SUSA, ECCO IL NUOVO CENTRO DI VALLE DA 1,7 MILIONI DI EURO: VENDITA DI PRODOTTI TIPICI, CUCINA E MUSEO. “INIZIO LAVORI ENTRO NOVEMBRE 2025”

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di FABIO TANZILLI

SUSA – Passo in avanti per la nascita del nuovo “Centro di Valle”: in questa prima fase consiste nella ristrutturazione del piano terra dell’edificio di Via Palazzo di Città 38, che diventerà “Centro di Valle per la promozione delle eccellenze eno-agro-alimentari del territorio”. La giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo, e si potrà avviare la procedura per individuare la ditta che dovrà realizzare i lavori, che dovrebbero durare circa 1 anno e mezzo, con inizio entro novembre 2025 e termine a marzo 2027. Attenzione: il palazzo è costituito da 4 piani, ma il primo lotto di lavori riguarda principalmente solo il piano terra.
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I TEMPI DEL PROGETTO: “INIZIO LAVORI ENTRO NOVEMBRE 2025, 1 ANNO E MEZZO DI CANTIERE”
Come spiegato dai progettisti, al momento è nota solo la tempistica per l’attuazione del 1° lotto esecutivo del Centro di Valle, e non per tutto il resto del palazzo: “Il primo lotto lavori, ossia del Piano Terra – dovrebbe vedere l’inizio lavori entro il 1° novembre 2025 e termine lavori entro il 31 marzo 2027, per un totale di 17 mesi di cantiere”.
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QUANTO COSTANO I LAVORI?
Il costo totale del progetto per il primo lotto è di oltre 1,7 milioni di euro, utilizzando i fondi delle opere di compensazione Tav Torino-Lione. Di questo importo da 1,7 milioni di euro, le spese maggiori riguardano i lavori di ristrutturazione della porzione dell’edificio (non tutto, ma solo il 1° lotto), che ammontano a 650.000 euro. Altri 380.000 euro sono stati spesi dal Comune di Susa per acquistare il palazzo, abbandonato da tempo. Ulteriori 310.000 euro vengono investiti per “le spese tecniche”, poi 87.000 euro per l’acquisto di arredi, attrezzature e tecnologie, 20.000 euro per lo sgombero dell’edificio e messa in sicurezza degli impianti, 10.000 euro per la variazione catastale, ecc.
Questa ristrutturazione corrisponde grossomodo alla riqualificazione del piano terra dell’immobile. “Il piano terra fa parte a tutti gli effetti del maggior corpo edificato in cui è inserito – spiegano i progettisti – e il Centro di Valle verrà completato in modo
organico e funzionale con il secondo lotto”. Comunque sia, durante il cantiere del 1° lotto, saranno realizzati anche lavori strutturali per gli altri piani del palazzo, ad esempio con la demolizione dei vecchi solai e il rifacimento degli stessi, “essendo imprescindibile operare già nel 1° lotto al miglioramento sismico, con interventi comunque necessariamente da prevedersi sull’intero fabbricato”.
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IL CENTRO DI VALLE SARA GESTITO DA 6 ASSOCIAZIONI
Il Centro di Valle sarà gestito da 6 associazioni di categoria: Ascom Confcommercio, Coldiretti, Consorzio Tutela Vini DOC Valsusa, Cooperativa La Maruna, CNA e C.I.A.). Ad oggi il Comune di Susa non ha ancora siglato il protocollo di intesa con le 6
associazioni per la gestione quotidiana degli spazi.
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A COSA SERVIRA’ IL NUOVO CENTRO DI VALLE E COSA CI FARANNO DENTRO?
Secondo quanto indicato nel progetto, il Centro di Valle “dovrà promuovere l’eccellenza eno-agroalimentare del territorio”. L’utilizzo degli spazi “dovrà essere ulteriormente sviluppato con uno studio degli arredi ed attrezzature, che consentano al visitatore un viaggio informativo della Valle e di degustazione e acquisto dei prodotti esposti, che debbono essere l’elemento centrale di interesse”.
Ma cosa ci faranno dentro, concretamente, queste 6 associazioni? Secondo il progetto ufficiale, approvato dal Comune, il Centro di Valle ospiterà le seguenti funzioni:
Punto vendita dei prodotti tipici della Valsusa con zona deposito e servizio igienico per addetti dedicato;
Spazio centrale multifunzione: zona di accoglienza dei visitatori, estensione del punto
vendita e punto di partenza del percorso espositivo/museo sui prodotti della Valsusa;
Locale cucina/preparazione alimenti con dispensa, spogliatoio e servizi igienici
dedicati in esclusiva al personale addetto;
Servizio igienico per i visitatori del Centro di Valle;
Locali di servizio ed accessori (locale tecnico, ecc.).
Il Centro di Valle sarà dotato quindi di una zona cucina-dispensa, con accesso esclusivo da Via Piave, per un eventuale utilizzo con apertura regolare tutto l’anno, e non soltanto in occasione di manifestazioni promozionali.
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LE FINITURE ESTERNE E INTERNE
Per quanto riguarda le finiture esterne ed interne, il Centro di Valle avrà nuovi serramenti esterni in legno, la decorazione prescelta per le parti in ferro (ringhiera, struttura della serra-veranda) e il nuovo zoccolo in pietra di Luserna.
Attenzione però: per quanto riguarda le finiture esterne ed interne, non tutto quanto sopra descritto sarà realizzato in questa prima fase. “Si precisa che – compatibilmente con le risorse a disposizione, con la logica sequenza dei lavori e dell’utilizzo funzionale degli spazi, i lavori del 1° lotto prevedono soltanto il posizionamento dei serramenti esterni al piano terra e la decorazione a finire nella sola facciata di competenza del sottoportico, e verrà messa in opera l’illuminazione del sottoportico” precisano i progettisti. Solo con il futuro 2° lotto esecutivo, ancora tutto da finanziare, “verrà completata la decorazione sull’intera facciata, verrà messo in opera lo zoccolo in pietra di Luserna, si procederà alla decorazione delle ringhiere e della serra-veranda e di ogni altro elemento decorativo in facciata, sia su Via Palazzo di Città che su Via Piave”.
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COME SARANNO FATTI GLI SPAZI INTERNI
All’interno del piano terra, saranno realizzati “spazi semplici, funzionali ed ordinati, anche nell’aspetto estetico. L’ambiente interno del Centro di Valle, secondo quanto indicato dai progettisti “dovrà poi essere caratterizzato e vivacizzato dall’allestimento, per il quale dovrà essere sviluppato un apposito progetto a carattere museografico e museologico, che comprenda lo studio degli arredi e delle attrezzature, oltre alle apparecchiature multimediali e il tipo di comunicazione che si vuole riservare al visitatore”. Il contenuto, quindi, è ancora tutto da definire e chiarire.
“Il Centro di Valle, dovrà avere non solo una comunicazione visiva, ma tattile e sensoriale coinvolgendo a pieno i 5 sensi. Si tratterà di un percorso che, partendo dall’informazione sulla Valle, ne presenterà i prodotti, informando del tipo di coltivazione o del ciclo di lavorazione fino a proporre il prodotto, la sua degustazione, la sua vendita”.
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L’INGRESSO DEL CENTRO DI VALLE SU VIA PALAZZO DI CITTA
Sotto il portico di via Palazzo di Città, oltre all’ingresso per i clienti e visitatori, ci saranno la vetrina espositiva e la vetrina passa-vivande. Su Vicolo della Pace, invece, si affacceranno le porte cieche in legno di ingresso alla zona cucina e l’uscita secondaria del Centro di Valle, oltre alla porta tecnica in acciaio della centrale termica.
Per quanto riguarda le decorazioni interne, il progetto prevede “la realizzazione di ambienti semplici, il più possibile chiari e luminosi, atti ad accogliere sia il percorso espositivo (pannelli o installazioni sensoriali) che i prodotti del territorio, che potranno anche avere esposizione a carattere stagionale. Pertanto nelle intenzioni progettuali, saranno i prodotti medesimi a vivacizzare e caratterizzare gli ambienti”.
L’ASCENSORE. Durante i lavori del 1° lotto saranno interamente ricostruiti i solai del 2°, 3° e 4° piano, previsti in cemento armato, la scala in cemento armato e la torre ascensore, idonea per il successivo collocamento del macchinario (che però verrà installato e messo in funzione solo con il 2° lotto) e prevede la forometria per la successiva installazione del montavivande.
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IL CANTIERE NEL CENTRO STORICO DI SUSA E LE AUTO: “POSSIBLI LIMITAZIONI ALLA CIRCOLAZIONE”
“L’impostazione del cantiere dovrà essere attentamente studiata – spiegano i progettisti – in considerazione anche della posizione del fabbricato, incuneato nel centro storico, e del fatto che si prevede dovere procedere a demolizioni di significativa portata (solai, tramezzi) e all’allontanamento di un quantitativo importante di macerie”.
Sarà realizzato un ponteggio su strada, sia su Via Palazzo di Città che su Via Piave. Tenendo conto che in via Palazzo di Città circolano le auto,  e della ristrettezza
di Via Piave, secondo i progettisti “dovranno essere presi i dovuti accordi con la Polizia Municipale al riguardo dell’occupazione del suolo pubblico, e delle possibili limitazioni alla circolazione che ne deriveranno”.
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L’OBIETTIVO DEL PROGETTO: IL CENTRO DI VALLE DIVENTERA UNA TAPPA PER I PIACERI DEL GUSTO
Il Comune di Susa vuole realizzare questo percorso espositivo “sulle potenzialità offerte dalla Valle di Susa in tema di agricoltura, allevamento produzione e trasformazione delle materie prime e un punto di promozione dei prodotti locali di eccellenza”. Si tratta, secondo i progettisti, “di un’operazione di promozione della cultura del cibo di qualità, con prodotti a Km zero che potenzierà gli effetti positivi di un turismo lento e sostenibile, portando vantaggi concreti per la tutela e lo sviluppo di luoghi e comunità. Il centro
si presenterà come una tappa sul territorio dove potere sommare ai piaceri culturali e di visita, anche quello del gusto”.

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14 COMMENTI

  1. Centro di Valle , l’ ombelico come lo scienziato artista Leonardo pose come centro dell’ uomo Vitruviano ….da qui
    l’ origine del cordone ombelicale che ci fa crescere nel pancione , sarà posta una targa? con la dicitura alla benefattrice TAV,
    ora tutto è chiaro ,non era una fantasia del film , Leonardo immagino il treno già in quel lontano Evo ,non ci resta che piangere o forse ridere di questi gradoni di anfiteatro da Divina Commedia , o di quest’intervista
    con una Ingegneria di TELT , il cui cognome e tutto un programma ….Rocca e dice come non verrà sprecato nulla dello scavato, e quello che rimane tombato per ripianare i gradoni delle cave dismesse e colmare il circolo infernale.

    • Un fiasco annunciato con grande anticipo.
      Grazie per la gentile cortesia di non svelarcelo a cose fatte.
      Attendo l’entusiasmo degli appassionati delle meravigliose compensazioni tav.

  2. Perché al posto di sprecare soldi in queste opere inutili il comune non si occupa di ristrutturare l’asilo nido comunale di corso Luciano couvert che è in condizioni pessime e malsane per i nostri bimbi che sono il futuro della città?

    • Perché non ci mangiano abbastanza….
      1.7 milioni mi sembrano un giusto compromesso per un nulla di fatto….
      Io farei fare anche una rotonda da 2.5 milioni con illuminazione interstellare e irrigazione con acqua alle rose….

    • Una bella iniziativa invece, che se sfruttata bene può portare altro turismo a Susa, e che ristruttura uno dei più bei palazzi di Susa… Bellissima la terrazza, proporrei un alloggio per il custode con terrazzo e mi offro volontaria 🙂 ovviamente scherzo, ma ho sempre pensato fosse un peccato che una palazzina antica così bella non venisse sfruttata in qualche modo…così come, purtroppo, nei vicoli che collegano Via Francesco Rolando con il lungo Dora e nella stessa Via Francesco Rolando, ci sono abitazioni che stanno letteralmente crollando, in una addirittura di è quello che era un giardino/cortlle e ora sembra una selva, non è un bel biglietto da visita per un centro storico… se queste abitazioni fossero ristrutturate e valorizzate magari nell’edilizia agevolata, riservando e attrezzando idoneamente qualche alloggio per i diversamente abili, invece di rinchiuderli a 75 anni al San Giacomo anche se sono solo bisognosi di un po’ di assistenza domiciliare, sarebbe una bella iniziativa che impedirebbe ai centri storici di spopolarsi, e che ridarebbe lustro a delle case che sono attualmente in pessime condizioni.

  3. Il turismo lento che si trova la via Francigena sbarrata da un terreno privato e deve inoltrarsi per boschi nal segnalati e con erba alta per poi gustarsi i camion che vanno avanti indietro con lo smarino scaricato sulla piana di Susa. Leggere certe cose ti fa veramente capire che gli amministratori vivono su un altro pianeta rispetto ai bisogni della popolazione e a quello che serve per rendersi apprezzati dai turisti

  4. Ottima l’ idea di recuperare un edificio abbandonato nel centro storico di Susa. Il proprietario dei muri ne sarà sicuramente grato di essere riuscito a vendere. Bisognerà vedere come reagiranno i consumatori finali vista l’ assenza di parcheggi. Speriamo non faccia la fine della pagoda di Villardora o del mercato coperto di Almese, riconvertiti più e più volte prima di trovare una loro destinazione d uso piu’ o meno conveniente. I valsusini o i torinesi si rechino fin lì per acquistare prodotti del territorio? Si può sperare nei turisti francesi di passaggio. In ogni caso sono soldi ” piovuti dal cielo” e andavano spesi. Questa è stata la legittima decisione dell amministrazione comunale

  5. Alternative più necessarie per la popolazione di Susa:
    1. Nuovo bando per le case popolari visto che ci sono almeno una ventina di alloggi vuoti a Susa che, nel caso servisse, si potrebbero ristrutturare

    2. Susa NON ha un centro polivalente!!! (lo hanno comuni come Bussoleno e anche molto più piccoli come Gravere, Mompantero, San Didero ecc.)

  6. Meno male che non tengono conto dell’ aspetto ecologico altrimenti:
    Eco-Centro di Valle.
    Magari per posizionare un po’ di smarino che avanzerà…..

  7. Proviamo a capire la logica dell’intervento:
    – una vetrina in un luogo di non facile accesso (ad esempio avrebbe avuto sicuramente più significato riconvertire l’ufficio del turismo in piazza d’armi o alcuni dei locali della fatiscente stazione ferroviaria). A poca distanza c’è il castello di Susa che può già svolgere le attività definite nella fantasmagorica proposta. Forse un po’ spavaldo definirlo “Centro di Valle”. Per essere un’operazione che dovrebbe dare visibilità al territorio…proprio non ci siamo.
    – un innesto significativo per rivitalizzare il centro storico: di fatto si tratta di realizzare un ristorante (come se a Susa non ce ne fossero), un negozio di alimentari (come se non ci siano già piccoli negozi che promuovono i prodotti tipici locali) e un piccolo “museo/centro di accoglienza per chissà quali visitatori”. Non è così che si riqualifica un centro storico: idee scarse, una scatola vuota mal riempita, e un’occasione d’oro sciupata.
    – un’occasione occupazionale: la cosa più grave è che con 1,7mln di euro si poteva puntare a iniziative con ricadute occupazionali certe (siamo ai livelli dei marciapiedi come compensazione ai tempi dell’autostrada!!); in fondo saranno una serie di associazioni locali e di categoria a gestire questa cosa…peccato non si parli di figure imprenditoriali che in valle avrebbero ben bisogno di avere la giusta attenzione.
    – una strategia per agganciare le ricadute del cantiere: certo è che se poi i piani superiori dell’edificio diventano dormitori…cambia tutto eh! Se il ragionamento del dormitorio ai piani superiori è l’ipotesi più accreditata allora si ragiona sulle ricadute economiche dei lavoratori…dormitori per lavoratori del tunnel di base (?) ma per quello esiste il campo base. Anche fosse siamo di nuovo ad una visione di corto raggio, che non punta sulla qualità (dormitorio di operari e tecnici, non turisti facoltosi) e che porterà sicuramente a diversi problemi gestionali (ma i parcheggi auto più prossimi sono per i residenti o per i turisti?). Almeno saremo certi che la prefettura potrà disporre di diverse camere per immigrati e gente sfollata dalla propria casa a causa della guerra.
    Insomma poche idee, molto generiche e investimenti sbagliati. Peccato! Una importante occasione persa per Susa e la media valle. Dopo la perdita di servizi (tribunale chiuso, ospedale con interi reparti sottoutilizzati, servizio ferroviario a singhiozzo), perdita di rilevanza politica e religiosa (accorpamento della diocesi e nessun rappresentante di valle in senato), ora constatiamo anche la perdita di capacità. idee e lungimiranza della classe politica locale…

  8. Caspita sono vantaggiosi questi prezzi !! 1,7 milioni per ristrutturare un piano di 120 mq. …. 10000 euro per il catasto, accidenti …

    • Non scordi che sono soldi chiamati compensazioni, da spendere rigorosamente male, anzi malissimo.
      Provi a domandarsi perché queste generose compensazioni non potrebbero essere un semplice bonifico a favore delle casse comunali.

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