PROCESSIONARIA IN VALSUSA: CHE FARE? I CONSIGLI DEL PARCO ALPI COZIE

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Foto di ALESSANDRO PERRON

SALBERTRAND – Il personale dei Parchi Alpi Cozie ha ricevuto diverse segnalazioni e richieste da parte di fruitori preoccupati dall’elevata presenza di processionaria anche all’interno delle aree protette gestite dall’Ente. Si tratta di un problema sempre più diffuso a causa di inverni secchi e miti, che richiede misure di adattamento perché le strategie di lotta si sono dimostrate inefficaci. Il Decreto Ministeriale del 30 ottobre 2007 che rendeva obbligatoria la lotta alla processionaria è stato abrogato con il Decreto Ministeriale 6 dicembre 2021. Di conseguenza gli interventi di gestione della problematica sono demandati ai Comuni laddove si verifichino rischi per la salute umana e degli animali domestici.

Che cos’è la processionaria?
Ciò che comunemente chiamiamo processionaria è la larva di un lepidottero, la Thaumetopoea pityocampa. Si tratta di una piccola falena notturna i cui bruchi trascorrono l’inverno in nidi seriacei sulle estremità dei rami di pino (Pinus Nigra e Pinus Sylvestris) e più raramente di cedro, abete e larice. Nei caratteristici bozzoli filamentosi che assomigliano a grandi batuffoli di cotone, le larve crescono protette, cibandosi di aghi della pianta che li ospita, finché inizia la migrazione, oppure processione, da cui il nome in fila rigorosamente indiana verso il suolo dove penetrano nei terreni più adatti per imbozzolarsi e concludere la metamorfosi in farfalle.

I problemi per esseri umani e animali
I bruchi all’ultimo stadio larvale raggiungono i 3/4 cm di lunghezza, assumono colorazione nera sul capo, grigia sul dorso e giallognola sul ventre e sono ricoperti di microscopici peli urticanti con cui si difendono dai predatori in maniera molto efficace. Purtroppo i loro filamenti provocano intense irritazioni anche alla cute e alle mucose degli esseri umani e degli animali domestici, proprio nel momento in cui è più facile incontrarli, cioè durante la fase migratoria quando abbandonano le chiome degli alberi percorrendone il tronco e giungendo a terra. I cambiamenti climatici che presentano inverni sempre più secchi e miti hanno favorito la proliferazione della specie e hanno anticipato il periodo di maturazione delle larve che si possono spesso osservare in processione già nelle giornate più calde di dicembre e gennaio. Naturalmente, i bruchi di processionaria danneggiano profondamente anche le piante che li ospitano consumandone gli aghi.

Precauzioni da adottare

  • Evitare di sostare in prossimità delle piante e/o delle aree infestate.
  • Evitare di asportare e/o toccare i nidi con mezzi e modalità non idonei e senza adeguate protezioni perché si potrebbe venire a contatto con le larve eventualmente presenti alll’interno.
  • Nelle zone infestate non raccogliere le larve né effettuare lavori che possano diffondere nell’aria i peli urticanti (rastrellamento delle foglie e sfalcio dell’erba).
  • Tenere sotto controllo bambini e animali domestici.
  • Per gli addetti del settore, è necessario indossare dispositivi di protezione individuale (tuta, occhiali, guanti e maschere).

La processionaria è pericolosa?
Nell’uomo il contatto con i peli urticanti delle larve può far insorgere:

  • Congiuntiviti.
  • Dermatiti.
  • Infiammazioni di tipo allergico di varia gravità.

Negli animali domestici (cani, cavalli e gatti) l’animale che entra in contatto con le larve può diventare nervoso, deglutire ripetutamente, cercare di toccarsi la bocca con le zampe e può presentare:

  • Ipersalivazione.
  • Edema linguale e facciale.
  • Problemi respiratori per il rigonfiamento delle cartilagini laringee.
  • Vomito se la larva viene ingerita.
  • Forti reazioni infiammatorie sulla pelle e sulle mucose.
  • Necrosi, in particolare della lingua.

Che cosa si può fare in caso di contatto?
In caso di contatto con i peli urticanti di processionaria si consiglia di:

  • Fare tempestivamente una doccia.
  • Cambiare gli abiti sui quali potrebbero ancora essere presenti peli urticanti (maneggiandoli con i guanti).
  • Evitare di grattare le zone colpite per non aumentare il prurito e l’infiammazione.
  • Lavare gli abiti contaminati ad almeno 60° (maneggiandoli con i guanti).
  • Valutare l’uso di rimedi antiallergici topici (creme e gel).
  • Recarsi dal medico oppure presso un Pronto Soccorso.

In caso di ingestione/inalazione di peli urticanti di processionaria da parte di cani, cavalli, gatti oppure altri animali è necessario intervenire immediatamente lavando le aree interessate dal contatto con una soluzione di acqua e bicarbonato (indossando dei guanti in lattice), in maniera tale da allontanare la sostanza urticante dall’animale e inattivare le tossine. Dopodiché portare immediatamente l’animale dal veterinario dove riceverà le cure specifiche del caso.

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