SANT’ANTONINO INCONTRA I 5 PROFUGHI, IL COMUNE: “DOBBIAMO COLLABORARE”

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di IVO BLANDINO

SANT’ANTONINO – Ieri sera presso la palestra comunale di Sant’Antonino, l’amministrazione Preacco ha organizzato un’assemblea, aperta ai cittadini, su un tema divenuto di interesse pubblico, anche qui in Val Susa e Sangone. Il partecipato incontro, ha visto la presenza della maggioranza e minoranza politica del paese e di molti cittadini, desiderosi di essere informati sulla situazione di accoglienza migranti. L’incontro si è aperto con il saluto di benvenuto della sindaca di Sant’Antonino, Susanna Preacco, che ha illustrato come i migranti sono giunti e successivamente accolti: sono cinque i profughi che attualmente vivono in un alloggio di Sant’Antonino.
Due di essi provengono dalla Costa D’Avorio, due dalla Guinea e uno dal Senegal, sono giovani fuggiti dai loro paesi perché perseguitati dai loro governi e hanno tra i 21 e 26 anni e tra breve dovrebbero arrivarne altri tre. Sant’Antonino ha aderito con gli altri 21 Comuni della Valle di Susa a questa iniziativa di accoglienza dei profughi richiedenti asilo.
Ha quindi preso la parola Donatella Giunti della Prefettura di Torino, chiarendo con precisione in che mondo questi ragazzi vengono inseriti, nel contesto della realtà territoriale, chi sostiene queste iniziative sia finanziarie sia in modo fisico e morale. Altro intervento quello di Michele Comba della Diaconia Valdese, che in stretto contatto e collaborazione con enti religiosi e laici, opera in questo contesto di accoglienza, offrendo non solo una dimora dignitosa, vitto e vestiario (quando, dopo la traversata del Mediterraneo, approdano sulle coste Lampedusane, gli uomini sono in ciabatte e tuta) ma istituisce corsi di lingua italiana, poiché la maggior parte di loro provengono da paesi africani di lingua francese.
Terzo intervento del parroco di S.Antonino, don Sergio Blandino, che ha fatto una bella riflessione dicendo: “Questi sono nostri fratelli e come tali devono essere accolti, come il Signore Gesù che come uno sconosciuto straniero venne accolto in Egitto”. Don Blandino ha ribadito la volontà di collaborare con il Comune e tutte le associazioni presenti in paese, per una degna e fraterna accoglienza.

Ultimo intervento della direttrice della Casa di Riposo di S.Antonino “Casa Famiglia”, suor Angelina, che ha assicurato la collaborazione con la parrocchia e con l’amministrazione comunale per aiutare questi ragazzi.
Dopo questi interventi e alcune domande dei presenti, i cinque ragazzi in francese si sono presentati, tutti sono laureati e non si conoscevano tra di loro, poiché provenienti da luoghi diversi, ma hanno stretto subito amicizia.
In questo progetto di accoglienza, si prevede l’arrivo in Valsusa di 112 profughi richiedenti asilo: questi ragazzi saranno accolti dai Comuni e sistemati in adeguate strutture o alloggi, che i cittadini stessi sono disponibili ad offrire (pagati dagli Enti dello Stato Italiano).
Prima di terminare, la sindaca ha voluto specificare quei famosi 35 euro giornalieri che non sono destinati a loro (essi ricevono solo 2.50 euro al giorno), ma servono per vitto, vestiario, ecc… I preoccupanti cellulari che hanno, vengono consegnati ai profughi per consentire loro di poter comunicare con i famigliari, e sono cellulari di basso costo.

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