SUSA, FESTA DI SAN GIACOMO ALLA CASA DI RIPOSO: “GRAZIE DIRETTRICE”

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di IVO BLANDINO

SUSA – Oggi, venerdì 24 luglio, presso la casa di riposo Villa Cora San Giacomo di Susa, la direttrice Graziella Muscatello ha invitato don Enzo Calliero (parroco di Meana di Susa e Mattie e amico della casa di riposo), che alle ore 10 ha celebrato la santa messa (con tutte le misure Covid-19): così tutti gli ospiti hanno potuto ascoltare dalle loro camere la liturgia tramite interfono. Questo in occasione della tradizionale festa di San Giacomo, per onorare e ringraziare il Signore dopo questo lungo periodo di lockdown, che specialmente nelle strutture per anziani è stato molto delicato.

La direttrice Muscatello: “Sono molto contenta di tutto l’operato svolto fino ad oggi e spero vivamente che prosegua sempre in questo modo, mi rendo conto delle ferree regole che ho dovuto adottare, ma che ho attuato per tutelare la salute sia gli ospiti, che di tutto il personale, il quale si dimostrato molto serio ed accorto anche fuori della struttura. Ora spero che con l’autunno non ci sia nuovamente un lockdown, anche se noi non abbiamo mai abbassato il livello di sicurezza”.

Dopo il pranzo degli ospiti, svoltosi nelle loro rispettive sale pranzo, un altro bel gesto voluto dalla direttrice Graziella, un momento culinario, dove ogni ospite e tutto il personale, hanno ricevuto una fetta di torta, preparata dalla cucina di Villa Cora.

Sempre la direttrice: “Anche se in forma molto ridotta e semplice, sono molto soddisfatta della giornata, dopo tanti mesi per la gioia dei nonnini abbiamo potuto celebrare la santa messa. Ringrazio di cuore don Enzo per la sua amicizia e disponibilità”.

Gli ospiti della struttura hanno scritto tutti assieme questa lettera di ringraziamento: “Grazie Graziella. Non ci sono parole per ringraziarla dell’enorme lavoro e dei sacrifici per riuscire a tenere il coronavirus fuori dal San Giacomo e dalla struttura. Grazie per averci tenuto ogni giorno informati sulla nostra salute e sul nostro andamento del San Giacomo e di tutte le strutture da lei dirette. Grazie di averci uniti nel salone del bar per il pranzo di Pasqua e di essersi fermata a far festa con noi girando sovente tra i tavoli col suo cellulare con videochiamata, permettendoci non solo di sentire, ma di vedere i nostri familiari facendo il possibile per tenerci su di morale. Grazie che con tutto il lavoro dato dal coronavirus è riuscita a festeggiare con un’enorme torta spumante i 100 anni di Amelia Chiabrera. Grazie per averci sottoposti tutti a tampone, che per nostra fortuna è stato negativo per tutti gli ospiti della struttura. Grazie alla sua tenacia, per esser riuscita a non abbassare mai il livello di guardia, sia per noi e specialmente con tutto il personale, guai non rispettare alla lettera tutte le precauzioni, si infuriava diventando quasi una belva, per difendere la salute di tutti. Grazie a tutto il personale che in questi cinque mesi, ha lavorato moltissimo con tanto di cuffie, doppie divise, guanti a non finire, che non impedivano loro di lavorare, normalmente senza far pesare a noi le loro difficoltà. Noi abbiamo cercato di sopportare questi mesi con molta difficoltà e con tanta rassegnazione, sentendo immensamente la mancanza dei nostri familiari. Ora Graziella, è ora di allentare un po’ i cordoni lasciandoci al più presto possibile rivedere i nostri familiari, seduti in giardino sempre con le dovute distanze e con tanto di mascherina. Noi ci auguriamo che anche la struttura ritorni come ai vecchi tempi, con la santa messa e le animazioni pomeridiane”.

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