SANT’ANTONINO DI SUSA RIABBRACCIA GIORGIO E ROSY CANTORE DOPO LA MISSIONE IN AFRICA

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di IVO BLANDINO

SANT’ANTONINO DI SUSA – Nella serata di venerdì 22 novembre presso la Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonino di Susa si è tenuto un incontro dal titolo “Chiamati, cioè mandati testimoni di Missione” con la presenza di Giorgio e Rosy Cantore che hanno raccontato la loro esperienza vissuta circa un mese fa nella loro missione nel Togo. Giorgio e Rosy hanno insegnato agli abitanti di un piccolo villaggio africano come creare il pane e altro ancora. Erano Presenti all’incontro il parrocco don A. Taccori, il vice don Muchacho, don Cordola, le suore missionarie della Consolata, il sindaco di Sant’Antonino di Susa Andrea Andolfatto con il Consiglio Comunale, il coro Don Maritin e Ciro e Anna dell’Associazione Tengo al Togo e un gruppo di ragazzi della parrocchia che hanno posto alcune domande a Giorgio e Rosy.

Le parole di Giorgio Cantore: “Sono passati solo pochi giorni dal rientro dall’Africa e sono contento di aver rivisto amici e parenti, ma soprattutto le nostre montagne. Le giornate trascorse in Togo mi mancano così come mi mancano gli sguardi dei bambini e dei ragazzi conosciuti in quei luoghi, la loro accoglienza la semplicità d’animo e la riconoscenza per quel poco che sono riuscito a fare per loro. Ho ricevuto delle fotografie dalla panetteria e con immenso piacere ho visto tanti tipi di pane fatti da Didier ed Edoh. Mi sono quasi commosso perché hanno fatto tutto benissimo e ne sono molto orgoglioso. Mi mancano moltissimo questi ragazzi perché hanno avuto tanta voglia di migliorarsi. Se porteranno avanti quello che hanno imparato e lo insegneranno ad altri allora si che sarà raggiunto qualcosa di grande. Quando gli ho salutati prima di tornare in Italia le ho detto che sarei ritornato un giorno a trovarli. Loro mi avevano ringraziato, ma ora so che a ringraziarli per l’affetto ricevuto sono solamente io e nessun’altra persona”.

Prima di terminare l’ncontro Giorgio e Rosy, visibilmente commossi, hanno ringraziato tutti per la loro presenza e per la loro generosità. Al termine, mentre venivano raccolte delle offerte da destinarsi alla missione africana per il Togo, alcuni ragazzi distribuivano dei foglietti su cui erano scritte delle preghiere ed anche alcuni dolcetti a tutti i presenti nella Chiesa Parrocchiale.

 

 

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2 COMMENTI

  1. Infatti ,poiche’ Gesu’ ha detto a Pietro che non voleva essere idolatrato , dirimpetto c’ e’ il crocefisso nelle aule , l’ albero simbolo celtico e il Natale che festeggiavano i pagani come festa.A completare tutto articoli di opere pie che non dovrebbero essere pubblicizzate, perché’ cio che e’ fatto col cuore e’ nel cuore.

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