RESISTENZA, AL DES AMBROIS DI OULX L’INCONTRO SU DON FOGLIA

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OULX – Nella giornata di venerdì 22 aprile presso l’Auditorium dell’Istituto Superiore di Istruzione Statale Luigi Des Ambrois si è tenuto un incontro, organizzato dal Valsusa Filmfest in occasione del 25 aprile,  sulla storia di don Francesco Foglia, sacerdote e partigiano. I relatori dell’incontro sono stati la professoressa Claudia Griglio per l’introduzione storica, Andrea De Marchi rappresentante degli studenti e don Gianluca Popolla, nipote di don Foglia.

Dopo una presentazione degli ospiti da parte di De Marchi, coordinatore dell’incontro,  e un inquadramento in relazione al 25 aprile, la professoressa Griglio ha brevemente tratteggiato quanto stava accadendo in Italia dal 1943 in poi, con un’attenzione particolare alla guerra di liberazione attuata dai partigiani e dalle forze Alleate.

L’intervento successivo di don Popolla si è focalizzato sulla vita di don Foglia: dall’incarico come cappellano militare durante la campagna dei Balcani, alla partecipazione nelle brigate partigiane valsusine con il sabotaggio del ponte dell’Arnodera. L’esperienza partigiana del sacerdote durerà dall’Armistizio dell’8 settembre 1943 fino al suo arresto, avvenuto il 13 gennaio 1944, in seguito al quale verrà prima deportato nel lager di Mauthausen in Austria e in seguito nel lager di Dachau in Germania.

Don Popolla ha quindi raccontato della vita di don Foglia dopo la Seconda Guerra Mondiale, della sua decisione di partire come missionario (in seguito all’incidente accaduto davanti alla parrocchia del Moncenisio dove restarono vittime i suoi due nipotini) nello stato brasiliano del Paranà, dove resterà per circa diciotto anni, e della successiva decisione, una volta ritornato in valle, di stabilirsi definitivamente in Germania a Hauzenberg, in Baviera, a pochi chilometri dal lager di Mauthausen.

Alcune domande e riflessioni poste in seguito dagli studenti a don Popolla hanno permesso di approfondire ancora meglio la vita di don Foglia, unitamente alla breve proiezione di un video storico in cui l’ingegner Sergio Bellone, amico e compagno di lotta partigiana di don Foglia, raccontava del sabotaggio del ponte dell’Arnodera, ricordato come uno dei sabotaggi più importanti compiuto dai partigiani e definito dagli stessi tedeschi del Comando di Torino “un capolavoro”.

L’incontro si è concluso sottolineando il fatto che gli sforzi per migliorare la realtà, compiuti da chi è venuto prima di noi, non devono venire dimenticati, ma anzi siano di esempio per le generazioni future, affinché si continui a lottare per far sì che pace ed uguaglianza diventino finalmente un diritto ed un dovere di tutti.

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