POCA NEVE SULLE PISTE: “CI VUOLE L’INNEVAMENTO ARTIFICIALE AL VALLONE DEL RIO NERO”

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DALL’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI SAUZE D’OULX

SAUZE D’OULX – Quale futuro per lo sci a Sauze d’Oulx e per la garanzia di collegamento della Via Lattea? I cambiamenti climatici in atto e le previsioni tutt’altro che incoraggianti hanno causato e di certo causeranno ancor di più un profondo cambiamento nel modo di intendere lo sci inteso come da un secolo a questa parte. Il dato che pare certo e che desta sempre più preoccupazione è quello del progressivo innalzamento della quota neve. Le stazioni a bassa quota devono pertanto ripensare al proprio futuro, e farlo prima che sia troppo tardi.

Sauze d’Oulx con i suoi 1500 metri a livello di paese deve iniziare a ragionare sul proprio futuro e garantirsi tutti i possibili collegamenti con le piste in quota, che sono quelle che indubbiamente garantiranno il futuro stesso della stazione. Ecco allora che torna più che mai d’attualità il ragionamento sul Vallone del Rio Nero. Un Vallone che a questo punto diventa sempre più strategico per sfidare il futuro. Ecco allora la riflessione del sindaco Mauro Meneguzzi: “Dobbiamo tornare a parlare seriamente dell’innevamento programmato del Vallone del Rio Nero. Un’area strategica che insiste territorialmente su quattro Comuni e che interessa oltre a Sauze d’Oulx anche i Comuni confinanti di Sestriere, Cesana Torinese e di Oulx. Il Comune di Sauze d’Oulx aveva già portato  il progetto di fattibilità elaborato dall’Ufficio Tecnico Comunale, poi sviluppato a livello definitivo dalla Sestrieres S.p.A. all’attenzione dell’Unione Montana e della Fondazione XX Marzo. Progetto che poi si era arenato sulle modalità di gestione dell’impianto (costi produzione neve) che bisogna assolutamente superare al più presto. L’innevamento programmato del Vallone del Rio Nero ci permetterebbe di garantire sempre il collegamento delle nostre aree sciabili  ed il “valore aggiunto ed unico” che il comprensorio VIA LATTEA ha e deve mantenere. Un progetto che ovviamente deve vedere in prima fila la Società degli impianti e sul quale il Comune di Sauze d’Oulx  è pronto a fare la sua parte e anche di più; certo è che l’interesse per detto importante investimento, sia infrastrutturale che gestionale, deve vedere obbligatoriamente la compartecipazione degli altri Comuni territorialmente interessati”.  

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6 COMMENTI

    • Esatto, il futuro che abbiamo compromesso è da affrontare con una visione un po’ meno gretta che mettere il tappo alla bottiglia per non far evaporare il contenuto facendo finta di non vedere il buco che ha alla base. L’economia dell’alta valle è basata sul turismo e la neve è fondamentale ma se non cominciamo a fare la nostra parte non avremo più acqua per bere, altro che farci la neve.

  1. Dato che gli impianti sciistici sono una risorsa economica per la Valle ritengo sia necessario rilanciare seriamente il comprensorio. Riaprendo settori ormai in disuso come l’ area di Genevris, la discesa verso Grange Sises, l’ area di Pariol. Il tutto con impianti di risalita moderni ed efficienti. L’ innevamento artificiale, ovviamente, va fatto. Se poi, come qualche anno fa, le temperature non permettono di utilizzarlo si attende per forza di cose la temperatura ideale e ci si mette il cuore in pace. Il comprensorio della Via Lattea ha almeno due vantaggi importanti nei confronti di molti altri comprensori: è comodamente raggiungibile da Torino e dispone di molte piste alberate che permettono di sciare anche quando la visibilità non è ottimale. Basta provare a sciare in Val Thorens quando c’è nebbia per capire la differenza. Poi, dato che comunque lo sci è comunque un’ attività non necessaria, si deve fare in modo che le famiglie tornino sulle piste rendendolo un sport meno oneroso. Per esempio eliminando o riducendo i parcheggi a pagamento, proponendo biglietti per tutte le tasche e necessità: ad ore, a punti, a numero di impianti utilizzati (se me la cavo appena e riesco a fare 5 risalite in un giorno, compro 5 risalite!). Il tutto chiaramente ad un prezzo onesto. In definitiva si deve offrire un servizio di alta qualità a prezzi concorrenziali. Diversamente la gente va altrove.
    Poi sarebbe quasi ora di pensare ad uno stagionale che permetta di sciare in tutte le stazione della Valle: Bardonecchia, Frais, Salice ecc. Ma qualcuno si rende conto che, parlando del Frais, questo è praticamente a due passi dalla città!!!
    Concludendo, se decido di spendere dei soldi per il divertimento vado a spenderli dove l’ offerta è migliore e non dove gli impianti sono anteguerra, mi costa un occhio e le piste sono mezze chiuse!
    A Claviere, spero sia una situazione temporanea, l’ altro giorno era persino chiusa la biglietteria alla base della seggiovia. Per fare il biglietto ci si doveva recare all’ ufficio del turismo! e per scendere sulla pista la scaletta era completamente ghiacciata e pericolosa. Ma questo è un servizio? cosa costa mettere un po’ di sale ed un mancorrente? E’ una Valle talmente bella e ricca di risorse che va assolutamente gestita con rispetto e valorizzata con investimenti importanti per attirare i turisti. Oggi la sensazione che si ha è quella di essere soggetti da spennare piuttosto che turisti da fidelizzare!

    • Pienamente d’accordo: c’è da sperare che prima o poi prendano in mano tutto i francesi almeno già la parte di Claviere e monti della luna risolverebbero tutti i problemi.
      Se non fosse x le olimpiadi gli impianti che da Cesana vanno al Bercia non ci sarebbero piu’ già da anni. E le piste come la croce e la 90 abbandonate? Fossero in Francia ci farebbero la “coppa del mondo”.
      Difatti gli Italiani dove vanno? A Montgenevre…

  2. Bravo il Comune di Sauze! ma parliamoci chiaro, a che serve aggiungere impianti, quando l’attuale gestione stracciona, fa di tutto per tenere chiusi anche quelli esistenti? I Comuni devono investire sugli impianti per poi pagare Brasso perché glieli faccia girare! Siamo vermente all’assurdo, fosse per Brasso farebbe solo girare il Cit Roc a Natale e Carnevale , per il resto non gliene frega niente! Piu gli impianti stan fermi, meno piste si battono, piu risparmia! ma possibile che tra Comuni e Regione che un po de qua un po de la foraggiano questa gestione, siano addiruttura succubi, anziche pretndere che venga offerto unn servizio decente a chi paga e si ostina a voler ancora frequentare queste montagne? Un altro suggerimento a chi a cuore la sopravvivenza di un po di turismo in Alta Valle: fate obbligo ai commericanti e operatori vari del turismo di frequentare dei corsi di accoglienza, ma anche proprio solo di buona educazione, perche siamo finache stufi di entrare in una baita dove di porendono 6 euro per un panino e non si degnano manco di alzare la testa per salutarti, battono lo scontrino a testa bassa, peraltro quando lo battono, e ultimamente mi è capito persino di uscire da un negozio di sestriere coperta di insulti perche non avendo contanti a sufficienza avevo pensato di poter pagare con il bancomat, sono anche proprio stata invitata ad andare all’estero se penso di poter pagare tutto con il bancomat. A parte che non ho bisogno di andare all’estero, perchè pago normalmente con il bancomat ovunque Italia, ma di certo non mettero piu piede in quel negozio.

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