PLANO: CHI MI VUOLE ESPELLERE DAL PD É NOSTALGICO DEI GULAG. E CORGIAT DIVENTA COME STALIN

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di FABIO TANZILLI

Chi vuole espellere Plano dal Partito Democratico é nostalgico dei gulag sovietici e di Stalin. É questa la risposta ironica del presidente della Comunità Montana Val Susa, Sandro Plano, all’attacco dei giorni scorsi da parte di Aldo Corgiat, sindaco di Settimo e candidato per la segreteria provinciale del Pd. Su Facebook Plano ha pubblicato un post intitolato “Addavenì Corgiat”, dove la faccia del candidato viene posta su un ritratto di Stalin, a mo’ di fotomontaggio. Corgiat aveva dichiarato pochi giorni fa che Plano non puó candidarsi a sindaco di Susa, nel 2014, con il PD, a causa delle sue posizioni a favore dei No Tav e “ambigue” sulla violenza. Della stessa opinione lo sono anche dieci segretari dei Circoli torinesi del Pd, che hanno chiesto l’espulsione di Plano dal partito. A tutto questo, come ha risposto l’amministratore valsusino? Pubblicando sempre su Facebook un post caratterizzato dall’ironia, ma il cui contenuto é sferzante. Secondo Plano, il sindaco di Settimo, definito “campione di democrazia”, sarebbe “maleducato e in malafede”. “Maleducato perché continua, con altri iscritti, a discutere della mia espulsione in mia assenza, senza preoccuparsi del fatto le questioni si dovrebbero affrontare in sede di partito prima che sui giornali – accusa Plano – in malafede perché questa storia dell’espulsione è un pretesto per non discutere del merito della vicenda Tav, e indirizzarla verso una questione di ordine pubblico, anche se la linea ferroviaria non serve”. E riguardo ai dieci Circoli del Pd che hanno chiesto l’espulsione? Per Plano sono stalinisti pure loro, anzi, “nostalgici della deportazione dei dissidenti nei Gulag in Siberia”. Perché? “Hanno chiesto la mia espulsione per un reato gravissimo – spiega con una battuta il dirigente Sitaf – quello di “dichiarazione ambigua”. Concetto giuridico interessante, se fosse perseguito un partito caratterizzato dalla linearità nelle strategie e nelle enunciazioni”. Chi lo vuole far accomodare fuori dal Pd “sta cercando di costruire un partito sacrale, formato non di iscritti ma di fedeli, devoti alla linea del vertice”. Com’era prevedibile, il post pubblicato da Plano ha ottenuto parecchi commenti, tra cui quello del senatore Stefano Esposito: “Tranquillo Plano, non ti espelle nessuno, anzi tra qualche mese sarai pure il candidato sindaco del Pd a Susa”. Pochi giorni prima, sempre sul social network, lo stesso Esposito si era sfogato con Antonio Ferrentino scrivendo: “Questo partito tutela di più Plano che quelli come me e te, si tengano loro, io mi sono abbastanza rotto le palle di ipocriti e cerchiobottisti”. E nei vari circoli provinciali i risultati danno per vittorioso il candidato renziano Fabrizio Morri, che per Plano rappresenta una garanzia: “Sono contrario a qualunque espulsione dal partito – aveva detto Morri sulla vicenda – e riguardo le alleanze per le elezioni comunali in Val Susa, le proposte devono arrivare dal territorio, senza diktat da Torino”.

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