PROFUGHI A GIAVENO, LA LEGA ACCUSA: “TUTTO VIENE NASCOSTO”

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di STEFANO OLOCCO e PATRIZIO SGARRA (LEGA NORD GIAVENO)

GIAVENO – A distanza di diciotto mesi per noi nasce spontaneo chiedersi a che punto sia il progetto d’accoglienza dei richiedenti asilo nel Comune di Giaveno. Quanti di loro hanno ottenuto il riconoscimento dello status di profugo? Cosa invece ne sarà di chi non vedrà riconosciuta per sè la protezione internazionale? Che fine hanno fatto i progetti di lavoro in cambio dell’accoglienza? Dopo la serata informativa organizzata all’arrivo dei migranti, in sala consiliare, sinceramenre ci saremmo aspettati un flusso d’informazione congruo.

Invece come spesso accade viene tutto sottaciuto, tenuto nascosto. Inutile sottolineare che in virtù delle dichiarazioni del sindaco e di altre forze politiche del Consiglio Comunale riguardo alle situazioni di disagio economico dei nostri concittadini, sia importante sapere cosa aspettarsi nel prossimo futuro. Infatti, la nostra grande preoccupazione riguarda la sorte di chi non vedrà riconosciuto lo status di profugo e che rimarrà in una situazione di limbo istituzionale, cosa che prima o poi creerà anche qui delle tensioni sociali.

Inutile ricordare a chi s’indigna in un penoso esercizio di autocertificazione etica, che questa immigrazione di massa integra in sè una guerra tra poveri. Perchè è così nei fatti, le cronache nazionali sono abbastanza esaustive a riguardo, perchè qualcuno infondo vuole che sia così. Abbiamo un sistema che predica l’austerità come un dogma, predica la scarsità dei salari, tratta i diritti come privilegi e la mancanza di lavoro come una colpa.

In questo sistema aprire corridoi umanitari per prelevare trecentomila, se non più, persone all’anno nasconde dell’irresponsabilità o del dolo. Perchè si sta delineando una catrastofe umanitaria che colpirà tutti, in primis proprio gli immigrati. Del resto da qualsiasi parte politica si guarda la cosa non crediamo sia una buona idea combattere la povertà importando nuovi poveri, combattere la disoccupazione importando nuovi disoccupati e presto o tardi queste evidenze saranno chiare a tutti: italiani e stranieri.

Abbiamo accolto con favore, l’iniziativa della Lega Nord Piemont che attraverso un iniziativa parlamentare chiede di colmare il vuoto normativo che si è venuto a creare dopo il Referendum del 4 dicembre che ha bocciato la soppressione delle provincie. Infatti per i nostri rappresentanti bisogna reintrodurre l’elezione del presidente della provincia garantendo poteri su sicurezza e immigrazione. Razionalizzando i costi come previsto dalla riforma Delrio tagliando le Prefetture. In un sistema di autonomie locali, è perlomeno discutibile che ancora esista ancora la figura del Prefetto, che spesso esercita un potere di ingerenza sulle amministrazioni locali. Se fossero i nuovi Presidenti a poter prendere direttamente le decisioni in materia di flussi migratori, essi saprebbero rappresentare davvero il volere dei cittadini, senza decisioni calate dall’alto dai rappresentanti del governo. Mentre ad oggi spesso le Prefetture inviano i profughi nei comuni senza nemmeno avvisare i sindaci.

Insomma la nostra attenzione sull’argometo resta alta ma senza isterismi o slogan di sorta, perchè a differenza di altri crediamo che il fenomeno dell’immigrazione di massa nasconde parecchie insidie e che sottovalutarle o nascondersi dietro un buonismo che favorisce solo chi compra il lavoro e non chi lavora, alla fine creerà moltissimi problemi ovunque.

 

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1 COMMENTO

  1. Perché , non andate a chiedere al sindaco di Sestriere, che pure è della Lega, ed accoglie i rifugiati? Forse , tra voi leghisti, è ora che vi diate un’inquadrata.

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