SAN DIDERO, LA MINORANZA CONTRO IL DDL ZAN: “IL COMUNE SI OPPONGA, LEGGE LIBERTICIDA”

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SAN DIDERO – La minoranza del consiglio comunale di San Didero è contro il Ddl Zan. Il consigliere della lista “Democrazia Cristiana”, Angelo Forno, ha presentato una mozione al sindaco Lampo e al consiglio, chiedendone l’approvazione nella prossima seduta.

L’opposizione del piccolo paese valsusino chiede al Comune di San Didero di “manifestare, presso il Parlamento della Repubblica italiana, la propria ferma opposizione all’approvazione di una legge che risulterebbe liberticida, perché violerebbe le libertà di pensiero, di parola, di opinione, di associazione, di stampa, di educazione, di insegnamento e non in ultimo la libertà religiosa, nonché inutile poiché finalizzata alla tutela di soggetti già giustamente tutelati dal nostro ordinamento”.

Quasi sicuramente la mozione sarà respinta, qui sotto pubblichiamo il testo integrale.

LA RISOLUZIONE PROPOSTA DALLA MINORANZA DI SAN DIDERO SUL DDL ZAN

IL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN DIDERO

PREMESSO CHE:

  • La proposta di legge Zan (AC 569), a cui sono state abbinate prima le proposte C. 107 (Boldrini) e C. 868 (Scalfarotto) e poi le proposte C. 2255 (Bartolozzi) e C. 2171 (Perantoni), dal titolo: “Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”, dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati (AC 107-A) è attualmente all’esame del Senato della Repubblica (S 2005);
  • Se il disegno di legge succitato venisse approvato, chi commette reati motivati da stigma sessuale, in particolar modo nei confronti delle persone omosessuali e transessuali, rischia fino a quattro anni di reclusione.

CONSIDERATO CHE:

  • La Costituzione all’Art. 3 tutela ogni cittadino e prevede che lo Stato intervenga in sua difesa con i mezzi che gli sono propri ed in particolare recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”
  • La Costituzione all’Art. 21 stabilisce che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, e riscontri come unico limite alla libertà di pensiero e di manifestazione dello stesso il buon costume. Sottolinea infatti come “Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.”
  • La libertà di espressione è sancita anche dall’Articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ratificata dall’Italia con l. 4 agosto 1955, n. 848: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.”
  • La giurisprudenza comunitaria ha affermato in più occasioni che la libertà di espressione è una delle condizioni di base per il progresso della società democratica e per lo sviluppo di ciascun individuo. Essa riguarda non esclusivamente le informazioni e le idee accolte come favorevoli o considerate come inoffensive, per le quali non si porrebbe nessuna esigenza di garantirne la tutela, ma quelle che urtano, scioccano, inquietano od offendono una parte qualunque della popolazione, così richiede il pluralismo, la tolleranza, lo spirito di apertura senza il quale non vi è una società democratica.
  • Risulta chiaro che con l’approvazione di tale legge si perverrebbe ad inibire di fatto, dietro minaccia di sanzione penale, ogni attiviità e iniziativa di contrasto alla diffusione dell’ideologia gender nelle scuole oppure di opposizione alle adozioni di bambini da parte di persone omosessuali oppure di denuncia della pratica del c.d “utero in affitto”.
  • Il vigente Codice Penale già prevede tutti i reati che potrebbero essere commessi nei confronti delle persone che si vorrebbero tutelare nel disegno di legge. Detta tutela quindi esiste già, atteso che sono previsti i reati di istigazione a delinquere (art. 414 c.p), di associazione a delinquere (art. 416 c.p), così quelli contro la libertà sessuale (artt. 519, 520, 521 c.p), quelli contro le persone (artt. 575, 581, 582, 584 c.p), quelli contro l’onore delle persone come l’ingiuria (art. 594 c.p), la diffamazione (art. 8595 c.p), la diffamazione col mezzo della stampa (art. 596bis c.p), i reati contro la libertà personale (artt. 605, 609 c.p), la violenza privata (art. 610 c.p), la minaccia (art. 612 c.p), gli atti persecutori (art. 612bis c.p). L’attuale codice penale prevede anche le aggravanti all’art. 61 c.p numeri 1, 4, 5, 8, 9, 11, il che rende superflua l’aggravante prevista da Zan.

RILEVATO CHE: 

  • Il nostro ordinamento già punisce – giustamente e doverosamente – ogni forma di discriminazione e non occorre introdurre nuovi reati dietro i quali nascondere una “legge bavaglio” che finirebbe per punire le opinioni di ciascuno, alimentando eccessiva discrezionalità a discapito delle garanzie difensive. Il rischio, gravissimo, è che si condannino i pensieri, le idee, le tradizioni. Il rischio è perseguire un “reato di opinione”, tipico dei regimi totalitari.
  • Sono ben precise e tassative – come d’altronde impone il diritto penale – le fattispecie punitive, in quanto i concetti di discriminazione o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi risultano pacificamente chiari alla stragrande maggioranza dei cittadini. Lo stesso non può dirsi per le fattispecie che vorrebbero essere incluse in questo disegno di legge; locuzioni quali “identità di genere” e “orientamento sessuale” – contenuti nel provvedimento in discussione – rimandano a concetti tutt’altro che definiti, sui quali anche la comunità scientifica non si è ancora pronunciata in modo univoco. Il rischio, qualora questa proposta diventasse legge, sarebbe, oltre quello di introdurre nel nostro ordinamento il cosiddetto “reato di opinione”, anche quello di delegare tutto all’interpretazione del giudice in fase processuale.
  • Sono ben noti all’opinione pubblica non solo i “processi mediatici” ma anche veri e propri procedimenti disciplinari che, anche senza l’approvazione della cosiddetta Legge Zan, hanno coinvolto personaggi che, in modi differenti, hanno esternato opinioni sulla difesa della famiglia tradizionale: lo psicologo Giancarlo Ricci è stato sottoposto a procedimento disciplinare (durato ben tre anni) per avere, durante una trasmissione televisiva, sostenuto che, per l’equilibrata educazione di un bambino, occorre la presenza di una mamma e di un papà; così come Guido Barilla, che aveva dichiarato come la propria famosa azienda puntasse la comunicazione sull’immagine di una famiglia composta da uomo e donna, è stato indotto ad una immediata pubblica rettifica, degna della peggior regime, oltre ad indurre l’azienda ad assumere un costoso dirigente per controllare che non siano adottate idee omofobe.
  • Non mancano infine casi di pericolosa deriva totalitaria nei confronti di opinioni “differenti” in quei paesi che già hanno adotatto leggi simili a quella al vaglio del Parlamento italiano: si pensi al Vescovo di Malaga, indagato penalmente nel 2014, per aver affermato che la sessualità è destinata alla procreazione, evidentemente impossibile all’interno di una coppia omosessuale. Così come il professore di matematica sospeso e processato in Inghilterra semplicemente per aver sbagliato il gender di una sua studentessa, la quale, transgender, voleva essere considerato uomo anziché donna, o il caso analogo dell’insegnante della Virginia, licenziato per essersi rifiutato di usare il pronome personale di uno studente transgender.

RILEVATO ALTRESÌ CHE:

 Molti Parlamentari hanno auspicato di rinviare a tempi più opportuni una discussione sull’omofobia. Il disegno di legge in questione è, infatti, troppo divisivo per essere discusso in un momento in cui il nostro Paese sta ancora affrontando l’emergenza pandemica e post-pandemica e Governo e Parlamento devono focalizzare l’attenzione e l’azione su proposte e decisioni da assumere per il futuro dell’Italia.

Il nostro Santo Padre Francesco ha rilevato a mezzo di S.E.R. Mons. Paul Richard Gallagher Segretario per i rapporti con gli Stati come la cosiddetta legge Zan violi “in alcuni contenuti l’accordo di revisione del Concordato”

INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA A

 manifestare, presso il Parlamento della Repubblica italiana, la propria ferma opposizione all’approvazione di una legge che risulterebbe liberticida, perché violerebbe le libertà di pensiero, di parola, di opinione, di associazione, di stampa, di educazione, di insegnamento e non in ultimo la libertà religiosa, nonché inutile poiché finalizzata alla tutela di soggetti già giustamente tutelati dal nostro ordinamento.

Per il gruppo Democrazia Cristiana
il capogruppo Vicario Alessandro Forno

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14 COMMENTI

  1. La legge (?) Zan è una forzatura,nell’ordinamento legislativo italiano esistono già le tutele per chi si ritiene discriminato o offeso da comportamenti impropri.

  2. …Posto che non giudico le persone ma posso non concordare con il loro stile di vita, è comunque mio dovere rispettarlo, e credo che la Legge in questione voglia più che altro essere un deterrente a espressioni condite di volgarità e di violenza, quando la violenza non viene espressa direttamente passando alle mani come più volte accaduto nell’ultimo periodo… pur essendo credente e quindi dell’opinione che la famiglia come istituita dal Creatore si fondi sul matrimonio di una donna e di un uomo ed eventualmente dei figli che potrebbero nascere all’interno della coppia o essere adottati secondo la Legge dei vari Stati, qualsiasi forma di violenza va condannata, il giudizio finale spetterà a Dio e non a noi, nel momento in cui lo porterà. Il compito del cristiano è portare la Parola di Dio a tutti, in maniera imparziale, e Dio non obbliga nessuno a conformarsi alla Sua volontà, vuole che lo serviamo per amore. Tra l’altro, se non sbaglio, la Legge serve anche per proteggere le persone diversamente abili da discriminazioni veramente inappropriate. L’impressione che ho leggendo questo documento è che, se venisse recepito, il Vaticano in Italia stia cercando di fare quello che fa la chiesa Ortodossa in Russia: vogliono esistere solo loro e spingere gli Stati a perseguitare le minoranze religiose o di altro tipo, negando i diritti umani a chi non si conforma al loro modo di pensare. La Russia incarcera chiunque appartenga ad una minoranza religiosa o di altro genere, con reati contro la persona, perquisendo case persino di persone anziane e malate, alla ricerca di libri proibiti che non vanno bene alla Chiesa Ortodossa, di dispositivi elettronici per impedire e non si sa cos’altro , sequestrando tra l’altro i beni delle minoranze, e addirittura bloccando i conti correnti ai singoli, malmenandoli, e arrivando a vere e proprie torture nelle colonie penali. Il tutto con il beneplacito della Chiesa locale e dei Governanti che, seppur incalzati da appelli nei tribunali, lettere da milioni di singoli e da istituzioni che richiedono la liberazione di persone innocenti, continuano a ignorare gli appelli. Il volere che la Chiesa Cattolica si immischi nella politica e decida al posto dello Stato quali leggi approvare, potrebbe avere una pericolosa deriva, senza contare che Gesù quando venne sulla terra disse che il Suo Regno non faceva parte di questo mondo, quindi non si interessava di politica, portava il messaggio di un Regno celeste e quando cercarono di farlo re, si nascose perché sarebbe stato Re ma in cielo, accanto a Suo Padre.

  3. scusate l’errore…volevo dire: sequestrando i dispositivi elettronici per impedire di accedere a pubblicazioni vietate dallo Stato Russo in combutta con la chiesa ortodossa…

  4. Pippi Calzelunghe ,tu ci sei stata in Russia o parli per sentito dire?. nelle chiese ortodosse ci va chi vuole (compresi i cattolici). io ci sono stato e nessuno l’ha impedito. prova a ragionare con la tua testa e non farti imbottire di idee false.
    Con rispetto ….un vecchietto

    • Buongiorno vecchietto (non voglio essere offensiva, è lei a usare questo pseudonimo), sì ci sono stata in Russia e ho degli amici che porto ogni giorno nel cuore…degli amici che vivono in Crimea, ex Ucraina, invasa dalla Russia, e che , per il semplice fatto di appartenere ad una minoranza religiosa vengono quotidianamente perseguitati… il papà di una mia carissima amica che è anche venuta 2 volte a trovarci in Italia, in tempi precedenti a questa inaudita persecuzione, e anche precedenti alla pandemia, è stato trattato in una maniera indegna di un Paese Civile… preso, ammanettato, gettato a terra e stiamo parlando di un ultraottantenne, persona dolcissima di cui ancora ricordo la bottiglietta di liquore di frutti di bosco con biglietto di saluti inviatoci tramite la figlia, per perquisirgli la casa e trovare i libri vietati , evidentemente su suggerimento della Chiesa Ortodossa, perchè dubito che Putin utilizzi il suo tempo per leggere i libri o le traduzioni della Bibbia non ortodossi… Siccome non hanno trovato ciò che cercavano, alla fine se ne sono andata, e sono orgogliosa di dire che il papà della mia amica e sua moglie, seppur con circospezione, non hanno abbandonato la loro fede in Dio… nessun Paese può e deve scegliere la religione che un essere umano pratica, perchè si lede la libertà di pensiero, lo stesso vale per orientamenti di altro tipo, posso non condividere un certo stile di vita, ma non posso malmenare chi lo segue o bullizzarlo su internet tramite i social come spesso accade in Italia. Se una condotta reputo che non venga approvata dal Creatore, ovviamente la evito, ma non approvare una pratica non può mai significare manifestare odio verbale o addirittura fisico, per qualsivoglia motivo, perchè ognuno renderà conto di sè stesso a Dio, noi esseri umani non siamo giudici di nessuno.

  5. Tra l’altro non ho capito quando ho detto che non si possa entrare in una chiesa ortodossa… io, per meri scopi turistici e artistici, ci sono entrata, anche se non concordo sull’idolatria ivi praticata, ci sono entrata con rispetto, per guardarla da un punto di vista architettonico, le dirò di più, l’ho fatto all’interno del Cremlino… non ho mica detto che le loro chiese non si possono visitare. Ho detto che la Chiesa Ortodossa Russa fa pressioni sul Governo Russo per fomentare persecuzioni religiose e di altro genere contro chiunque abbia una fede diversa dalla loro, soprattutto se si tratta di minoranza religiose, o viva uno stile di vita da loro non approvato.

  6. Ho ancora una riflessione da fare con il signore che si fa chiamare Vecchietto e con tutti quelli che pensano che le grandi religioni chiamiamole ufficiali, come la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa, siano scevre da peccato e portatrici di amore e verità. Leggetevi con estrema attenzione cosa sta accadendo in Canada a proposito delle Residential School dove sono stati torturati e uccisi bambini in tenera età degli indigenti canadesi, con la scusa di doverli convertire, e per chi conosce l’inglese, cercate le interviste ai nativi sopravvissuti, e poi ditemi voi se davvero queste chiese, persecutrici di minoranze religiose, etniche o di altra categoria, possono definirsi realmente cristiane. Gesù amava tutti, si fermò a conversare con una donna samaritana, e i samaritani erano notoriamente malvisti dagli ebrei. Inoltre non era usuale che un uomo si soffermasse a parlare con una donna in quell’epoca e per di più, la donna era conosciuta per una condotta considerata immorale. Eppure Gesù, che leggeva i cuori, vide qualcosa di buono in lei e che poteva cambiare stile di vita, ma non la obbligo tramite violenze fisiche o psicologiche. Riflettendo su questo, leggetevi , se vi va, il seguente link e spero vi faccia riflettere un po’ sulla differenza tra cosa insegnano le Sacre Scritture e gli orrori perpetrati da chiede e governi in nome di Dio. Se queste grandi chiese non hanno avuto scrupoli a rubare e fare morire migliaia di bimbi innocenti tramite torture, maltrattamenti, abusi di tutti i generi, come fanno oggi a presentarsi come paladine della famiglia del “mulino bianco”? Se davvero si vuole insegnare qualcosa, prima di tutto si dà il buon esempio, e poi si porta il Vangelo alle famiglie, ma si lascia la libertà ai singoli di decidere se vogliono seguire la via tracciata da Gesù o no.
    https://www.huffingtonpost.it/entry/canada-6000-bambini-indigeni-scomparsi-nelle-scuole-residenziali_it_60d9cdf9e4b0dcd799a9837a?utm_hp_ref=it-homepage

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