
LETTERA DI PIETRO T.
SUSA – Sono nato a Susa ormai tanti anni fa (ahimè troppi) e ho vissuto la mia infanzia e la prima gioventù a Castelpietra, poi per motivi di lavoro ho dovuto trasferirmi in altra regione d’Italia.
Ogni anno per la festività di Ognissanti ritorno a Susa per visitare gli amati luoghi della mia giovinezza e portare un fiore sulla tomba dei miei cari.
Ho pensato molto se scrivere queste poche righe perchè sono ormai almeno due/tre anni che la strada di Castelpietra è stata chiusa dal Comune per motivi di sicurezza (caduta pietre dalla montagna sovrastante) e ogni anno io spero di tornare e ritrovarla aperta, ma questa volta non posso esimermi dal dire che oltre ad averla ancora trovata chiusa, la strada ormai è in totale stato di abbandono.
Per far meglio capire il posto, ai tempi in cui abitavo io si chiamava Regione Castelpietra, ora dopo il cambio di toponomastica da parte del Comune di Susa di qualche anno fa, non conosco il nuovo nome della via ma per intenderci si tratta della strada che si trova subito a destra dell’ecocentro consortile Acsel situato nella strada per salire a Mattie.
La strada risulta chiusa da un brutto jersey di cemento e se la si vuole percorrere a piedi appare veramente in stato di abbandono (allego le fotografie) con tutta la vegetazione incolta e invasiva.
Oltretutto la gente vedendola in codesto stato di incuria, si sente autorizzata a depositare anche dei rifiuti (ma l’ecocentro è proprio lì a fianco!) infatti come si può vedere in fotografia, subito dopo il jersey sono stati abbandonati dei vecchi e consumati pneumatici.
Arrivo ora alla nota dolente che più mi ha fatto male al cuore e cioè l’incuria totale nei confronti della lapide dei partigiani caduti in questo luogo e a cui ricordo bisognerebbe portare rispetto: quando ero bambino nella ricorrenza del XXV aprile il Comune provvedeva a mettere i fiori, adesso è addirittura diventato un luogo abbandonato e sporco. Mi stupisco del perchè i residenti non abbiano a cuore la strada in cui abitano e non si prodighino per mantenere almeno un aspetto decoroso.
Parimenti mi domando cosa aspetti il Comune a mettere in sicurezza (da che ne ho memoria io le pietre sono sempre cadute e la strada è sempre stata tenuta aperta, certo con le manutenzioni necessarie!) e riaprire finalmente questa strada, ripulirla e renderla nuovamente percorribile e soprattutto bella agli occhi di chi come me ne aveva un bel ricordo.














Decadenza , la solita danza della politica
che privilegia il bacino di voti più redditizio
e gli imbecilli che non pagando i tributi dell’immondizia e non possono accedere all’area preposta oppure i tanti che per non pagare smaltimento , lavorando in nero e condividendo il pensiero sporcano tutti quanti , ora senza difendere
l’ amministrazione della Cittadina questi dovranno essere smaltiti , non so e forse per la modesta quantità gratis dall’ impresa partecipata …., e sì Susa e socio come tutti i Paesi .
Bravo Signor Pietro per ciò che ha scritto e aver ricordato che non si è dimentico del luogo dove è nato e cresciuto e di chi forse la battezzato con un Nome che richiamerà per sempre il nome della Borgata.
Mi riconosco pienamente.. almeno non avrá rimorso dell’essere andato in altro luogo.. si è fatto il pieno qui, ormai, di maleducazione.. rifiuti in ogni anfratto.. la montagna svilita.. un mucchio di rifiuti