OLIMPIADI 2026 IN VALSUSA E A TORINO: MERCOLEDÌ LE DUE MOZIONI IN CITTÀ METROPOLITANA

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

dalla CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO

La Sindaca metropolitana Chiara Appendino, ha convocato il Consiglio metropolitano per la mattinata di mercoledì 10 marzo alle ore 10 presso la Sala “Elio Marchiaro”.

All’ordine del giorno:

L’adozione dello schema del DUP-Documento Unico di Programmazione – sezione strategica 2017-2021 – sezione operativa 2018-2020.

L’adozione dello schema del Bilancio di previsione 2018-2020, che, per l’anno corrente, prevede il pareggio sulla cifra di 839.140.173 euro.

L’approvazione dello schema del Piano Strategico Metropolitano 2018-2020 della Città Metropolitana di Torino e della relativa Agenda operativa annuale per il 2018.

Una deliberazione con cui si prende atto dell’adeguamento degli Statuti di otto società partecipatedalla Città metropolitana a quanto previsto dal Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica del 19 agosto 2016.

Una deliberazione contenente ulteriori indirizzi per la definizione dei rapporti conseguenti all’istituzione del Comune di Mappano.

Due mozioni sull’eventuale candidatura di Torino per l’organizzazione delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi Invernali del 2026. Una mozione è stata presentata dai Consiglieri Canalis, Carena, Barrea, Montà e Piazza della lista “Città di città”, mentre l’altra reca in calce le firme dei Consiglieri Ruzzola, Castello e Fava della Lista civica per il territorio. Entrambe le mozioni impegnano la Sindaca metropolitana a contribuire anche istituzionalmente al dossier di candidatura che la Città di Torino potrebbe presentare al CIO e all’IPC in vista dell’assegnazione definitiva, che avverrà nel 2019. Entrambi i testi richiamano inoltre l’opportunità che la candidatura offrirebbe per valorizzare i territori e gli impianti olimpici realizzati per i Giochi Invernali del 2006.

 

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

3 COMMENTI

  1. Il 09/03/2018 12.14, INFO PresidioEuropa No TAV ha scritto:

    http://www.presidioeuropa.net/blog/wp-content/themes/Reporter/timthumb.php?src=http://www.presidioeuropa.net/blog/wp-content/uploads/2018/03/NOLIMPIADI-2026.2.jpg&h=150&w=200&zc=1

    MOVIMENTO NO TAV –

    9 marzo 2018

    Olimpiadi invernali 2026 NESSUNO può permettersi di ripetere gli errori del passato.

    Sembra che la Sindaca torinese Chiara Appendino, subendo ancora una volta le pressioni dei poteri forti torinesi meglio noti come “Sistema Torino”, si stia lasciando convincere a dare parere favorevole alla candidatura di Torino per le Olimpiadi invernali 2026.

    A lei riteniamo doveroso lanciare un appello. Anzi un’allerta, perché siamo “lanceurs d’alerte” da quasi trent’anni.

    Ill.ma Sig.ra Sindaca,

    Vorremmo ricordarLe, anche nella Sua veste di Presidente della Città Metropolitana, che la sua omologa e collega di partito romana ha saputo dire NO alle olimpiadi di Roma pur subendo pressioni fortissime, consapevole dell’effetto disastroso che avrebbero avuto sui conti pubblici sia cittadini che metropolitani.

    Vorremmo ricordarLe che le ultime olimpiadi del 2006 hanno creato una voragine nei conti pubblici dei due enti che ancora oggi sono da ripianare.

    Vorremmo ricordarLe che il grande dispendio di risorse di allora non ha lasciato altro che strutture fatiscenti se non già demolite, degrado ambientale, assenza di manutenzioni, crollo degli investimenti, inesistenti ricadute occupazionali e azzeramento di risorse per proposte turistiche alternative.

    Vorremmo ricordarLe che, come scritto l’8 marzo da ATTAC Torino e il 19 febbraio da Pro Natura Torino (cfr. le loro dichiarazioni alla fine del Comunicato), le previsioni dei costi sono sempre artificiosamente sottostimate a fronte di consuntivi esorbitanti e fuori controllo.

    Vorremmo ricordarLe come città molto più ricche e meno indebitate di Torino abbiano declinato, anche in passato, l’invito ad organizzare giochi olimpici evitando di indebitarsi a vita. Città come Innsbruck, Oslo, Stoccolma, St. Moritz, Toronto, Amburgo, Budapest e Boston hanno rifiutato di candidarsi anche per i giochi olimpici estivi, molto meno costosi di quelli invernali.

    Vorremmo ricordarLe gli impegni da Lei assunti, sacrificando il welfare dei suoi cittadini con tagli draconiani sui servizi spesso destinati alle fasce più deboli, per rimettere in sesto i conti pubblici della città.

    Vorremmo ricordarLe che per questo virtuoso e severo obiettivo di risanamento nella città di Torino il Movimento 5 Stelle è stato fortemente penalizzato nelle ultime elezioni politiche.

    Sarebbe imperdonabile un nuovo e consapevole sperpero di denaro pubblico destinato inevitabilmente a tradursi in lauti profitti per i pochi soliti noti e in lacrime e sangue, citando Winston Churchill, per le popolazioni residenti, per la gente normale che non viene più inebetita dal clamore mediatico che sempre accompagna le più ingenti spese pubbliche in questo Paese.

    Ai sindaci della Bassa Valle e a quello di Pinerolo che con tanta leggerezza si sono detti favorevoli alla candidatura, ricordiamo che le soluzioni per tentare di risolvere gli annosi problemi del territorio sono note e ben altre e che non c’è bisogno di rinunciare alla propria autonomia di giudizio per il solo timore di essere tacciati dell’usuale calunnia di essere i pubblici amministratori del NO a tutto.

    Non c’è solo il TAV da contrastare in quanto spreco di denaro pubblico, impatto ambientale e distruzione del territorio.

    Anche un’olimpiade è un’inutile e infausta grande opera.

    L’illusione di fare olimpiadi low cost, (risibile paravento già sentito troppe volte), senza nuove infrastrutture e senza consumo di nuovo territorio, come riportato dai giornali nei giorni scorsi, avrebbe comunque costi assai onerosi già vicini al miliardo di euro sin dal preventivo.

    Troppi per un Paese che non ha i soldi per garantire cure ai suoi ammalati, per pagare gli insegnanti di sostegno, per curare il proprio territorio, per evitare disastri idrogeologici e frane ad ogni temporale, per evitare il computo dei morti dopo eventi meteorologici senza nulla di straordinario (oggi li chiamano “bombe d’acqua”) e l’elenco sarebbe ben più lungo.

    Chiediamo a tutti i politici coinvolti nella decisione di pensare bene al passato recente per non creare un nuovo disastro finanziario come quello lasciato in eredità dal 2006.

    Serve una vera discontinuità con il passato: la Città di Torino e le Valli hanno bisogno di ben altro.

    Il Movimento NO TAV, 9 marzo 2018

    ATTAC – Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e l’ Aiuto ai Cittadini
    Comitato torinese – via Mantova 34 – 10153 Torino – http://www.attactorino.org

    Olimpiadi, neve e sciamani – 8 marzo 2018

    Il 2026 sembra lontano ma è già incominciato il rollio dei tamburi per invocare nuovamente le Olimpiadi invernali a Torino. Sembra una danza sciamanica della pioggia (di contributi); ma con minor onestà intellettuale degli sciamani (nulla ce ne voglia tale onesta categoria) si vuole quasi lasciar intendere che la città sarà annaffiata da generosi contributi senza nulla gravare sui cittadini.

    Evidentemente si confida sulla scarsa memoria dei cittadini del Comune più indebitato d’Italia, anche grazie alle Olimpiadi del 2006. Ci si dimentica che il debito che ci opprime è imponente ed è, in misura ragguardevole, un lascito delle Olimpiadi del 2006. Tra il 2001 e il 2011 è salito da 1,8 a 3,3 miliardi.

    L’aver ospitato le Olimpiadi del 2006 ha comportato una perdita di 800 milioni, a detta di uno studio del 2012 dell’Istituto Bruno Leoni (non esattamente una combriccola di esagitati anticapitalisti). Nel calcolo si teneva conto di tutti i benefici, diretti e indiretti, delle Olimpiadi.

    E poi… vogliamo dimenticare i lasciti del trampolino di Pragelato (34,3 milioni), della pista da bob di Cesana (110,3 milioni) e della pista free style di Sauze d’Oulx (9 milioni) tutte opere da dismettere, come ruderi per causa bellica; per non parlare del degrado del villaggio olimpico (140 milioni) che ha meritato addirittura un servizio di “al Jazeera”.

    C’è forse da stupirsi che le popolazioni interpellate direttamente, come ad Amburgo o Innsbruck, rispondano “no grazie!”, a cui i torinesi potrebbero aggiungere, con il proverbiale garbo: “come avessimo accettato”. Forse si spera nuovamente di poter offrire un comodo “pantouflage”, con i soldi pubblici, a qualche importante manager privato, come fu fatto nel 2006?

    Non dovremo aspettarci obiettività dai media main stream; è sufficiente ricordare gli elogi al professor Monti per aver rinunciato alla candidatura olimpica di Roma e le aspre critiche alla sindaca Raggi per l’identica scelta pochissimi anni dopo. Che sia questo il pluralismo dei nostri media?

    Ovviamente si fanno girare stime ottimistiche sulle previsioni di spesa. Vogliamo solo ricordare lo studio della “Said Business School”, dell’Università di Oxford, sullo sfondamento dei costi degli avvenimenti olimpici. Nel caso di Torino, che non fu dei peggiori, l’incremento dei costi fu dell’82%.

    Forse dovremmo riconsiderare il nostro scetticismo sulle capacità profetiche dei veri sciamani!

    In questo caso, tutt’altro che imprevedibile, quali saranno le conseguenze di un ulteriore poderoso incremento del debito comunale?

    Facile da prevedere: tagli ai servizi pubblici, ulteriore spazio al consumo di suolo, incremento delle tariffe e magari sarà l’agognata occasione per privatizzare la Smat!

    Per questo chiediamo che il Consiglio Comunale non getti la città in quest’avventura, deleteria per la Città e utile solo a pochi costruttori.

    E qualora non si abbia la capacità e il coraggio di resistere a queste sirene, prive di qualunque approccio razionale di tutela del bene pubblico, almeno si consultino i cittadini e, cosa della massima importanza, si garantisca un’informazione plurale e un equo contraddittorio.

    In tal caso, con la consapevolezza di lottare contro la forza titanica di un’informazione strumento di parte, faremo il massimo sforzo per informare i cittadini dei veri costi economici e sociali di quest’avventura utile a pochi e nefasta per molti. Lasciando ad altri il compito, questo sì sciamanico, di spacciare illusioni e lanciarsi in danze propiziatorie… della neve!

    ATTAC
    Comitato torinese

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.