
SANT’AMBROGIO DI TORINO – Il Comune di Sant’Ambrogio “sfratta” ben 70 loculi perpetui, posizionati nella parte “vecchia” del cimitero del Comune. Il regolamento comunale di polizia mortuaria stabilisce che le concessioni di loculi o cellette perpetui possono essere revocate, a 50 anni dalla tumulazione dell’ultima salma (o delle ultime ceneri/resti mortali), nel caso in cui ci sia una “grave situazione di insufficienza del cimitero, rispetto al fabbisogno del Comune” e non sia possibile provvedere tempestivamente all’ampliamento del cimitero, o alla costruzione di un nuovo.
Visto che non sono previsti ampliamenti del cimitero comunale (almeno nel breve periodo), il Comune ha quindi deciso la revoca delle concessioni. “La disponibilità residua di loculi liberi da dare in concessione – spiega il Comune – è inferiore al fabbisogno comunale annuale, pari a circa 30 loculi. Non si può provvedere tempestivamente all’ampliamento del cimitero con la costruzione di un nuovo lotto di loculi”.
Nella parte “vecchia” del cimitero sono presenti diversi loculi “perpetui” e di durata indeterminata.
Nel primo lotto di loculi della parte “vecchia” del cimitero sono presenti 200 loculi “perpetui” (con numerazione da 1 a 200), 70 dei quali concessi nell’anno 1961 e con salme tumulate da almeno 55 anni (periodo 1960-1970).
La giunta comunale ha quindi fornito gli indirizzi per il recupero dei loculi perpetui nel cimitero di Sant’Ambrogio di Torino, tra cui la revoca delle concessioni tumulate da almeno 55 anni. In questo modo questi 70 loculi saranno nuovamente liberi e si potrà darli in concessione per fronteggiare “la grave situazione di insufficienza cimiteriale”.
Per questo motivo, la giunta ha chiesto al gestore del cimitero di provvedere all’estumulazione, e di disporre, su richiesta da parte dei congiunti, “la collocazione dei resti ossei o delle ceneri, nelle cellette ossario del cimitero al momento disponibili, previa concessione delle stesse alle tariffe attualmente in vigore per i residenti”.
In alternativa “la collocazione in altre strutture cimiteriali già a disposizione dei congiunti”. In caso di diniego, di mancata consunzione della salma e diniego alla cremazione da parte dei congiunti, il Comune ha disposto varie alternative. 1) La sepoltura delle salme in un campo per 10 anni o 30 anni, previa concessione del terreno alle tariffe attualmente in vigore per residenti.
2) In assenza di richieste da parte dei congiunti e in caso di mancata consunzione della salma, il Comune ha disposto la sepoltura nel campo per 10 anni, con l’installazione di una targhetta con il nome del defunto.
3) In assenza di richieste da parte dei congiunti, e in caso di accertata consunzione della salma, il Comune ha disposto “la collocazione temporanea dei resti ossei in apposite cassette ossario zincate nominative, da posizionare all’interno di un locale cimiteriale”.
Trascorso un anno, se non saranno pervenute comunicazioni da parte dei congiunti, il Comune ha disposto la deposizione dei resti ossei nell’ossario comune.











Si può sempre chiedere di essere ospitati nel comune di Condove , come si è fatto ( all’ unanimità del consiglio comunale) per la cessione dell’ Istituto Comprensivo scolastico ! Ma forse in questo caso Condove non sarebbe favorevole.
Il comune di Sant’ Ambrogio di Torino dovrebbe prendersi in carico gli oneri economici di questi spostamenti perché le famiglie dei defunti hanno a suo tempo pagato e ottenuto un loculo con concessione perpetua. Questo sembra più che altro un esproprio con addebito dei costi alle famiglie. Pur capendo le problematiche di disponibilità dei posti sono d’accordo con la ricollocazione dei miei cari ma non a mie spese.
Li mortacci miei mi stanno benissimo, ma non devono costarmi manco un centesimo……
Cremazione per tutti, problema risolto….
Riti civili, riti religiosi, funerali, cimitero….tutto un grande bluff e business. Donate il corpo alla Scienza fate veramente qualcosa per il prossimo.
No grazie!
Quando mi servono dei corpi me li scelgo da sola.