OSPEDALI: LA REGIONE SALVA IL PUNTO NASCITE DI CASALE, MA HA CHIUSO QUELLO DI SUSA

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dall’UFFICIO STAMPA DELLA CONSIGLIERA REGIONALE STEFANIA BATZELLA (MOVIMENTO LIBERO INDIPENDENTE)

SUSA – “Sono sempre stata contraria alla chiusura dei punti nascite, quindi non posso che essere favorevole alla decisione di lavorare a un piano di rafforzamento per tenere aperto quello di Casale Monferrato. Allo stesso tempo, però, sarei stata felice se la Giunta Chiamparino avesse utilizzato il medesimo impegno e la stessa volontà politica per tenere aperto il punto nascite di Susa, che invece è stato chiuso rapidamente e anche prima del previsto”. Lo afferma la consigliera regionale di Movimento Libero Indipendente, Stefania Batzella, che in questi anni ha portato avanti una grande battaglia presentando numerose interrogazioni, mozioni e ordini del giorno per chiedere all’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, di lavorare per trovare soluzioni in grado di far raggiungere ai punti nascite a rischio chiusura gli standard richiesti dal ministero della Salute.

Tra le tante proposte presentate – aggiunge Batzella – c’era anche la richiesta di una deroga, affinché ci fosse il tempo per realizzare un progetto di rilancio per incrementare le attività e il numero di parti, così come proposto dallo stesso assessore per mantenere aperto il punto nascite di Casale Monferrato. Peccato che nel caso di Susa ogni proposta sia stata respinta“.

A distanza di anni – spiega la consigliera – non posso che confermare quello che ho sempre sostenuto, cioè che è mancata la volontà politica e non c’è stata alcuna apertura verso il territorio che, invece, chiedeva un impegno concreto alla Regione per salvare il punto nascite e garantire così la continuità di un servizio essenziale ai bambini, alle donne e alle famiglie“.

Ciò che dispiace – conclude Batzella – è che questa Giunta non abbia mostrato e non mostri le stesse attenzioni per tutti i territori piemontesi. Non devono esserci cittadini di serie A e di serie B e le scelte politiche non devono essere fatte con due pesi e due misure, ma garantendo equità e parità di accesso ai servizi”.

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