SUSA, TETTO IN AMIANTO ALL’ASL, BATZELLA ACCUSA IL SINDACO PLANO: “SAPEVA TUTTO, MA NON HA INFORMATO ASL E ARPA”

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amianto

di STEFANIA BATZELLA (Consigliere regionale 5 Stelle)

Nonostante il sindaco di Susa fosse già da tempo al corrente della situazione relativa al tetto in amianto dell’ex dispensario ASL di via Vallero, non ha informato gli organi competenti (ARPA e ASL). Inoltre, contrariamente a quanto affermato dal DG dell’ASL TO3 Boraso, i primi provvedimenti sono partiti solo dopo l’interrogazione che ho presentato in Consiglio regionale. Questi sono fatti incontestabili, dimostrati da documenti accessibili a tutti.

 

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Andiamo con ordine ed elenchiamo i fatti che testimoniano quanto sosteniamo. Il 29 agosto 2014 l’amministratore di alcuni condomìni, confinanti con l’edificio di via Vallero, scrive al sindaco di Susa facendo presente che la copertura di amianto è in pessime condizioni con conseguente pericolo di rilascio di fibre d’amianto nell’aria.

Il 16 novembre 2015 presento in Consiglio regionale l’interrogazione n. 788 dal titolo “Tetto in amianto dell’ex dispensario in via Fratelli Vallero n. 27 a Susa (TO)” rivolta all’assessore all’ambiente Valmaggia.

L’11 dicembre 2015 la direzione regionale ambiente invia al Comune di Susa la mia interrogazione chiedendo spiegazioni.

Il 24 dicembre 2015 ARPA piemonte scrive al Comune di Susa (TO), come emerge dalla risposta dell’assessore regionale Valmaggia alla mia interrogazione, manifestando “la disponibilità ad effettuare gli accertamenti tecnici ai sensi del protocollo per la gestione degli esposti relativi alle coperture in cemento-amianto”

Solo il 12 gennaio 2016 il sindaco di Susa finalmente si muove inviando comunicazione all’ASL TO3, su richiesta di ARPA e direzione regionale ambiente della Regione Piemonte, dell’avvio del procedimento per la verifica e la valutazione dello stato di conservazione della copertura.

Alla luce di questi fatti incontestabili ci si chiede per quale motivo il sindaco, informato dei fatti ad agosto 2014, non sia intervenuto tempestivamente informando ASL e ARPA. Circostanza confermata dallo stesso assessore regionale all’ambiente rispondendo alla mia interrogazione. A nostro avviso si tratterebbe di una grave omissione.

Inoltre occorre precisare come il direttore generale dell’ASL TO3 Boraso si sbagli di grosso quando vorrebbe far credere che l’intervento dell’ASL non è conseguente alla mia interrogazione. Le carte raccontano l’esatto contrario. Singolare inoltre l’affermazione secondo cui il tetto dell’ex dispensario sia oggetto di “puntuale monitoraggio”. Che razza di monitoraggio è stato effettuato se solo nell’agosto 2014, dopo appena un anno dall’intervento di verniciatura (fase preliminare all’incapsulamento), l’amministratore segnalava ufficialmente le pessime condizioni del tetto e chiedeva, se necessario, addirittura un’apposita ordinanza al sindaco di Susa?

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