SOCCORSI OTTO MIGRANTI IN IPOTERMIA TRA LA VALSUSA E MONGINEVRO: DUE SONO DISPERSI

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CLAVIERE / MONGINEVRO – Nella serata di domenica 7 novembre il soccorso alpino di Briançon è intervenuto con il supporto dell’elicottero della Gendarmerie, nei boschi al confine tra Claviere e Monginevro, per recuperare un gruppo di migranti in difficoltà nella neve. Si trattava di otto persone rimaste bloccate nella zona del monte Janus. Provenienti da Claviere, sono rimasti bloccati in quota con dolori alle gambe e in stato di ipotermia. Grazie all’elicottero, i migranti sono stati subito soccorsi sul posto da un medico del settore emergenze e trasportati in ospedale a Briançon per il ricovero. Ma all’appello mancavano altri due migranti in difficoltà: fino alle 4 del mattino le forze dell’ordine francesi, con i vigili del fuoco, hanno effettuato le ricerche al confine tra Italia e Francia, senza ritrovarli.

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18 COMMENTI

  1. Come mai sono arrivati fino a lì? Come mai si muovono attraverso continenti, stati e regioni senza che nessuno se ne accorga? Come mai si interviene per soccorrerli solo in queste situazioni? E come mai non si interviene mai prima? E con documenti, green pass e vaccino sono in regola, visto che attraversano indisturbati il territorio? Chi li aiuta?

    • Perché tu quando attraversi l’Italia o il confine francese trovi qualcuno che ti controlla? Davvero? Dove? Sei solo il Classico imbecille da tastiera che siccome non esce di casa si costruisce nella testa mondi immaginari e non trova di meglio che vomitare scemenze su internet.

      • Curiosità fa domande che non ti piacciono ed ecco la tua solita risposta scomposta e piena d’odio tipica del “buono”, “migliore”, “inclusivo” e “tollerante”… caro Ritardato che vede il ritardo negli altri…come dice Lilli più sotto è grazie a quelli come te che succedono queste cose. Povero ritardato.

    • Forse dovremmo provare noi a fuggire da guerre, fame, carestie causate dal cambiamento climatico, eccetera, per metterci nei panni di chi si ritrova in punta ad una montagna con la speranza di farcela ad arrivare in un Paese dove vengano rispettati i diritti umani e si possa trovare un lavoro e costruire una vita normale. E’ovvio che prima di includerli nel mondo del lavoro, e prima ancora, quando vengono accolti nei vari centri, debbano fare il tampone per accertare che non abbiano il covid e successivamente vadano anche vaccinati; ma secondo lei, se dovesse scappare dall’Afghanistan, perché i talebani la minacciassero di morte per qualsivoglia motivo o perchè semplicemente non volesse vivere sotto un regime autoritario che uccide per un nonnulla, che mette alla fame la popolazione, che costringe le bambine/donne a non andare a scuola, a non andare al lavoro, a uscire solo accompagnate da un uomo, a essere sempre e comunque considerate le ultime della società, quelle che devono essere messe sotto i piedi e nascondere il volto dietro un burka, la sua preoccupazione sarebbe quella di scappare prima possibile, con ogni mezzo possibile, o di avere il green pass? E glielo dice una che il green pass ce l’ha e che trova giusto che ce l’abbiano tutte le persone vaccinabili, per proteggere sè stessi e soprattutto i più deboli, quelli che per ragione di salute non possono vaccinarsi. Ma bisogna anche restare con i piedi per terra. Chi fugge da catastrofi umanitarie, mi pare ovvio che non ha la possibilità di farlo con il green pass sul cellulare, anche perchè, grazie alle case farmaceutiche che non mollano i brevetti, in molti di quei Paesi purtroppo i vaccini non esistono proprio. Pare dunque ovvio che quando cominciano una nuova vita in Europa o altrove, hanno bisogno di aiuto per vaccinarsi, in questo caso, spero provveda l’ospedale di Briancon.

  2. Tutti i personaggi che li aiutano ad arrivare fin lì possono essere fieri di averli quasi uccisi

    Grande lavoro della sinistra….

  3. La “sinistra” non centra nulla…purtroppo sono finiti nelle mani di anarchici So tutto io!…e chi fa qualcosa di concreto si ritrova a fare un passo avanti ed due indietro.

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