OSPEDALE DI SUSA, DA OGGI I REPARTI DI CHIRURGIA E ORTOPEDIA TRASLOCANO NELLA NUOVA ALA, MA HANNO MENO POSTI LETTO. BATZELLA: “IL PROGETTO DELL’INTENSITÀ DI CURA È SCOMPARSO. COSENZA SI DEVE DIMETTERE”

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di FABIO TANZILLI

Un weekend per traslocare, dopo le polemiche. Da questa mattina fino a domani, il personale dell’ospedale di Susa sta trasferendo il reparto di chirurgia e ortopedia nella nuova ala, costata 6 milioni. L’inaugurazione sarà molto probabilmente il 24 dicembre: peccato che siano già stati tolti 9 posti letto, scendendo dagli attuali 27 a 18.

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La nuova ala è un palazzone che fino a pochi giorni fa rappresentava un vero simbolo degli sprechi di denaro pubblico, visto che era stato realizzato da tempo, ma mai aperto e attivato. Del caso se ne era occupato chi scrive, pubblicando un’apposita inchiesta sul quotidiano La Repubblica il 9 dicembre (ecco il link: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/12/09/susa-sei-milioni-per-ampliare-lospedale-che-rischia-i-tagliTorino02.html).

“In seguito alle segnalazioni del Movimento 5 Stelle, il direttore Cosenza ha deciso di riempire un’area vuota con i letti di ortopedia e chirurgia – afferma la consigliera regionale Stefania Batzella, che da tempo si batte per salvare l’ospedale di Susa dalla chiusura – entrambi i reparti hanno 27 posti letto, ma saranno ridotti a 15 ed a regime 18. Dunque ne saranno soppressi ben 9”.

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“Intanto il progetto di intensità di cura é fermo – aggiunge Batzella – sarebbe dovuto partire già lo scorso anno, ma è stato continuamente rinviato nonostante le promesse dei vertici aziendali. La day surgery é prevista ma non si è ancora a conoscenza se aprirà e soprattutto dove verrà collocata, infatti al momento non c’è una struttura adatta”.

Per questo motivo la consigliera regionale chiede “Le dimissioni del direttore generale. A nostro avviso Cosenza sta servendo su un piatto d’argento all’assessorato regionale la possibilità di chiudere definitivamente il presidio ospedaliero, come già stabilito per il punto nascite”. E aggiunge: “Una scelta insensata da parte di un direttore che invece di incrementare le attività, tende a ridurre i posti letto. Sarebbe davvero vergognoso se lo facesse per assicurarsi la riconferma per un ulteriore mandato”.

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