SACRA DI SAN MICHELE, BEFFA PER I GESTORI DELL’OSTELLO: VIA DOPO 19 ANNI, SENZA LAVORO E CON UN BIMBO DA CRESCERE

I Padri Rosminiani non rinnovano il contratto a Christian Manna perché partono i lavori di ristrutturazione: "Ci lasciano in mezzo a una strada". Sabato una manifestazione alla Sacra: "Il rettore Papa ci ascolti"

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di ANDREA MUSACCHIO

SANT’AMBROGIO DI TORINO – Un epilogo triste, che arriva dopo 19 anni di onorato servizio. L’Ostelleria del Pellegrino chiuderà il prossimo 18 ottobre. I padri rosminiani che gestiscono il monumento, hanno deciso di non rinnovare il contratto per la gestione del piccolo bar a Christian Manna e alla sua compagna, Tiziana.

Il motivo? La ristrutturazione del locale, che ospiterà la nuova biglietteria. Una mossa che ha lasciato di sasso la famiglia Manna, in quanto la giovane coppia si ritroverà disoccupata e con un bambino da far crescere. Secondo Manna, inoltre, la decisione di non rinnovare il contratto era nell’aria: dopo l’insediamento del padre Claudio Papa, succeduto a padre Giuseppe Bagattini, morto lo scorso febbraio, i contatti tra le parti si erano quasi azzerati.

“Lo scorso anno ci è stato fatto un contratto per soli 12 mesi e ci è anche stato aumentato il canone di affitto e gestione, che abbiamo sempre regolarmente pagato senza sgarrare neanche di un giorno”, racconta Manna. “Si è trattato di un chiaro segnale che non ci volessero più, quasi certamente per gestire direttamente l’attività”.

In un solo colpo ci lasciano in mezzo a una strada e si prendono i frutti di tutto il lavoro che è stato fatto, partendo da zero, in vent’anni dai miei genitori, che fortunatamente sono riusciti ad andare in pensione, da me e dalla mia compagna“, prosegue Manna con un filo di delusione. “I miei genitori sono stati voluti proprio dai padri rosminiani, prima da padre Antonio e poi da padre Giuseppe. In due decenni abbiamo fatto i salti mortali per tenere viva l’attività: di questo il nuovo rettore non ha voluto tenere conto. E neanche del fatto che io ho 46 anni e non sarà così semplice reinventarmi”.

I tanti clienti, una volta venuti a conoscenza della situazione, si sono schierati a favore della coppia. Un gesto che ha emozionato lo stesso Manna. “Non avrei mai immaginato di scatenare un putiferio del genere – conclude – Siamo commossi. Abbiamo invitato anche il rettore per spiegare il suo punto di vista e confrontarsi con noi. Di sicuro c’è che nessuno ci ha mai proposto di continuare, neanche quando il locale verrà ristrutturato“. Intanto sabato pomeriggio si terrà una manifestazione di solidarietà in favore di Christian e Tiziana, con la speranza che qualcosa possa cambiare.

LA REPLICA DEI PADRI ROSMINIANI: “DEVONO PARTIRE I LAVORI PER RIQUALIFICARE L’AREA DI INGRESSO”

Con un apposito comunicato, i Padri Rosminiani della Sacra di San Michele spiegano cosa è avvenuto: “Alla Sacra di San Michele sono attesi importanti lavori di riqualificazione a tutto vantaggio dei pellegrini visitatori. Si tratta nello specifico dell’area d’ingresso al monumento e del piazzale prima della salita al Pirchiriano. Al momento vi trovano spazio un locale ristoro e un piccolo posteggio di servizio. L’esigenza prioritaria, fondamentale per una struttura che accoglie ogni anno migliaia di visitatori, sono la costruzione di servizi igienici di libero utilizzo e di strutture atte al soccorso, prevenzione, antincendio e sicurezza. Nel contesto del progetto è prevista anche una ristrutturazione del locale ora adibito a bar e la realizzazione di un ulteriore chiosco temporaneo che servirà come punto di prima accoglienza e biglietteria. Un progetto ambizioso, organico al territorio ed in linea con la tutela artistica ed architettonica, nonché alle nuove normative legate alle ultime emergenze sanitarie (spazi ampi e areati). I promotori dei lavori sono la Regione, la Città Metropolitana, il Comune di Sant’Ambrogio e i Padri Rosminiani. Il primo progetto che si realizzerà è la costruzione dei bagni. In collaborazione con il Comune di Sant’Ambrogio, che ha sottoscritto una convenzione con i padri rosminiani proprietari dell’immobile bar, si è cercato fin da subito di proporsi al meglio nella difficile gestione che vedrà il bar impossibilitato a lavorare fin tanto che il progetto non sarà concluso, cogliendo l’occasione di adattare l’esistente alle vigenti normative. L’intento è poter offrire visite sempre più qualificate e agevoli. Un esempio è l’importante lavoro che vedrà la possibilità d’accesso a tutta la Sacra alle persone con disabilità o difficoltà motorie, progetti avviati ed eseguiti con le autorizzazioni della Soprintendenza, e con il decisivo contributo economico della Regione Piemonte.
Commenta il Rettore della Sacra: “Negli ultimi anni abbiamo dato avvio ad importanti lavori che hanno e avranno un riscontro positivo su fedeli e visitatori, nonché su tutto il territorio, compresi ristoranti e agriturismi ubicati in prossimità della Sacra, come anche le attività commerciali più in generale della Val Susa e Val Sangone. Adesso attendiamo con fiducia la costruzione dei bagni. Da parte nostra abbiamo messo a disposizione la proprietà, sempre con la massima collaborazione nell’intento di favorire tutti. Qualche disagio c’è e ci sarà, con la prospettiva e la speranza di fare cose buone e anche di farle in fretta”.

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20 COMMENTI

  1. I padri rosminiani, nella replica, non fanno assolutamente riferimento alla famiglia Manna!! È come se non esistessero! Preti de m…a!!!!

  2. Indubbiamente le opere di adeguamento sono da fare, ma un po’ per adeguare il monumento al momento difficile ed un po’ per il fatto che in ogni caso risulta poco fruibile da persone con disabilità. Detto ciò, resta il fatto che conosco persone che si sono viste rifiutate l’utilizzo dell’ascensore oggi esistente in quanto non vi era la compresenza di un padre rosminiano che ne autorizzasse e monitorasse l’utilizzo. Solo perché in quel momento i padri stavano pranzando……

  3. poveretti.dramma per chiunque trovarsi senza lavoro..ma qua andiamo nel mitologico lavoro inter-generazionale..stile statali di una volta..insomma.. sono in disaccordo per il semplice motivo che dato il biglietto di ingresso fra i piu’ cari d’italia (costa meno il duomo a firenze) una soluzione tampone gliela potevano anche trovare i cosiddetti “frati”..pubblicassero il bilancio al posto di emettere comunicati stampa acrobatici

  4. Se è roba loro (dei frati) saranno ben liberi di rinnovare o meno il contratto a chi vogliono loro. Sono tutti solidali con la roba degli altri.

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