NUOVO PRONTO SOCCORSO A BRIANÇON: E SUSA?

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di AMEDEO MACAGNO

BRIANÇON – Briançon: missione compiuta. Obiettivo raggiunto prima del previsto all’ospedale transfrontaliero di Briançon, dove da alcuni giorni è in funzione il nuovo Pronto Soccorso. Un investimento dal costo di due milioni di euro, finanziati dell’agenzia regionale Paca. I lavori dovevano terminare a fine gennaio 2025. “Invece siamo riusciti ad aprire con anticipo – dicono i sanitari d’oltralpe – così siamo già operativi per l’inizio della stagione invernale. “Le novità, rispetto al vecchio Pronto, sono la nuova entrata in via Adrien Daurelle dove sono a disposizione della popolazione locale e dei villeggianti maggiori spazi e posti letto per ricevere ogni tipo di urgenze, ma anche un moderno ufficio “ad hoc” per ridurre i tempi d’attesa”.

Il nuovo Pronto Soccorso francese che è stato fortemente voluto dai medici urgentisti Yann Fillet (capo servizio) Bernard Lanaspre e Thomas Spadoni avrà locali nuovi e accoglienti. Il dottor Spadoni commenta sui primi cittadini che hanno potuto usufruire della nuova struttura. È sempre attivo e attento per il futuro dell’ospedale”. Soddisfatto anche Arnaud Murgia, il Sindaco e Presidente del Centro Ospedaliero di Briançon: “Un gran bel progetto andato in porto e desiderato da tempo dai medici che l’hanno pensato esclusivamente per l’interesse dei pazienti. Un plauso quindi alla direzione e a tutta l’equipe medica”.

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10 COMMENTI

  1. A Susa se devi farti dare dei punti di sutura ricordati di portare il cellulare perché devi fare luce al chirurgo.
    Neanche le lampade gli cambiano….che vergogna

  2. In ValChisone vi è una località che si chiama Macello ,il nome tutto un programma e derivante dall’ attività umana e estendibile alla situazione odierna ,non si trovano dottori medici ma dottori manager vi è inflazione , già questo termine di malattia dell’ economia che un tempo era curata con la “scala mobile”, non quella dei vigili del fuoco ,poi i fenomeni Politici l’ anno eliminata proprio quando
    l’ Italia se la sono magnata……

  3. I soldi, quasi un miliardo di euro, per il canile in Albania sono stati trovati. Dove? Basta chiudere qualche reparto negli ospedali italiani. Fortunatamente per Gioggia, la disoccupazione è ai minimi, l’industria prolifera, le liste di attesa per visite ridotte ai minimi storici. E i boccaloni che l’hanno votata, gongolano soddisfatti come il comandante del Titanic.

  4. In Francia avranno sicuramente tanti difetti ma analizzando certe situazioni dobbiamo prendere atto che da loro funziona meglio. Prendiamo la Tav, c’e stata una certa opposizione popolare poi, spiegate le motivazioni in modo chiaro, parlato con la popolazione, date delle compensazioni solo a chi ne aveva diritto per non sprecare denaro pubblico, dimostrata la logica delle spese per la realizzazione, data la possibilità di visitare i cantieri, avanti con i lavori. ( e a breve arriveranno a Susa e come per la seconda canna del Freyus noi pagheremo.) Per la sanità è lo stesso, in Francia la politica si interessa degli ospedali, i dottori si interessano degli ospedali, i cittadini si interessano degli ospedali……. Da noi riusciamo solo a fare marce contro la Tav, niente in contrario. Non sarebbe forse il caso di fare una marcia di protesta per richiedere ai Sindaci, ai politici e perché no anche ai sindacati di iniziare a pensare alla salute di noi Italiani ?

  5. Adesso ci pensa il nuovo direttore Dotts Giovanni, appena rientra dalle vacanze sistema tutto lui.

    Termometri, barelle, personale, liste d’attesa, medici, infermieri, apparecchiature d’avanguardia corsi di aggiornamento, corsi di buona educazione e rispetto del personale.

    Tutto non sarà mai come prima.

    Avvisatemi quando si farà vivo non vorrei perdermi occasione dirgli qualcosa personalmente dell’ospedale di Susa e Rivoli.

  6. In francia hanno appena varato una legge “anti airbnb” che frena la speculazione sugli affitti vacanzieri e di conseguenza sul mercato edile. Solo come esempio. In italia chi sta sopra vive da pascià lasciando chi sta sotto nell’ignoranza e nei debiti crescenti. Sottolineo che l’italiano medio non sa cosa voglia dire “farsi rispettare”. Giusto al bar e allo stadio.

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