LETTERA DEI DOCENTI IDONEI ESCLUSI
Gentilissimi tutti,
Scriviamo il presente comunicato in qualità di Idonei del Concorso Ordinario 2023/2024, cosiddetto PNRR, per comunicare e diffondere la grave ingiustizia che stiamo subendo. Come ripetiamo ormai da mesi, abbiamo sostenuto le prove di un concorso pubblico superandole a tutti gli effetti per poi trovarci nella situazione di chi un concorso non l’ha mai fatto.
Come è possibile che una commissione d’esame ci abbia ritenuti idonei all’insegnamento e che ora ci ritroviamo costretti a rifare le stesse identiche prove in un secondo concorso, ugualmente strutturato sia nella forma che nei contenuti? Cosa dobbiamo dimostrare ancora? Quale è la logica di tutto ciò?
Rispetto ai concorsi precedenti, in effetti, questo è l’unico che non riconosce a chi lo supera alcun merito. Un’ingiustizia che riguarda sia la mancata pubblicazione di una graduatoria trasparente con l’indicazione della propria posizione (ad oggi sconosciuta a tutti gli idonei) sia la mancata volontà di premiare chi ha superato le prove con una graduatoria a scorrimento fino al suo esaurimento, che possa così stabilizzare migliaia di precari. Tale valorizzazione degli idonei consentirebbe inoltre il raggiungimento del target assunzionale previsto dagli accordi del PNRR.
Il mancato riconoscimento dell’abilitazione costituisce un’ulteriore beffa: mentre sussistono percorsi agevolati online a numero aperto per chi è già specializzato o già abilitato, chi ha superato il concorso PNRR1, sia esso un idoneo o un vincitore, non ha al momento alcuna possibilità di accedere a percorsi abilitanti dedicati.
Il futuro che si prospetta è quindi tutt’altro che roseo per un idoneo non vincitore: vedersi superato da chi ha potuto abilitarsi e rischiare addirittura di non potersi più candidare per le supplenze da GPS. Troviamo assurdo ed inaccettabile che chi ha meno di tre anni di servizio, pur avendo superato tutte le prove di un concorso, si trovi
di fatto a non poter più lavorare nella scuola.
In conclusione, citiamo l’ultimo grande boccone amaro: la riserva del servizio civile universale. Da quest’anno, nelle graduatorie dei concorsi pubblici per docenti in Italia, chi ha svolto il Servizio Civile Universale beneficia di una riserva di posti pari al 15%. Sebbene il servizio civile sia un’esperienza lodevole e di grande valore sociale, l’inserimento di una corsia preferenziale per chi vi ha partecipato nei concorsi per l’insegnamento è di dubbia legittimità. Cosa ha a che fare il servizio civile con la capacità di insegnare?
Un buon insegnante si distingue per la sua preparazione, la sua competenza pedagogica, la capacità di relazionarsi con gli studenti e trasmettere conoscenze. E, soprattutto, un buon insegnante si distingue tra i banchi di scuola.
Riponiamo ancora speranza nella volontà di poter cambiare questa situazione, una vergognosa pagina del nostro sistema d’istruzione che finirà per distruggere quanto costruito sino ad ora svilendo e non riconoscendo la giusta dignità a migliaia di docenti che continuano, nonostante tutto, mossi dalla loro passione, a servire il loro Paese e a coltivarne le giovani menti.
Certi che possiate comprendere le nostre ragioni ed accogliere le nostre istanze, Vi auguriamo un Sereno Natale.
Gli Idonei Esclusi 2023