RIAPERTURA DEL FRAIS GRAZIE AL BANDO NEVE? “IL SINDACO NON HA PIÙ SCUSE, PARTECIPI PER COMPRARE GLI IMPIANTI CON I FONDI REGIONALI”

Chiomonte, approvata la mozione della minoranza: il Comune dovrà partecipare al bando, per ottenere i fondi regionali e comprare gli impianti privati. "L'amministrazione ha già perso 3,5 milioni di fondi olimpici, questa è l'ultima speranza per riaprire il Frais"

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Il selfie di Garbati mentre pulisce il pilone della seggiovia comunale abbandonata

LETTERA DEL GRUPPO DI OPPOSIZIONE DI CHIOMONTE “LA CASA DEL COMUNE”

Egregio Direttore,
in seguito al consiglio comunale richiesto espressamente dal gruppo consiliare di minoranza e svoltosi in data 12 dicembre 2024, riteniamo opportuno informare la popolazione sui vari punti inseriti all’ordine del giorno per la trattazione dei seguenti argomenti soprattutto in vista delle pubblicazioni social della maggioranza e della mancanza di verbali completi:
Problematiche del Pian del FRAIS; CIPPATO; SICUREZZA; TARI; MEDICO DI BASE.
Ci soffermeremo, per ora, e per dovere di cronaca ed informazione, solo sui primi due punti che concernono la drammatica situazione del Frais.
L’allarmante notizia della PERDITA DEI FONDI DA 3,5 MILIONI per il Frais del Tesoretto olimpico da parte dell’attuale amministrazione Garbati ritenuta da noi INACCETTABILE in un momento di degrado generale del Frais ci ha spinti a formulare più interrogativi al CC, per i quali abbiamo ricevuto risposte inadeguate per le quali non ci riteniamo soddisfatti.
La perdita di questi 3,5 milioni sono una delle tante occasioni sprecate da questa amministrazione e sono la punta dell’iceberg di una situazione oramai disperata, ma fatti come questi sono da considerarsi di estrema gravità soprattutto a fronte delle tante risorse spese negli anni dal Comune di Chiomonte e dai suoi cittadini ( nello specifico dal 2017 al 2019 circa 135.000 eur0) fondi Olimpici ORAMAI SFUMATI e per il poco interesse testimoniato dal fatto che fino alla settimana prima del consiglio richiesto dalla minoranza sul Frais non si aveva contezza di azioni reali da parte di questa amministrazione per difendere ed ottenere i soldi che ci sarebbero spettati!
Dopo 6 anni di annunci vani e di chiusura generale ci sembra quantomeno INGIUSTO che Garbati non affronti una seria presa di coscienza dei propri errori pubblicamente invece che accampare scuse ed attacchi a minoranza, ex amministrazioni e terzi.
Al fine di superare ogni contrapposizione per il bene del Frais, la MINORANZA HA PROPOSTO UNA IMMEDIATA COMMISSIONE FRAIS che possa collaborare per risolvere la questione al più presto. Di cosa ha paura questo Sindaco per non comporre immediatamente una Commissione che SALVI IL FRAIS con tutta la rappresentanza Comunale?
A testimonianza della buona fede che ci contraddistingue, la MINORANZA ha proposto una soluzione che potrebbe porre fine alle travagliate vicende della stazione attraverso la MOZIONE inerente alla partecipazione al BANDO NEVE della Regione Piemonte, che PERMETTEREBBE AL COMUNE DI acquistare gli impianti e di effettuare le manutenzioni necessarie alle riaperture con un contributo regionale del 90% (una percentuale altissima! E da non perdere!).
Nonostante l’occasione ghiotta, abbiamo discusso inspiegabilmente più di 30 minuti prima di portare a casa il voto all’unanimità, fatica ingiustificata per una forma di proposta e collaborazione tra consiglieri su una località preziosa e comune.
Siamo ORGOGLIOSI della nostra proposta e siamo certi che questa possa costituire una vera svolta per il Frais (FORSE LA SUA ULTIMA VERA POSSIBILITA’), ma siamo consapevoli che ora Garbati debba “CORRERE” per adempiere alle burocratiche incombenze come provvedere tempestivamente alla DEFINIZIONE DELLE AREE SCIABILI (senza le quali-siamo quasi certi di aver inteso leggendo il bando-non si può procedere per ottenere alcun finanziamento!) Area sciabile, per la quale nonostante le preoccupazioni, non abbiamo ancora ottenuto risposte nonostante le richieste in consiglio.
Attualmente, la stazione presenta una situazione preoccupante di totale abbandono da parte del Comune, ma crediamo ancora che con un’adeguata programmazione e una concertazione condivisa tra istituzioni (maggioranza e minoranza) e cittadini, sia possibile rilanciarla in modo sostenibile e inclusivo invertendo il processo di progressiva perdita erariale che si sta verificando per le proprietà della località.
Con la Commissione Frais, che comprenderebbe la totalità delle forze politiche del consiglio comunale, ed il tempestivo accesso al bando neve della Regione Piemonte, forse il Frais si potrà ancora salvare dopo anni di incuria, NOI abbiamo fatto tutto il possibile per stimolare l’attuale Amministrazione e ci aspettiamo che per una volta si dimostri l’umiltà che è mancata negli ultimi anni e si instauri subito un dialogo e si istituiscano le Commissioni e le procedure per RIAVVIARE IL FRAIS.
++++
Per dovere di cronaca illustriamo per i più interessati la descrizione di quanto esposto in Consiglio Comunale come premessa alle varie interrogazioni, fatti che crediamo possano interessare tutti.
Il Consiglio Comunale è iniziato con la Capogruppo di minoranza che ha spiegato per esteso le varie vicissitudini del Frais, illustrando inoltre come l’amministrazione Ollivier in realtà avesse lasciato OTTIME condizioni per il suo rilancio.
Il sindaco Ollivier difatti con vari sforzi lasciava un finanziamento di 3,5 milioni acquisito presso la fondazione XX MARZO, (QUELLO PERDUTO DI CUI SOPRA DA amministrazione GARBATI), con tanto di progettazioni preliminari frutto di cospicui investimenti necessari per l’ottenimento del finanziamento, con studi di fattibilità approvati circa 135 mila euro come già riportato sopra) e approvazione dell’area sciabile da parte del Consiglio Comunale.
Sempre Ollivier lasciava rapporti distesi con la proprietà degli impianti ed ottimi rapporti con la Regione Piemonte prodromici alla buona riuscita del rilancio del Frais.
Nei mesi successivi al primo mandato Garbati la situazione dell’arco dei primi mesi cambia repentinamente attraverso le seguenti fasi:
1. approvazione MOU (in sostanza un accordo con la Fam. Cerutti, rimarcato dalla delibera C.C.n.42 del 2019 per il quale Garbati si vanta in Consiglio Comunale (poi sfumato!);
2. Pochi mesi dopo sempre Garbati (quantomeno confuso?) annuncia un ACCORDO di “collegamento” CON FRANCIA VAL CENIS e Frais, con un esilarante articolo di giornale sul collegamento tra Francia e Frais del quale alleghiamo foto ricordo, (che tale resterà!);
3. Pochi mesi dopo rimarca le promesse di COMPRAVENDITA da DEDALO nella comunicazione alla popolazione del 2020 n. 1 che alleghiamo come foto ricordo (sfumata!);
4. Nei mesi successivi leggiamo articolo del capogruppo Vigliano che nel 2022, oltre a esporre i soliti retorici attacchi alla minoranza in CC, spara a zero sul Frais riportando alla luce la compravendita fallita tentata dall’ex sindaco Pinard con pagamento di euro 500.000: “l’ errore politico così come lo stesso (Pinard) l’ha sbrigativamente definito, di rinunciare all’acquisto degli impianti privati da parte del Sindaco allora in carica (quando già un privato aveva pagato la caparra di 500.000 euro ed il comune disponeva di corrispondenti fondi per subentrare come acquirente) rende un po’ fragili le critiche alle conseguenze derivate da questa scelta.” (Cit. art. allegato. Un fatto piuttosto GRAVE se confermato per il quale ci chiediamo se, oltre alle esternazioni social negli articoli, l’amministrazione Garbati abbia mai svolto approfondimenti a tutela del comune stesso;
5. Dopo gli articoli che abbiamo allegato il SILENZIO per anni, a parte gli scambi di accuse reciproche tra Comune e Privato sempre sui social che non commentiamo.
In pratica per tanti anni abbiamo sentito annunci ed accuse alle vecchie amministrazioni, contestazioni social nei confronti di consiglieri, ex Sindaci e interrogazioni stesse della minoranza ma non abbiamo visto NESSUN RISULTATO CONCRETO.
In compenso sono stati spesi dal Comune di Chiomonte per la frazione Frais ed i suoi impianti centinaia di migliaia di euro, circa 208 mila euro (2019 circa 72.000 euro, 2020 circa 90.000 euro, 2021 circa 14.000 euro 2022 circa 22.000 euro 2023 circa 9.000 euro, 2024 NESSUNA SPESA SUGLI IMPIANTI, cosa ancor più preoccupante) a fronte di questo risultato sugli impianti COMUNALI:
STAGIONE invernale 2019/2020 CHIUSI
STAGIONE invernale 2020/2021 CHIUSI
STAGIONE invernale 2021/2022 CHIUSI
STAGIONE invernale 2022/2023 CHIUSI
STAGIONE invernale 2023/2024 CHIUSI
STAGIONE invernale 2024/2025 CHIUSI
Un totale di sei stagioni BUTTATE a fronte di spese enormi (comprese consistenti spese di avvocati contro la proprietà degli impianti, Fam. Cerutti, con i quali adesso l’amministrazione ha annunciato in consiglio comunale l’avvio di nuove trattative al fine di comprare gli impianti!!).
MAI nessun Sindaco aveva ottenuto risultati peggiori, SENZA fornire alcuna spiegazione plausibile in Consiglio Comunale, alle minoranze ma soprattutto alla sua popolazione.
Recenti informazioni, inoltre, ci descrivono impianti gravemente trascurati; non sono stati tolti i seggiolini nel periodo di non uso; la fune della Chiomonte/Frais, quindi, probabilmente dovrà essere sottoposta a delle manutenzioni; probabilmente molti rulli dovranno essere sostituiti. La Seggiovia Frais/Sauzea forse ha addirittura una peggior sorte avendo difatti superato il periodo della Revisione Generale ventennale, senza che tale Revisione fosse stata effettuata. (ALTRI GRANDISSIMI COSTI PER IL COMUNE DI CHIOMONTE QUALORA SI DOVESSE PROCEDERE) La conseguenza inoltre è che forse non è più riposizionabile, (sulla Pista Scoiattolo), come da volontà unanime del Consiglio Comunale nell’unico vero ultimo progetto per il Frais (amministrazione Ollivier).
Per inciso l’incuria ha contribuito allo stato di degrado, motivo per cui molto facilmente dovrà essere sostituita anche la fune, (costo previsto circa 150.000 €).
Ultimo, non per importanza, la minoranza ha presentato una interrogazione e depositato le firme raccolte in estate per cambiare il progetto CIPPATO e possibilmente spendere l’equivalente (1,2 milioni di euro!) per un progetto turistico serio e duraturo.
Il Comune ha speso inoltre più di 123.000,00 € per la progettazione, finalizzata ad installare in località Frais, una centrale termica a biomassa (cippato di legno) e relativa rete di teleriscaldamento a servizio dei condomini REF, Nuovo Frais, Hermitage, comportante una spesa di oltre 2.038.600.00, utilizzando i cosiddetti fondi compensativi destinati al Comune di Chiomonte per la Nuova Linea Torino Lione.
Pur non essendo contrari all’idea di realizzare un impianto di riscaldamento con tale tipologia, siamo preoccupati e contrari alla realizzazione in questo difficile momento in cui vive la frazione, inoltre, i condomini hanno espresso in assemblea la contrarietà a qualsiasi idea di allacciamento e un’eventuale fornitura da una futura centrale, anche in ragione di un recentissimo rinnovamento delle centrali termiche di riscaldamento.
Abbiamo condotto un’indagine presso i proprietari e i residenti della frazione, una petizione popolare, promossa in base all’articolo 50 dello Statuto comunale. Nel mese di agosto, in soli cinque giorni, abbiamo raccolto ben 119 firme tra proprietari e tutti i residenti della frazione, firme che hanno espresso un chiaro parere contrario all’installazione dell’impianto. Tale risultato rappresenta una fotografia significativa del pensiero della comunità, pur considerando che un coinvolgimento più capillare avrebbe potuto portare a un riscontro ancora maggiore.
La contrarietà nasce da diverse motivazioni. La sensazione che non ci sia un vero progetto per la località, l’impianto appare sproporzionato rispetto alle reali necessità della frazione e incapace di prospettarne il futuro. Il Frais è ormai caratterizzato da un significativo calo di presenze e molti dei condomini sono attualmente abbandonati o scarsamente utilizzati. Inoltre, la mancanza di una filiera forestale locale efficace solleva dubbi sulla sostenibilità dell’approvvigionamento: senza risorse locali adeguate, si renderebbe necessario l’acquisto di materia prima da altre zone, aumentando i costi aumentando i disagi della comunità locale che vedrebbe un aumento sproporzionato di traffico pesante.
Ci ha molto allarmati la dichiarazione di un consigliere di non poter garantire (suo malgrado) che i fondi stessi siano nuovamente affidati al Frais (se così fosse ai 3,5 milioni si sommerebbero 1,2 milioni di opere compensative) Ci sembra impossibile che con circa 30 milioni di opere compensative Garbati sembra non “riuscire a garantire” nemmeno le briciole per il Frais, dimostrando quantomeno una forma di trascuratezza ingiustificabile.

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18 COMMENTI

  1. Solo per curiosità, quando è stata l’ultima volta che ha nevicato al Piano del Frais? Intendo nevicato per consentire lo svolgimento degli sport invernali? Hanno problemi località ben più blasonate, forse bisognerebbe ripensare la montagna in funzione del cambiamento climatico ed investire in tal senso.

    • Dopo sei stagioni perdute cosa occorre ancora per rassegnarsi?
      Massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca si praticano per molto meno tempo.

    • allora secondo lei a bardonecchia/melezet che sono alla stessa altezza del frais non si scia guardi che da qualche anno hanno inventato i cannoni spara neve e che se la coppa del mondo di sci, anche in mancanza di neve, si svolge regolarmente. tutto si può fare basta avere la voglia. cordiali saluti

      • allora secondo lei un comprensorio sciistico con chilometri di piste in quota e a fondo valle, centro urbano infrastrutturato, trentamila posti letto e stazione ferroviaria, sarebbe da paragonare al Frais, fuori da tempo da ogni logica legata alla neve?
        Il posto è bello, da ripensare nelle tre splendide stagioni che rimangono.

      • I CANNONI SPara-neve non funzionano alle temperature sempre più alte determinate dal cambiamento climatico in stazioni come q.lle del Frais.
        Inoltre per innevare le piste alpine, CIPRA ha calcolato che, durante tutta la stagione invernale, si consumano 95 milioni di metri cubi d’acqua e si spendono 600 gigawattora di energia, con un costo economico che si aggira intorno ai 136mila Euro per ettaro.
        EVITIAMO DI BUTTARE SOLDI PUBBLICI IN PROGETTI CHE SERVONO SOLO GLI INTERESSI DI QUALCUNO E IMPIEGHIAMOLI INVECE X LA SANITà, LA SCUOLA E L’AMBIENTE (RIDUZIONE dell’inquinamento, miglioramento della biodiversità, adattamento ai cambiamenti climatici)

  2. Netflix potrebbe pensare di fare una serie chiamata “Frais”. Basterebbe ripetere la prima puntata all’initinito, sempre stessa trama che si ripete, senza una fine.

    Spoiler: per sciare serve la neve

    • datti una regolata …. i nik sono una cosa seria……vedi di non usurpare cose storiche…..ti faccio un culo a cappella di prete…….arrivato ieri con decorrenza dopopodomani e copia o prova a copiare dei nik!!!!!!

  3. Potremmo pensare al primo museo dello sci in Italia.. un aperitivo su fune vi condurrá da Chiomonte fino al pian del Frais.. qui potrete vedere il memoriale delle medaglie, sci e scarponi.. il pranzo sará quindi servito allo scoiattolo.. al rientro grande lotteria con estrazione del colore del cordino del giornaliero.. evvai ho vinto uno stagionale!

    • …i tempi in cui bastava la scolorina per togliere il timbro per usare il talloncino all’infinito. C’era chi aveva interi portapenne con tutti i colori possibili per ricolorarlo! Poi è arrivata la fustellatrice a interrompere il sogno dei ragazzini che avevano solo gli sci ma non i soldi per sciare!

  4. I soldi pubblici sono soldi dei cittadini e non vanno buttati via per gli impianti del Frais dove non c’è la neve.
    Ho il sospetto che chi sponsorizza la riapertura della sciovia lo faccia non per amore del Frais ma per i propri interessi. Sarebbe curioso sapere se per caso non abbiano qualche alloggetto, che oggi vale poco, e che cerchino di rivalutarlo a spese di tutti i cittadini

    • Hai centrato in pieno il sospetto, dubbio che cruccia tanti onesti cittadini. Tra i gestori privati e qualcuno sul territorio vi saranno state promesse, parole e chissà cosa in cambio!

    • Magari molte famiglie avevano invece speso molto per comperare l’alloggio nella stazione sciistica, ma che hanno visto un drastico calo di valore a causa della chiusura!

  5. Anche per i cannoni sparaneve intervenga il Ministro della Guerra ,d’altra parte la spesa è folle per la presumibile utenza ,oppure metterci una caserma per esercitazioni.

  6. Basterebbe un tappeto per i bob funzionante a pagamento e hai già riempito di famiglie quando fa due fiocchi. Per il resto le ormai rare volte che nevica non mancano sci alpinisti e ciaspolatori, che negli anni passati come calorosa accoglienza non trovavano nemmeno l’opportunità di mangiare qualcosa, tra locali chiusi e altri che avevano addirittura finito il necessario per fare un semplice panino.
    Il Frais si trova sul Sentiero dei Franchi, su altri cammini italiani anche meno belli ci sono paesi di poche anime che campano grazie ai camminatori, qui nemmeno è nota e pubblicizzata la presenza di strutture per dormire come posto tappa.
    Il Frais si trova anche sulla Strada dell’Assietta, con possibilità di attirare sia cicloturisti sia gli amanti del fuoristrada sulle strade alte, spesso stranieri. Anche in questo caso zero comunicazione a riguardo e zero notizie sulla possibilità di accoglienza.
    Chiaro come tutte le proposte concentrate sugli impianti siano mera speculazione memori di un tempo passato e ormai fuori dal mondo mentre non si prendono mai in considerazione opportunità turistiche più adeguate ai tempi e a costo più ridotto.

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