REFERENDUM / CASELETTE, DIBATTITO SULLE RAGIONI DEL SI

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di PINO SCARFÒ 

CASELETTE – ‘Conoscere la riforma costituzionale’ è la discussione organizzata ieri sera dal ‘Comitato Basta un Si’ della Bassa Valsusa e Valsangone, presso la sala 150 sopra la biblioteca comunale. Fa gli onori di casa il sindaco, Pacifico Banchieri, definendo la serata importante per fare chiarezza “su un tema delicato come la modifica della Costituzione, considerando che nelle ultime settimane il dibattito nazionale si è surriscaldato anche troppo. Un po’ di chiarezza, quindi, ritengo che sia necessaria e questa sera sarà fatta da due amministratori preparati sull’argomento, Mauro Carena, sindaco di Villa Dora e consigliere della Città Metropolitana, e Daniele Valle, consigliere regionale e presidente della Commissione cultura”. Esordisce Valle, precisando che la Costituzione sarà aggiornata soltanto nella seconda parte del documento, “quindi non saranno toccati i principi fondamentali come qualcuno afferma. E’ un cambiamento che si rende necessario per renderla attuale”. Entrando nel tema della serata, accenna al tanto chiacchierato bicameralismo perfetto, ritenendolo inutile e discutibile, “soprattutto nel volerlo ancora mantenere vigente. Quando è stato pensato aveva un suo senso, essendo sorto subito dopo una dittatura. Il bicameralismo fu necessario per evitare un rigurgito del passato, creando quindi un sistema parlamentare che fosse molto lento. Oggi, mantenerlo, diventa utile soltanto a chi pensa che dalle lungaggini dell’iter delle leggi c’è sempre tempo per accordarsi”. Dello stesso parere è Carena, che definisce l’attuale Costituzione antiquata rispetto alla modernità occidentale e aggiunge che da troppo tempo si sta facendo abuso del ricorso alla fiducia: “Con la nuova Carta si depotenzierà il governo a vantaggio del Parlamento e aggiungerà più trasparenza e partecipazione”. Ritornando a parlare di principi, Valle spiega che saranno introdotti le parità di genere, l’efficienza e la trasparenza nella pubblica amministrazione, inoltre scompariranno i senatori a vita che saranno cinque e resteranno in carica soltanto sette anni: “Quattro piccoli principi che col tempo modificheranno lo Stato”. Discutendo sugli argomenti più dibattuti a livello nazionale, si è precisato che il nuovo Senato potrà chiedere alla Camera di esaminare una propria legge ed entro sei mesi dovrà ricevere risposta; sulla dichiarazione di guerra oggi serve una maggioranza semplice, con la modifica ci vorrà quella assoluta “e il premier non avrà maggiori poteri. Chi governa però potrà governare”, afferma Valle. Carena conclude con la prevista soppressione del Cnel richiesta dal premier Matteo Renzi: “Ci costa 20 milioni all’anno e ci sono 64 membri, trombati compresi. In 60 anni ha prodotto 13 leggi e tutte respinte. Di fatto non è servito a nulla”. La serata è stata moderata da Daniela Bruno.
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1 COMMENTO

  1. mi chiedo cosa ci sia di onorevole nel vedere i sindaci che bramano di esser chiamati onorevoli, andando schierati per il SI investendo per le campagne , per avere una carica non meritata, non data dai cittadini, , il tutto mentre i cittadini vengono investiti dalle piogge e le viene distrutta la casa, questi sindaci, non vanno mai più rieletti per il loro basso rispetto del cittadino, che conta per pagare, e non conta più per votare, chi dice SI e lo persegue, non merita più la fiducia dei cittadini in nessuna parte della pubblica amministrazione, perchè esige prepotenza per governare, mentre la carta costituzionale, ha sempre prescritto che il sindaco dovesse essere ELETTO DAL POPOLO COME I SENATORI…. perderete molto più di una lauta paga, ben si il rispetto della gente che prima vi votava….

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