TAV E COMPENSAZIONI IN VALSUSA, PARLA PLANO: “SIAMO CONTRO L’OPERA, MA I SOLDI CI SPETTANO. LA REGIONE FIRMI IL PATTO CON I COMUNI”

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Plano e Ferrentino

SUSA – Da tempo il sindaco di Susa Sandro Plano viene criticato sia dai Sì Tav che da una parte di No Tav (soprattutto i 5 Stelle) per aver sempre accettato “senza turbamenti” i soldi della Torino-Lione, pur essendo a capo dei sindaci valsusini che si oppongono all’opera. La pietra dello “scandalo” è soprattutto la restaurazione del Teatro Civico, i cui lavori inizieranno nel 2019, per il quale il Comune amministrato dai No Tav ha ricevuto grazie ai fondi Cipe la bellezza di 3.9 milioni di euro.

“Io non li voglio, ma i soldi delle compensazioni ci spettano di diritto e per legge – risponde Plano – posso anche essere contrario al Tav, così come lo è l’amministrazione comunale, ma non posso rinunciare ai fondi pubblici. Se lo facessi rischieremmo una denuncia per danno erariale”.

In che senso?

“Le compensazioni Tav spettano al territorio attraversato dall’opera nella misura del 2% dei costi totali, come se fosse un’indennità di esproprio dei terreni – aggiunge Plano – anche se io sono contro, il Comune ha il diritto di ricevere quei soldi”.

Chiamparino alcuni giorni fa ha firmato con Virano e Foietta il “Patto per il territorio” con le compensazioni per i vari paesi della Valsusa, che ne pensa?

“La Regione l’accordo deve firmarlo con i Comuni interessati dall’opera e non solo con Telt e l’Osservatorio – risponde Plano – la stessa cosa l’abbiamo fatta noi e Bussoleno con Terna per l’elettrodotto, ricevendo 920mila euro”.

Quindi lei si siederebbe al tavolo con Virano e Foietta per ricevere i fondi?

“Non ne faccio una questione di nomi, ma di ruoli istituzionali. La decisione deve prenderla il governo. Ma non devono usare le compensazioni per chiedere in cambio il nostro consenso al progetto . I soldi ci spettano comunque, ci espropriano i terreni, abbiamo danni enormi e Susa ha il piano regolatore bloccato per il Tav. Per il Teatro Civico ci hanno fatto perdere i fondi europei, quindi è logico che ce li dovesse dare il Cipe”.

Cosa risponde a chi l’accusa di essere un No Tav del Pd?

“Non rompano le scatole – dice Plano – io voto Pd e credo nel partito. Sono iscritto da sempre, ho la tessera numero 1 in Valsusa”.

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7 COMMENTI

  1. Che pena constatare il ricatto di popolazioni per un opera, se mi dai ti do, ti esproprio, e se non mi dai ti tolgo il diritto , ma che schifo, un tempo che la tav non esisteva, come ricattavano i comuni ? il governo che leve di ricatto adoperava?, il buco che possediamo ? .. penoso…

    • L’unica differenza rispetto a una volta è che la gente era un po’ meno imbecille e capiva che le infrastrutture portano ricchezza, lavoro e sviluppo. Quando si sono costruiti il raddoppio della ferrovia, l’autostrada A32, il tunnel del Frejus autostradale, la centrale di Venaus, la centrale in Val Clarea e altre infrastrutture, i comuni erano sufficientemente furbi da vederli come opportunità e non come dei problemi. Ma oggi si credono tutti più furbi, o poi si ritrovano con i figli disoccupati fino a 40 anni.

  2. Siamo così furbi che i comuni che hanno accolto più opere sono i più derelitti e pieni di disoccupati.
    Probabilmente in passato qualche furbo un pò di ricchezza l’avrà anche messa insieme, a scapito di tutti gli altri.

    • Chiedilo a tutti quelli di Venaus che sono finiti a lavorare all’ENEL. Chiedi al sindaco quanti soldi prende dalla centrale. Chiedilo a tutti quelli che in valle hanno avuto figli assunti prima ai cantieri della A32 e poi in SITAF.

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