SPARATORIA DI GIAVENO, LA DIFESA CHIEDE L’ASSOLUZIONE DI ERIC ROMANO: “HA AGITO PER LEGITTIMA DIFESA”

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Alessandro Gino, il motociclista valsusino ucciso a Giaveno

di PAOLA TESIO

TORINO / GIAVENO – Questa mattina, mercoledì 9 maggio, la difesa di Eric Romano ha chiesto l’assoluzione del giovane di Giaveno (imputato con il padre e il cugino) per la sparatoria dell’Aquila avvenuta nel gennaio 2017, nella quale ha perso la vita il motociclista valsusino Alessandro Gino.

L’avvocato Silvana Fantini, nelle conclusioni dell’arringa durata 5 ore, ha richiesto l’assoluzione di Eric Romano perché la condotta del giovane sarebbe stata “scriminata” (termine giuridico che indica un’attenuante) dalla legittima difesa. In subordine, l’avvocato ha richiesto la derubricazione del reato in omicidio colposo e l’esclusione delle aggravanti. Le stesse richieste erano state fatte il 5 maggio dall’avvocato di Claudio Romano, il papà di Eric, difeso dall’avvocato Stefano Tizzani.

Il pm Antonio Smeriglio aveva chiesto rispettivamente condanne di 18 anni di reclusione per Eric Romano e di 16 per Claudio Romano, in concorso per omicidio e sui cui pende l’aggravante della premeditazione.

E’ proseguito questa mattina il processo per la sparatoria di Giaveno del gennaio 2017, nella quale è stato ucciso il motociclista di Villar Focchiardo Alessandro Gino. Al banco degli imputati, in due differenti procedimenti penali, vi sono i giavenesi Eric Romano, il padre Claudio Romano e il cugino Manuel Morisciano. Claudio Romano e il figlio Eric hanno scelto il rito abbreviato, mentre Manuel Morisciano proseguirà il dibattimento con il rito ordinario, la cui nuova udienza davanti alla Corte di Assise si terrà venerdì 11 maggio.

Martedì 9 maggio è stato nuovamente il turno degli avvocati difensori. Il legale di Eric Romano, l’avvocato Silvana Fantini, ha ribadito le medesime posizioni espresse già il 5 maggio dal collega Stefano Tizzani (difensore di Claudio Romano).

Le pistole usate da Eric Romano e il luogo della tragedia all’Aquila di Giaveno

Secondo l’avvocato Silvana Fantini, in questa vicenda “manca l’elemento soggettivo, ossia la volontà da parte di Eric Romano di colpire il motociclista Alessandro Gino”. Per la difesa l’imputato avrebbe sparato soltanto con l’intento di difendere sé e gli altri dall’aggressione dei moticiclisti, avvenuta all’Aquila di Giaveno nella tragica notte del 12 e 13 gennaio 2017: la posizione dei bossoli ritrovati a terra confermerebbe – secondo gli avvocati difensori – tale ipotesi.

Le perizie risulterebbero concordi nel confermare che una scheggia di proiettile, conseguentemente ad un rimbalzo sull’asfalto, avrebbe assunto una direzione imprevedibile ed irripetibile causando la morte di Alessandro Gino. Tesi confermata sia dai vari consulenti del pubblico ministero e sia delle parti, che quindi confermerebbe la versione di Eric Romano.

Una lunga arringa di quasi sette ore si era già tenuta il 5 maggio presso l’aula del tribunale di Torino e aveva visto impegnato l’avvocato Stefano Tizzani in difesa di Claudio Romano, accusato insieme al figlio dell’omicidio di Alessandro Gino, motociclista del gruppo Hells Angels.

Per l’accusa, dopo un’iniziale lite con i motociclisti sul piazzale del ristorante dell’Alpe Colombino, dove i giovani Eric Romano e Claudio Morisciano si erano recati per delle derapate sulla neve, gli imputati avrebbero organizzato una sorta di “spedizione punitiva” in seguito alla discussione precedentemente avvenuta.

Quella sera si stava svolgendo una riunione degli Hells Angels che hanno la sede proprio all’Aquila. Probabilmente gli attriti tra i ragazzi e i motociclisti iniziarono per le derapate nel piazzale effettuate con la Fiat Doblò. Manuel ed Eric tornarono a casa, ma solo per poco. Eric prese con sé due pistole: una Glock calibro 40 e un revolver Smith & Wesson, cambiò auto, si mise alla guida della Mini Minor bianca intestata alla madre e risalì verso il ristorante dell’Aquila. Vi fece ritorno anche il cugino Manuel Morisciano.

Una volta giunti al piazzale del ristorante dell’Aquila è scoppiata una rissa: uno dei colpi di pistola sparati da Eric Romano ha colpito di rimbalzo e ucciso il motociclista valsusino Alessandro Gino, mentre Pierluigi Ozzello è stato investito dall’auto condotta durante la fuga da Manuel Morisciano, riportando la frattura del femore.

L’ARRINGA DELL’AVVOCATO TIZZANI: “CLAUDIO ROMANO È INNOCENTE”

Per il legale Stefano Tizzani, Claudio Romano sarebbe innocente: su invito della moglie sarebbe uscito di casa e avrebbe seguito il figlio con la propria auto fino all’Aquila, preoccupato del fatto che potesse commettere qualche imprudenza.

Secondo la difesa, le cose sarebbero andate in maniera diversa rispetto a quanto sostenuto dall’accusa. Nella sua arringa, il legale ha messo in evidenza quelle che secondo lui sarebbero diverse mancanze nelle fasi delle indagini: il mancato sequestro dell’area, la mancata immediata perquisizione della sede degli Hells Angels, il mancato tempestivo controllo delle telecamere che erano sul posto, la mancata individuazione sull’asfalto del luogo preciso in cui è stato rinvenuto a terra il maggior numero dei bossoli. Ha proseguito con l’analisi ed il confronto delle diciassette testimonianze dei vari bikers passandole in rassegna e confrontandole con le consulenze. Da quest’analisi, l’avvocato Tizzani ha evidenziato quelle che secondo la difesa sarebbero varie imprecisioni, omissioni, contraddizioni che avrebbero caratterizzato le deposizioni degli Hells Angels.

Tizzani ha proseguito con la ricostruzione dei fatti partendo dalle consulenze di parte e dal riesame delle dichiarazioni dei bikers confrontandone la loro consequenzialità con le spontanee dichiarazioni rese da Eric Romano e da Claudio Romano. Sulla base di questa ricostruzione ha evidenziato le modalità da cui sarebbe scaturito il primo allontanamento dei ragazzi dal piazzale del ristorante, attriti  che avrebbero determinato la successiva risalita dei due giovani e la partenza (non contestuale) del padre Claudio Romano. Il quale sarebbe sopraggiunto a bordo del proprio veicolo disarmato e non in accordo con il figlio Eric, ma agendo come un genitore preoccupato di quanto sarebbe potuto accadere, in considerazione del periodo difficile che stava attraversando il ragazzo.

Eric infatti già da qualche tempo stava vivendo un momento di particolare fragilità ed era in cura da uno psicologo anche a seguito di un precedente tentato suicidio.

LA RICOSTRUZIONE DEI TRAGICI FATTI SECONDO LA DIFESA

L’avvocato di Claudio Romano ha più volte sottoposto all’attenzione del giudice il suo impianto difensivo, partendo proprio dalle dichiarazioni dei bikers e approfondendo le modalità che avrebbero caratterizzato l’agguato, che a suo avviso sarebbe stato attuato dai motociclisti. Secondo la difesa, quella notte i biker avrebbero eseguito una sorta di Movimento a tenaglia per accerchiare i tre giavenesi, appena giunti sul piazzale.

L’analisi del legale di Romano si è focalizzata sulla testimonianza di alcuni motociclisti che hanno riferito di aver sentito arrivare in lontananza dei veicoli e di essersi quindi recati sul piazzale insieme ai compagni ad attenderli. Quattro o cinque biker sarebbero risaliti sul piazzale passando dal retro del ristorante, mentre un’altra decina sarebbero saliti dalla scala che parte direttamente dalla sede degli Hells Angels e conduce allo spiazzo in cui si è svolta la lite. Secondo Tizzani ci sarebbe stata almeno una persona del gruppo che sarebbe andata a chiudere l’uscita, passando dalla strada principale sulla sinistra. Eric Romano e Manuel Morisciano, raggiunti da Claudio Romano, una volta scesi dall’auto, sarebbero stati aggrediti dai biker.

A opinione dei difensori degli imputati, durante la rissa Eric avrebbe estratto la pistola per tenere lontano i motociclisti e difendere il padre. L’avvocato Tizzani ha insistito sul fatto che tutte le perizie hanno dimostrato che non sono stati sparati colpi diretti verso i motociclisti o contro il ristorante: “Tutti i proiettili rinvenuti si sono frammentati a seguito dei rimbalzi a terra. Questo a dimostrare la volontà di Eric di evitare, per quanto possibile, di ferire qualcuno: avrebbe sparato soltanto con lo scopo di tenere distanti gli assalitori e dall’auto in fuga per crearsi un varco d’uscita”.

Per la difesa nessun concorso materiale o morale è ravvisabile a carico di Claudio Romano per il quale è stata richiesta l’assoluzione o, in subordine, il concorso in reato colposo.

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8 COMMENTI

  1. Sarà.. ma a me non sembra tanto normale dopo una discussione andare a casa e poi uscirne con due pistole per ritornare sul luogo della lite.

  2. Visto che soffriva di depressione e aveva tentato il suicidio, non mi sembra normale lasciare incustodite delle armi…..

  3. Gli Hells Angels sono una organizzazione criminogena in Italia, mentre in molti altri paesi del mondo sono considerati organizzazione criminale alla stessa stregua delle organizzazioni mafiose. Chiariamo bene questo particolare poi ogni ognuno risponde personalmente delle azioni. ma l’eccesso di legittima difesa ci sta.Non è omicidio volontario.

    • In Germania e in altri Paesi del nord Europa gli Hells sono stati posti fuori legge. Negli USA sono tenuti sotto controllo costante dalla Polizia federale per spaccio, traffico di armi e via cantando.
      In qualsiasi modo siano andate le cose, certo non si tratta di agnellini innocenti

  4. Un processo non è una partita della nazionale ed i lettori non sono commissari tecnici per un giorno.
    La vicenda è stata una tragedia per tutti coloro che ne sono stati coinvolti a prescindere da inopportune tifoserie.
    Il verdetto nei gradi di giudizio previsti dal nostro Codice dovrà accertare la verità dei ed applicare le pene conseguenti.
    La consapevolezza di poter confidare nel Sistema Giudiziario di un Paese tra i più progrediti nel Mondo è l’unica aspettativa seria, per tutti.

  5. A scuola ti dicono “per litigare bisogna essere in due”…naturalmente non si preoccupano di accertare chi è “il bullo” e chi è “la vittima”…..
    Certo,tornare sul piazzale armati è un reato,una follia.
    Ma perchè i motociclisti alla vista delle pistole non si sono rifugiati nella loro sede chiamando la polizia?
    Se un cittadino si ritrova in casa un ladro,gli dicono “chiuditi un una stanza e chiama la polizia”,non farti giustizia da te.
    Tutto il contrario di ciò che stavano facendo i motociclisti,visto che fino a prova contraria il padre del ragazzo è stato aggredito realmente : si stavano facendo giustizia da se per il solo fatto che altre persone erano “sconfinate nel loro territorio”.
    Non erano affatto brava gente,ma gente da mettere in galera,con la loro violenza hanno contribuito a trasformare un banale diverbio in tragedia.

  6. sti… ma vi pare normale che vadano a provocare gli altri come per rivendicare il loro dominio su tutto e tutti?

  7. Ammettendo anche che Eric Romano e Manuel Morisciano siano stati ripresi verbalmente da qualche motociclista degli Hells Angel per le loro roboanti esibizioni, vi sembra normale che i due siano andati a casa a prendere delle armi per poi fare ritorno sul piazzale? Ma di quale legittima difesa state parlando? Gli Hells Angel non saranno dei santi, ma ciò non legittima lo sparare addosso a loro! Io ci leggo piuttosto la bramosia di rivalsa per questioni d’orgoglio di due giovani e violente teste calde, Eric e Manuel accomunate dalla cultura delinquenziale dell’arroganza propria e del disprezzo altrui, di chi deve esibire socialmente di essere un duro. Spiacente, ma di persone cresciute con questi valori, nel tessuto sociale non può proprio sentirsene la mancanza!

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