SANITÀ IN VAL SUSA, APPELLO AI SINDACI DELL’ALTA VALLE: “UNITEVI ALLA BASSA VALLE PER IL RICORSO AL TAR CONTRO I TAGLI DELLA REGIONE”

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RICEVIAMO DALLA MINORANZA DELL’UNIONE MONTANA ALTA VALLE

Ai sindaci dell’Unione Montana Alta Val Susa,
la sempre più preoccupante situazione in cui versa l’Ospedale di Susa e il suo Pronto Soccorso, finito sulle cronache nostrane per un grave episodio avvenuto alcuni giorni fa, ci fa nuovamente tornare a riflettere sull’argomento.

Ancor più dopo le parole tutt’altro che tranquillizzanti dello stesso Saitta in merito al reparto maternità, definito “non sicuro” e dunque sicuramente da chiudere. Un territorio articolato come è quello valsusino con la chiusura del punto nascite a Susa non garantisce le stesse opportunità alle nostre donne che invece le altre donne della Città Metropolitana di Torino hanno.

Esprimendo un reale sollievo per le parole dell’ Assessore alle politiche sociali Joannas che si sta adoperando per mettere in atto azioni volte alla miglior comprensione di come viene ora gestito l’Ospedale e di come poter uscire da questo brutto momento, ci permettiamo di segnalare anche la possibilità di unirsi al ricorso al TAR che alcune Amministrazioni valsusine stanno preparando in riferimento alla delibera Saitta che prevede la chiusura di alcuni importanti reparti del presidio ospedaliero.

Come giustamente emerso dall ultimo Consiglio dell’ Unione (13.1.2015), l’unità territoriale e i problemi degli abitanti dell’ UMAVS (10.439 abitanti) sono al primo posto nei pensieri di tutti noi. Sottolineiamo però che una maggior forza territoriale e politica in questo caso si può avere con l’unità di decisioni prese da entrambe le Unioni Montane presenti in Valsusa e coinvolgendo anche i comuni dell’Unione della Via Lattea che già hanno avuto un incontro con l’ASL TO3 nella figura del Direttore Gaetano Cosenza, il Direttore del Distretto Valli Chisone e Germanasca Lorenzo Angelone ed il Dirigente medico del Presidio di Susa Davide Minniti.

C’è la volontà di portare avanti questo discorso che prevale senza ombra di dubbio sulle nostre diverse appartenenze politiche in quanto la sanità, il diritto a curarsi e la salute pubblica non hanno colore se non quello della bandiera della solidarietà e della difesa dei diritti che i cittadini hanno (in alcuni casi conquistato) per definizione e che oggi sono sempre più facile preda di chi della salute e del diritto alle cure vuole farne solo profitto per se stesso, smantellando poco alla volta il servizio sanitario nazionale e disincentivando i cittadini ad utilizzare le strutture pubbliche per la bassa qualità dei servizi erogati, preparando così la strada alla privatizzazione a tutti gli effetti della sanità pubblica.

Cordialmente,

Monica Gagliardi, Consigliere dell’Unione Giaglione
Capella Leonardo, Consigliere dell’Unione Meana di Susa
Comba Paolo, Consigliere dell’Unione Gravere
Pelle Maurizio, Consigliere dell’Unione Bardonecchia.

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