SCUOLE PIEMONTE: DAL 7 GENNAIO RIAPRONO ELEMENTARI E MEDIE, DAL 18 LE SUPERIORI

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COMUNICATO DELLA REGIONE PIEMONTE

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio firmerà nelle prossime ore una ordinanza per la ripartenza della scuola in Piemonte, che conferma il ritorno in classe in presenza dal 7 gennaio per le primarie e le secondarie di primo grado e prevede il mantenimento della didattica a distanza al 100% per le scuole superiori fino al 16 gennaio (ad eccezione degli studenti con esigenze speciali e delle attività di laboratorio), con ritorno in classe in presenza a partire dal 18 gennaio, sempre compatibilmente con l’andamento dell’epidemia.

Alla luce dei dubbi emersi sui giorni 7/8 gennaio per l’apertura delle scuole superiori Cirio ha appena sentito il Ministro Azzolina, che ha annunciato che uscirà a breve una circolare ministeriale per chiarire che: il 7 e l’ 8 gennaio anche le scuole superiori saranno aperte, ma ESCLUSIVAMENTE in didattica a distanza al 100%, mentre da lunedì 11 passeranno in DAD al 50%.
In Piemonte, però, come già anticipato, la DAD per le superiori proseguirà al 100% fino al 16 gennaio. La decisione è stata condivisa questa mattina dalla Regione durante un incontro con le Prefetture, i Sindaci dei Comuni capoluogo, i Presidenti delle Province, i rappresentanti degli Enti locali (Anci, Anpci, Upi, Uncem e Ali-Legautonomie), sentiti anche i sindacati, l’Ufficio scolastico regionale e il Ministro della Salute.

«In queste settimane – sottolinea il presidente Cirio – il prezioso lavoro coordinato dalle Prefetture con la collaborazione degli enti locali e di tutto il mondo della scuola piemontese ha portato alla definizione di un piano di organizzazione dei trasporti operativo per garantire il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori sia al 75% che al 50%. Il Piemonte è pronto a partire, ma l’attuale quadro epidemiologico ci impone prudenza, perché la curva del contagio in crescita in molti Paesi europei e in altre regioni italiane ci mette concretamente di fronte al rischio di una terza ondata che dobbiamo fare in modo di contenere. Il Governo, inoltre, ha modificato nella notte i criteri per la definizione delle soglie di rischio, abbassando i valori per il passaggio di colore tra le diverse zone, per cui è fondamentale avere questa settimana di tempo in più per monitorare l’andamento epidemiologico. Dobbiamo dare sicurezza e certezza alle famiglie e al mondo della scuola, perché non avrebbe senso aprire per poi richiudere dopo qualche giorno».

«L’obiettivo – aggiunge ancora il presidente Cirio – è far tornare in nostri ragazzi in classe ma con continuità e in sicurezza, proprio per questo abbiamo predisposto il Piano scuola sicura, partito ufficialmente ieri per il personale docente e non docente e dall’11 gennaio per gli alunni delle seconde e terze medie, con tamponi gratuiti su base volontaria per prevenire la nascita di focolai e garantire la didattica in presenza. Anche per questo chiedo al Governo di poter usare le rimanenze delle dosi di vaccino destinate alla prima Fase per vaccinare subito anche il personale scolastico, tra le categorie professionali più colpite dal contagio nella seconda ondata che è prioritario tutelare».

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14 COMMENTI

  1. Riapriamo le scuole per insegnare al virus a contagiare meglio? Maledetti untori! La riapertura delle scuole è il principale metodo di trasmissione del covid, come dicono l’OMS e il CTS! Gwen parla di 700.000 morti a scuole chiuse, figuriamoci cosa succederà a scuole aperte! Cercate i video su Facebook e dalla D’Urso! A fine anno poi tutti promossi con 100 centesimi! Quelli che sopravviveranno…

  2. Il problema non sono i ragazzi che per fortuna anche se contraggono il COVID 19 lo superano brillantemente con pochissimi danni . Il vero disastro , come ampiamente dimostrato in autunno , che diventano dei veri untori ed infettano genitori e nonni e qui ricomincia il proliferare del virus che va a nozze con la stupidità ottusa ed incapacità congenita dei nostri amministratori . Siamo stati tutti adolescenti e nessuno mi avrebbe impedito all’uscita da scuola o nel tragitto verso casa di fraternizzare con amici o amiche senza distanza di sicurezza . Non è bello perdere un anno ma è peggio essere responsabili della morte dei genitori e dei nonni .

  3. Intanto cari signori, bar e ristoranti chiusi e negozi superaffollati aperti, i ristoratori sono attrezzati con tutte le regole di sicurezza imposte e dalle normative del governo, mentre nei negozi siete proprio sicuri che il vestiario venga poi santificato? E che dire di tutti quei bei assembramenti fuori dai negozi, inoltre siete poi così sicuri che il pacco di pasta o il vassoietto di dolci, non ci sia il covid su di essi? Sarebbe stato più giusto per la sicurezza di tutti un lochkdown totale e non zone di qua e zone di là, tipo carnevale, ma vi rendete conto che siete vergognosamente ignoranti agli occhi del comune cittadino? Intanto l Italia piange e non solo per i morti di Covid ma sta piangendo in questo momento per la povertà, le famiglie sono allo stremo e nonostante i numeri delle persone che fanno la fila alla Caritas, siete impietosi e maledettamente cattivi, ma prima o poi qualcosa succederà, ce lo ha insegnato la Storia. Auguri comunque sperando che l anno nuovo vi insegni qualcosa di più che non l attaccamento alla poltrona

  4. Il problema e’ uno : il virus! Invece di fare un dibattito su chi e’, più o meno colpevole ecc., sarebbe coerente spiegare cio’ che riguarda il vaccino e la legge vigente se si sanno le cose.Poi si sa che tutti siamo eterogenei.

  5. Crediamo opportuno invece far presente che i negozi, super fortunati e il caso di dirlo erano super affollati, senza per altro nessun controllo, quindi cari Signori sarebbe il caso di non colpevolizzare sempre i ragazzi, ma ci aspetteremo più cervello da parte di chi non è più un ragazzo e pensa solo a riempire il cassetto, buon per lui, ma sto punto è una presa in giro anche verso quei lavoratori stagionali che il cassetto non han potuto riempirlo e hanno famiglie da mantenere. È stato un po’ un falso lochkdown, da ridere se ne avessimo ancora voglia. C è solo da piangere

  6. … e smettiamola di prendercela con i ragazzi, quando chi dovrebbe avere un po’ di buon senso, soprattutto chi gestisce negozi, in generale, alimenti e vestiario ha i locali sovraffollate con addirittura assembramenti fuori. Beati loro che così han sempre il portafoglio pieno alla faccia di coloro che il lavoro lo hanno perso. Però un po’ più di rispetto nei confronti del prossimo non sarebbe male. Auguri comunque a tutti ma, soprattutto auguri ai disoccupati

  7. Il problema non sono i ragazzi ma quei commercianti che hanno fatto il pienone, fregandosene delle regole, negozi superaffollati, assembramenti fuori, ma il buon senso non c è più da nessuna parte

    • Sono, disgraziatamente un lavoratore stagionale che, essendo stato costretto a stare a casa, come molti altri, trovo dunque profondamente ingiusto vedere i super affollati negozi che si, a questo punto, ho ragione di credere che il virus si diffonda se gli diamo una mano. Sarebbe stato meglio programmare il lavoro in maniera più efficiente e giusta verso tutti e non penalizzare alcune categorie, sport, palestre, ecc.

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