TAV, DEPOSITO DELLO SMARINO A SUSA: “GRAVI PROBLEMI SANITARI E AMBIENTALI”

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DALL’UNIONE MONTANA VALLE SUSA

BUSSOLENO – Nell’ambito della Commissione Lavori Pubblici del Senato della Repubblica, questo pomeriggio si è svolta l’audizione avente per oggetto lo schema di contratto di programma tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ferrovie dello Stato e Tunnel Euralpin Lyon Turin (Telt).

All’audizione è intervenuto il Presidente dell’Unione Montana Valle Susa Pacifico Banchieri, facendosi portavoce delle perplessità del territori valsusino. “In questo momento così complicato dal punto di vista economico e sanitario – ha affermato Banchieri – riteniamo prioritario utilizzare le risorse economiche per rafforzare la sanità pubblica, per il riassetto idrogeologico del territorio, per rendere il digitale veramente accessibile in tutte le aree e per rafforzare gli investimenti che puntino a uno sviluppo eco-sostenibile”

Posizione rinforzata da quelle dei tecnici intervenuti in audizione: Luca Giunti, esperto della Commissione Tecnica “Torino-Lione” dell’Unione Montana Valle Susa, il prof. Sergio Foà dell’Università degli Studi di Torino, Angelo Tartaglia, esperto della Commissione Tecnica “Torino-Lione” dell’Unione Montana Valle Susa ed infine l’avvocato Massimo Bongiovanni.

Le criticità si sono concentrate sulla mancanza di finanziamenti certi che garantiscano la realizzazione dell’opera (i requisiti necessari per avere la disponibilità piena del finanziamento, sanciti dagli accordi del 2012, non sono infatti rispettati), sulla mancanza di dati aggiornati circa l’utilità presunta, sui ritardi che compromettono l’avanzamento e l’aggiudicazione fondi e sulla mancanza di valutazioni tecniche e ambientali aggiornate per le fasi successive. Inoltre il finanziamento dei lavori definitivi da parte dell’Unione Europea, ad ora non ancora erogato, non è coerente con l’obiettivo di riduzione del 55% di emissioni di CO2 stabilito dal consiglio europeo.

Perplessità rese ancora più evidenti dall’ultima variante al progetto presentata da Telt, che vorrebbe lo smarino del tunnel di base non più a Salbertrand, ma nella piana di Susa. “Questo ha sottolineato Banchieri – comporterebbe per anni gravi problemi dal punto di vista ambientale, sanitario e della viabilità. Nessun cantiere può quindi partire senza una valutazione ambientale su questa variante di progetto”.

 

 

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10 COMMENTI

  1. Eh già a Susa fànno danni ambientali,mentre a Salbertrand se sc-iopano quattro “barot” chi se ne frega.
    Chissà a chi è venuta l’idea di candidare Salbertrand a pattumie…perdon a deposito smarino.
    A Salbertrand una qualche idea devono averla perche’ al bar(ciao Renato!) sentivo parlare di un certo Giovanni ed in modo spegiativo di Giovannazzo detto in piemontese Giuanas che doveva avere qualche cosa da fare con l’amministrazione precedente ma bho non mi viene chi possa essere….e a tal proposito sentivo dire in occitano (ciao Massimo !!) un qualcosa che non ho ben capito ,ma suona va così : ” a cre-pa la vasc-a den poi diabl, ma a crep-a pa cla purcaia ici'” bho, chissà cosa vuol dire.
    Sentivo anche parlare di figli ,di assunti in TELT, ecc. ma bho, chiacchere da bar, ma come diceva un politico un po’ gobbo che pansar male si fà peccato ma….

    • Etien Intelcul, visto che non scrivi né in piemontese, né in patois e tantomeno in italiano…in che lingua hai tentato di esprimerti? E quali concetti hai disarticolatamente tentato di esprimere ?

  2. Non basta il Covid…. Quella roba lì fa polvere sottile, è molto salutare per i polmoni, è un efficace antidoto per curare le vie respiratorie soprattutto in soggetti con patologie avanzate, direi grazie di cuore ai governanti di questo paese che fanno tutto il possibile per salvaguardare e tutelare in ogni modo la salute di ogni singolo cittadino che li mantiene in forma smagliante seduti a Montecitorio serviti riveriti protetti, pagati pochissimo… Vergognoso!!!

  3. Se bastasse non pagare le tasse l’avrei fatto da tempo.
    A questi rende molto di più metterci su una montagna di debiti che saranno i nostri bisnipoti a pagare.
    Spremuti come limoni, precari a vita, senza speranza di pensione ma con Lione a un tiro di schioppo che non vedranno mai perché senza soldi sufficienti per potersi pagare il viaggio.
    Lo status di pagatore forzato del tunnel a costi quintuplicati rispetto a preventivi iniziali non consentirà nessun tipo agevolazione sul biglietto.
    Anzi, lasciando trapelare questo infelice status, sarebbero garantite sonore pernacchie ad ogni transito a Susa, dal capostazione che in una stazione così inutile e senza fermate non avrà altro di meglio per far passare il tempo.

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