marcia, in quanto ritiene non utile il mantenimento della posizione di contrarietà al Tav, in una fase in cui sono previsti progetti definitivi, avvii di cantieri e perché in contrasto con quanto richiesto nel documento di incontro sui contenuti richiesto ai Ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente”.

Per Sant’Antonino di Susa, il vicesindaco Rocco Franco ha invece detto che è necessario “un cambiamento dell’approccio”. Ritiene che “non sia utile partecipare semplicemente per ricordare quello che è stato (l’anniversario dell’8 dicembre ndR)”.

LA POSIZIONE INTERMEDIA DI VENAUS

Secondo quanto riportato sul verbale (pubblicato qui sotto integralmente), pur ribadendo l’adesione alla marcia No Tav con gonfalone e fascia tricolore, il sindaco di Venaus Avernino Di Croce ha chiesto all’Unione Montana di partecipare al corteo dell’8 dicembre “non tanto come contrarietà all’opera, ma al suo approccio”. Secondo il sindaco di Venaus sulla questione Tav “c’è un disorientamento piuttosto diffuso”. E ancora: “La data della manifestazione è simbolica per ricordare che l’opera viene imposta dall’alto e che testimonia un approccio sbagliato”.

IL TESTO INTEGRALE DEL VERBALE DELL’ASSEMBLEA DEL 22 NOVEMBRE (2 pagine)

Verbale_Assemblea_Sindaci_22_n(1)
Assemblea_dei_Sindaci_22_novembre_2019
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15 COMMENTI

  1. Chi ha scritto questo resoconto (sulla posizione dei sindaci dell’Unione montana in merito alla manifestazione del prossimo 8 dicembre) o è in completa malafede, o non capisce l’italiano, oppure è semplicemente un imbecille patentato.
    Il sindaco di Venaus, cioè il sottoscritto Avernino Di Croce, non ha mai detto, né inteso dire, né mai pensato che la propria partecipazione alla marcia dell’8 dicembre è motivata «NON TANTO COME CONTRARIETÀ ALL’OPERA, MA AL SUO APPROCCIO».
    Il sindaco di Venaus, Avernino Di Croce, e la sua Amministrazione, hanno sempre proclamato e ribadito in tutte le sedi possibili, pubbliche e private, la ferma, netta e immutabile contrarietà all’opera, non per meri motivi ideologici o per questioni di metodo, bensì per motivi tecnici, giuridici, economici, sanitari, ambientali, etici, corroborati da un QI almeno nella media delle persone normali. QI che invece – se non siete in completa malafede, manca del tutto a voi.
    CHIEDO FORMALE SMENTITA DI QUANTO DA VOI AFFERMATO E A ME ATTRIBUITO a proposito della mia posizione.
    Fatta salva la mia prerogativa di querelare la vostra testata per falso.
    La prossima volta portatevi piuttosto un registratore, così se non capite gli interventi, sbobinate pazientemente la registrazione e scrivete alla lettera, tra virgolette, le cose che vengono dette, senza alterazioni e manipolazioni.
    Attendo di vedere pubblicata la vostra smentita. Grazie, pro-forma. Avernino Di Croce, sindaco di Venaus.

    • Di Croce, come sa bene il verbale a cui l’articolo fa riferimento è stato mandato a lei e agli altri sindaci dell’Unione per poter dare l’adesione alla marcia No Tav entro il 2 dicembre, e poter quindi essere inseriti nel manifesto. A totale trasparenza, stamattina abbiamo anche pubblicato il verbale integrale, dove compaiono le dichiarazioni che lei ha fatto durante l’assemblea, riportate appunto nel verbale e quindi dal nostro articolo. Di tutto il resto di offensivo contro il sottoscritto che ha scritto in questo commento (e sui altri post diffamatori che ha messo sui social) se ne occuperà il nostro ufficio legale, a cui abbiamo già dato mandato. Non pensi che essere stato eletto sindaco le dia il diritto di offendere dei professionisti. Non è la prima volta che accade, proprio pochi mesi fa un suo collega ha dovuto chiedere scusa e risarcire per motivi simili. Si informi. Cordiali saluti

      • Egregio signor Tanzilli, 

        innanzitutto mi scuso – con Lei e con i Lettori – per i toni inappropriati che ho usato. Non era mia intenzione offendere, sminuire e, men che meno, diffamare la Sua persona e la Sua professionalità.

        Ho scritto quel post  “di getto”, a tarda sera, subito dopo aver letto il Suo articolo e prima ancora di aver preso visione del Verbale da Lei citato, che ho letto per la prima volta solo la mattina successiva (quando sono rientrato in ufficio dopo un paio di giorni di assenza per gravi motivi personali).

        In effetti il Suo articolo dell’altro giorno attinge al contenuto di quel verbale, che però – essendo molto sintetico e frammentario –  ha, almeno per quel che riguarda il mio intervento, un contenuto e si presta a letture ed interpretazioni non aderenti né allo spirito, né alla lettera di quanto da me dichiarato in maniera chiara e nettissima in quella riunione dei Sindaci. 

        Com’è intuibile, in quell’incontro il dibattito è stato ben più ampio ed articolato di quel che risulta dalla relativa verbalizzazione riassuntiva.

        Ciò è tanto vero che la frase, estrapolata da quel verbale e da Lei citata, lungi dall’esprimere la mia posizione rispetto alla questione TAV, era invece la risposta (anche un po’ provocatoria)  del sottoscritto ad alcuni Colleghi che auspicavano una partecipazione, a titolo “individuale”, dei Comuni alla manifestazione dell’8 dicembre, sul presupposto – da me non condiviso – che la presenza a quell’evento non potesse essere “istituzionalizzata” a livello di Comunità Montana, in quanto espressione “non tanto di contrarietà all’opera, quanto al suo approccio”.

        Al contrario – come Lei, al pari di tutti i miei Colleghi e dei numerosi cittadini della Valle, ben sa – la mia irriducibile convinzione NO TAV è fondata su ragioni di “sostanza” (fondati motivi tecnici, ambientali, economici, giuridici, etici, etc. …) e non certo di “metodo” e/o di “approccio”.

        Se ben ricorda, già qualche mese fa avevamo avuto un confronto sul tema, quando un quotidiano cartaceo per il quale scriveva aveva dato un titolo sensazionalista (“Venaus fa marcia indietro” o qualcosa del genere) a un Suo pezzo/intervista, di ben diverso tenore, in cui Ella riportava correttamente le mie dichiarazioni e dava altrettanto correttamente atto della netta posizione NO TAV del sottoscritto.

        E’ solo per questa ragione che quando ho letto il Suo pezzo dell’altro giorno mi sono arrabbiato e, nell’impeto del momento, mi sono lasciato andare a commenti inappropriati, di cui mi rammarico e per i quali rinnovo le mie scuse.
        Sapendo che la mia posizione sulla questione TAV (notoriamente la più radicale rispetto a quella della stragrande maggioranza dei miei Colleghi sindaci) Le è ben nota, non mi capacitavo di come nel Suo pezzo avesse potuto travisarla e stravolgerla. Ho appreso solo in seguito che l’equivoco nasceva da quell’infelice verbalizzazione e non era invece imputabile a Lei.

        Mi auguro di vederLa alla manifestazione di domenica 8 dicembre.
        Cordiali saluti. Avernino Di Croce

      • Egregio signor Tanzilli, 

        innanzitutto mi scuso – con Lei e con i Lettori – per i toni inappropriati che ho usato. Non era mia intenzione offendere, sminuire e, men che meno, diffamare la Sua persona e la Sua professionalità.

        Ho scritto quel post  “di getto”, a tarda sera, subito dopo aver letto il Suo articolo e prima ancora di aver preso visione del Verbale da Lei citato, che ho letto per la prima volta solo la mattina successiva (quando sono rientrato in ufficio dopo un paio di giorni di assenza per gravi motivi personali).

        In effetti il Suo articolo dell’altro giorno attinge al contenuto di quel verbale, che però – essendo molto sintetico e frammentario –  ha, almeno per quel che riguarda il mio intervento, un contenuto e si presta a letture ed interpretazioni non aderenti né allo spirito, né alla lettera di quanto da me dichiarato in maniera chiara e nettissima in quella riunione dei Sindaci. 

        Com’è intuibile, in quell’incontro il dibattito è stato ben più ampio ed articolato di quel che risulta dalla relativa verbalizzazione riassuntiva.

        Ciò è tanto vero che la frase, estrapolata da quel verbale e da Lei citata, lungi dall’esprimere la mia posizione rispetto alla questione TAV, era invece la risposta (anche un po’ provocatoria)  del sottoscritto ad alcuni Colleghi che auspicavano una partecipazione, a titolo “individuale”, dei Comuni alla manifestazione dell’8 dicembre, sul presupposto – da me non condiviso – che la presenza a quell’evento non potesse essere “istituzionalizzata” a livello di Comunità Montana, in quanto espressione “non tanto di contrarietà all’opera, quanto al suo approccio”.

        Al contrario – come Lei, al pari di tutti i miei Colleghi e dei numerosi cittadini della Valle, ben sa – la mia irriducibile convinzione NO TAV è fondata su ragioni di “sostanza” (fondati motivi tecnici, ambientali, economici, giuridici, etici, etc. …) e non certo di “metodo” e/o di “approccio”.

        Se ben ricorda, già qualche mese fa avevamo avuto un confronto sul tema, quando un quotidiano cartaceo per il quale scriveva aveva dato un titolo sensazionalista (“Venaus fa marcia indietro” o qualcosa del genere) a un Suo pezzo/intervista, di ben diverso tenore, in cui Ella riportava correttamente le mie dichiarazioni e dava altrettanto correttamente atto della netta posizione NO TAV del sottoscritto.

        E’ solo per questa ragione che quando ho letto il Suo pezzo dell’altro giorno mi sono arrabbiato e, nell’impeto del momento, mi sono lasciato andare a commenti inappropriati, di cui mi rammarico e per i quali rinnovo le mie scuse.
        Sapendo che la mia posizione sulla questione TAV (notoriamente la più radicale rispetto a quella della stragrande maggioranza dei miei Colleghi sindaci) Le è ben nota, non mi capacitavo di come nel Suo pezzo avesse potuto travisarla e stravolgerla. Ho appreso solo in seguito che l’equivoco nasceva da quell’infelice verbalizzazione e non era invece imputabile a Lei.

        Mi auguro di vederLa alla manifestazione di domenica 8 dicembre.
        Cordiali saluti. Avernino Di Croce

  2. Non so se c’e’ un errore e non mi interessa molto , ma la carica di parlamentare o di governatore o di sindaco non autorizza nessuno di questi a offendere altri dando dell’ imbecille, ci sono altri modi per fare valere le proprie ragioni e sicuramente e’ scarsente educativo per le giovani generazioni che leggono il giornale on line. Un sindaco un medico un preye da sempre oltre la famiglia e la scuola sono figure comunque educative.Veda un po’ lei. Comunque sia tutti possono sbagliare , se una persona ha capito male cio’ che ha detto sig.sindaco offendendola non passa certo dalla ragione.buona giornata

  3. Caro sindaco sono NO TAV pure io ma sono contraria alle offese, capisco le arrabbiature e tutto, ma non ricordo un attivo dei miei prox.42 anni dove un ‘offesa abbia prodotto qualcosa di positivo….inoltre pensi che persone più giovani di me leggono questo giornale , non sarebbe certo carino che dicessero certe cose con la scusa che le ha detto lei in un momento più o meno corretto che le ha dato un certo fastidio. I sindaci , i dottori, i preti gli insegnanti sono sempre stati i punti di riferimento oltre alla famiglia, sinceramente le motivazioni contro la Tav da lei espresse sono coerenti, ma se dice ciò poi può perdere la sua coerenza e questo movimento apprezzato nel mondo, non merita ciò. Questo è il mio pensiero. A lei direttore nonostante il profondo rispetto che ho nei suoi riguardi , resto perplessa riguardo il tema della TAV. Ci sono giustamente articoli che ci informano del pro e contro di questo temo un po’ caldo, molti parlano degli arresti delle persone NO TAV, però lei che sicuramente come me è stato partorito da una donna, non ha mai indicato il commento di ql caro signore senza nome che ha detto LA TAV si potrebbe scoprire che può piacere come il secondo reato più grave dello stato /nonché crimine contro l’umanità….non si è sentito offeso ne lei ne altri da questa affermazione scusi? Questo crimine generalmente viene inflitto a una donna…non comprendo perché se uno scrive che stuprare una donna potrebbe piacere e non merita un legale contro e a fianco di tutta la valle mentre contro una parola cade il mondo. Continuo a essere davvero confusa…Sia chiaro non la sto accusando di nulla e la ringrazio fortemente per avere cancellato il messaggio ma cavolo zie, mamme, sorelle ecc. sono donne …sono la nostra famiglia, perché a questo non pensa sia coerente insegnargli un po’ di educazione e non solo?

  4. Sindaco scusi se ho scritto 2 v. la stessa cosa a lei mi pareva dal cell. non fosse partito il messaggio. gli errori dipendono dalle mie dita troppo veloci .

  5. Ma possibile che in Valsusa si parli sempre e solo di Tav a qualunque livello, dai Comuni all’Unione? Non ci sono cose più serie di cui l’unione si dovrebbe occupare e su cui ha reale competenza? Un argomento che interessa a poche centinaia di persone monopolizza da anni la vita politica valsusina. Non se ne può più. Alla maggioranza dei valsusini non gliene frega proprio niente del Tav, sia in un senso che nell’altro. Sarebbe ora che anche i fanatici se ne facessero una ragione.

  6. Voglio esprimere la mia totale solidarietà al Direttore della Valsusaoggi, per la sua correttezza, sempre. Per quanto alla maleducazione del sindaco Di Croce, sono totalmente d’accordo con Elisabetta. Questi eletti dovrebbero dare l’esempio, sopratutto non ingiuriare comuni cittadini con epiteti come “imbecilli”. La sottoscritta aveva in passato querelato due sindaci per diffamazione, in più una sindaca per epiteti scurrili diretti a chi non la sosteve più, mentre in piazza indossava la fascia tricolore. L’educazione non è un optional…

  7. La maggioranza dei valsusini. Dei residenti in Val di Susa, forse, ma non dei valsusini, che ormai sono una specie estinta, rimpiazzata dalle torme di devastatori provenuti via autostrada con il loro catrame, il cemento, il bitume e l’asfalto a fare di quel territorio agricolo un’estensione metropolitana. Tutti parlano di Valsusa, ma dov’è? Dove sono le mandrie di mucche, i prati, le pecore. Dov’è il fieno, dove sono i campi coltivati, dov’è il letame. Dove sono i contadini. Soltanto case e fabbriche a perdita d’occhio. Più nulla di quel che un tempo era la Val di Susa.

  8. Gent.mo Signor che palle,
    un’intervento sconsiderato, inutile e dannoso che, se venisse sciaguratamente concluso in non meno di dieci anni, collegherà in doppia galleria Saint Jean de Maurienne a Bussoleno per la modica cifra di 9 miliardi e seicento milioni, stimati nel 2012 e destinati a crescere di almeno l’80% come tutte le opere pubbliche simili, NON interessa solo poche centinaia di persone.
    Interessa milioni di cittadini, italiani, francesi ed europei.
    Se poi tra questi milioni qualche centinaio, a suo dire, se non occupa con particolare attenzione dovrebbe perlomeno essergliene grato.

    • Grato un par de balle. Interessa il Parlamento, che ha già votato e deciso in tal senso. Non interessa all’Unione dei Comuni, né alla maggioranza dei valsusini che, oltre a non essere minimamente interessata all’argomento, non è nemmeno toccata materialmente dall’opera vista la sua natura. Parliamo di una ferrovia quasi totalmente in gallerie, scavate oltretutto per l’80% del tracciato dalle discenderie francesi. Il resto è fuffa propagandistica di chi da anni costruisce carriere politiche sul nulla cosmico fatto di disastri ambientali e finanziari inventati.

  9. Io credo che a tutti gli italiani interessi della TAV , non in quanto il problema ambientale e economico, ma per i soldi impiegati. Vede sig. Che palle i soldi li ha messi pure lei e ancora non usa la Tav, gli hanno messi i suoi genitori ecc., ma della Tav non c’è traccia. Fino al 2038 purtroppo bisogna attendere perché almeno fino a qlla data non verrà completata. Tenga presente che alla Francia non interessava, che l’Italia(parlo dei governi) l’hanno convinta pagando una buona parte della tav francese, non sarà la destra o la sinistra a pagare ma saremo tutti a pagare e abbiam pagato tutti, ci sono state indagini e arresti, e abbiam pagato, magari lei i soldi da buttare per tasse che pagano opere incompiute o insulse le ha , ma chi non li ha e chi non ha piacere di impiegarli in niente(non solo per la tav) gli rompe parecchio. Non sono poche le persone incavolate per la Tav in Italia, magari lei non se n’è accorto, ma non si ferma in valle di Susa la Tav, in altre regioni/città è già stato cambiato il progetto e all’inizio, perché era assurdo fare passare un treno cosi’ tra le ville piuù amate al mondo il santuario della Madonna di M. Berico e sopra una base missilistica nucleare, qui ci mettete più tempo a capire , li hanno fatto prima! Capita! Ma il problema è il costo , come per la navetta del ponte di Calatrava che pagheranno per toglierla e il Mose….se solo avessero imparato dagli olandesi o dai romani di un tempo…..lei sarà stanco e non solo lei, io però le molte piene di pagare per niente, è una presa in giro continua e si è politica concordo. Ha sentito che parlano del fondo salva stati dove fatalità tutti erano presenti e per il terremoto erano presenti in dieci? Veda lei, o vedete tutti, quanto contino i problemi italiani.

    • Cara Elisabetta, i miei soldi li ho messi anche per la sua istruzione, ma sebbene i risultati mi sembrino piuttosto scadenti, me ne farò una ragione.

  10. Sig.che palle, poche centinaia , non sono 30.000, 40.000 persone, il centinaio è inferiore al migliaio. Che ci siano persone pro e contro è normale ma che lei o altri pretendano di conoscere la volontà degli abitanti di una valle, mi fa molto ridere. Mi hanno ricordato poi che in una manifestazione NO Tav sono venuti tutti i no compresi i NO DAL MOLIN , onestamente erano molti più di qualche centinaio , migliaio. Giusto esprimere i propri pensieri ma sarebbe coerente dire le cose vere come espresse nel verbale in questione, che ho appena letto, mi manca il tempo. Saluti a tutti

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