“TAV IN VALSUSA, IL TUNNEL DI BASE DEL MONCENISIO ENTRERÀ IN FUNZIONE DAL 2030”

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dall’UFFICIO STAMPA DEL COMMISSARIO DELLA TORINO LIONE

Dal 1997 ad oggi la quota di traffico merci che utilizza l’autostrada tra Italia e Francia è passata dal 77% al 90%, con un forte impatto sull’ambiente lungo l’arco alpino dove attualmente circolano 42,5 milioni di tonnellate di merci, con quasi 2 milioni e 800 mila tir. I dati sono contenuti nel rapporto “Verifica del modello di esercizio per la tratta nazionale lato Italia”, redatto dall’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino-Lione.

Il documento presentato oggi, è al centro di un workshop organizzato dal Commissario di Governo, Paolo Foietta, RFI e TELT che si svolge questo pomeriggio a cui è prevista la partecipazione di oltre cento persone tra cui docenti universitari, tecnici e una delegazione francese.

Il rapporto aggiorna e approfondisce gli scenari di traffico e i dati alla base della realizzazione della Torino-Lione sottolineando che al 2030, con l’entrata in funzione del tunnel di base, l’intero collegamento in Italia sarà conforme agli standard della galleria sotto il Moncenisio e la linea potrà così diventare davvero competitiva rispetto al trasporto su gomma.

TORINO LIONE / Accessi al tunnel di base del Moncenisio Lato Italia e raccordo alle dorsali nazionali. Scenari di Traffico, Verifiche di capacità, programmazione degli interventi.

Con la legge 5 gennaio 2017 n.1 di ratifica ed esecuzione dell’Accordo Italia Francia per l’avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera e la delibera CIPE n. 67 del 7 agosto 2017 di finanziamento dell’opera per “lotti costruttivi”, si è conclusa in Italia la fase decisionale ed autorizzativa della sezione transfrontaliera (Tunnel del Moncenisio); sono ora in corso di esecuzione le gare d’appalto per la piena realizzazione dell’opera.

In parallelo in Italia l’Osservatorio ha lavorato per dare piena attuazione al programma di fasaggio 2012 condividendo e formalizzando la Revisione Progettuale voluta dal governo Italiano, che supera e modifica le indicazioni del progetto preliminare 2011 (RFI).
Il documento “Verifica del modello di Esercizio per la tratta nazionale lato Italia – Fase 1 – 2030” è stato approvato nelle sedute dell’Osservatorio n. 260 del 25/9/2017 e n. 261 del 30/10/2017.

Dopo la consultazione con le amministrazioni coinvolte la redazione definitiva è stata trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero Infrastrutture e Trasporti, Regione Piemonte, RFI, TELT il 10 novembre 2017.  È un documento di 61 pagine con 7 allegati, tradotto anche in francese, realizzato dal Gruppo di Lavoro Modello di Esercizio composto da un numeroso e qualificato gruppo di esperti all’interno dell’Osservatorio per l’Asse ferroviario Torino Lione.
Recepito dal CIPE il 22 dicembre rappresenta la sintesi di oltre un anno di lavoro dell’Osservatorio, necessaria per la revisione del progetto della tratta nazionale (project review).

I contenuti:
1. una ricognizione e ricostruzione dell’evoluzione del progetto di adeguamento dell’Asse Ferroviario Torino-Lione, nella suddivisione in sezione transfrontaliera e tratta di adduzione lato Italia (ANTEFATTI PROGETTUALI).

2. la verifica del documento del 2012 (ME2012) attualizzando il quadro delle circolazioni ferroviarie previste all’orizzonte temporale 2030, lungo le tratte ferroviarie nazionali di Bassa Valle e di adduzione metropolitana e nel Nodo di Torino. Sono qui verificate le misure quantitative dei flussi di traffico, tenendo conto del contesto influenzato dalla durata della gravissima crisi economica (“il decennio perduto”), dalle decisioni politiche europee e nazionali di riequilibrio modale, dello scenario trasportistico in continua evoluzione, che modifica in modo sostanziale le valutazioni espresse in passato circa l’utilizzabilità della linea storica, nonché le tendenze del traffico merci e passeggeri attraverso le Alpi (SCENARI DI TRAFFICO).

3. le verifiche di capacità delle infrastrutture proposte, utili ad evidenziare le eventuali criticità delle tratte individuate e quindi, la necessità di interventi infrastrutturali e di misure correttive finalizzate ad incrementare le prestazioni della rete ferroviaria in corrispondenza dei punti critici (VERIFICHE DI CAPACITÀ).

4. Gli interventi programmati da realizzare sull’infrastruttura ferroviaria sia per la tratta nazionale di adduzione al tunnel di base che per l’attraversamento del Nodo Ferroviario di Torino. Indicando, dove esiste già, la loro programmazione (economico-finanziaria) nell’ambito del contratto di programma MIT-RFI 2017-2020 (PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI).

Verifica inoltre la necessità degli interventi proposti per dare attuazione alle politiche di riequilibrio modale dalla strada al ferro e stabilisce definitivamente l’impossibilità di usare la linea storica per il transito delle merci.

La revisione del progetto voluta dal Governo e dal ministro Delrio per la tratta nazionale, che dimezza i costi degli interventi, riutilizzando una parte rilevante della linea storica, rende ancora più sostenibile l’intera opera e questo nonostante il decennio perduto per effetto della crisi e la conseguente diminuzione dell’interscambio economico, ora ritornato ai livelli precrisi, e dei relativi flussi di traffico. Pertanto anche oggi, in un contesto sociale ed economico diverso, pur modificando i presupposti, l’opera si giustifica economicamente oltre che ambientalmente.
Il recepimento da parte del CIPE del documento ha poi importanti effetti operativi.

I cantieri della sezione transfrontaliera già finanziata stanno partendo sia in Francia che in Italia; ora, anche per le tratte di accesso italiane di competenza RFI ha inizio la progettazione definitiva, partecipata nell’ambito dell’ Osservatorio con tutte le amministrazioni coinvolte. Tutti gli interventi, in gran parte già finanziati nel contratto di programma MIT – RFI 2017 2020 saranno conclusi entro il 2030, data di esercizio del nuovo tunnel.

Il documento rappresenta un importante contributo dell’Italia alla discussione sugli accessi al tunnel, avviata in Francia a seguito della pubblicazione del Rapporto Duron, per garantire sui due versanti interventi coerenti e condivisi per capacità, prestazioni, massa trasportata e sagoma; per questo è già stato trasmesso alla delegazione francese del tavolo interministeriale Italia Francia, istituito a seguito del vertice di Lione del 27 settembre 2017, ed è stato presentato alla delegazione Francese della CIG
Asse Ferroviario Torino Lione nella riunione del 12 dicembre 2017.

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6 COMMENTI

  1. Ma come potete scrivere così tante balle?
    Vediamo se qualcuno riesce a darmi delle risposte sensate .
    1 il traffico gomma è aumentato,e la sitaf ha fatto il raddoppio del tunnel .
    Ma se l idea era quella di diminuire il traffico su gomma come mai abbiamo fatto il raddoppio?
    2 la linea ferroviaria non è satura , per quale motivo bisogna spendere soldi inutilmente per questa opera . Non bastano quattro treni di nuova concezione che abbiano più potenza in salita .
    3 PERCHÉ QUESTO GIORNALE NON METTE MAI GLI ARTICOLI CHE SU TUTTE LE ALTRE TESTATE GIORNALISTICHE ANZICHÉ SCRIVERE CHE SONO DELLE FAKENEWS?

  2. sono FALSI i dati, dicono che sono al 90% , mentre in realtà sono appena al 30%, giocano sulle fregature, e sulla corruzione del SISTEMA TELT, CIPE, RFI, E GOVERNO con le REGIONI, se la cantano e se la suonano inventando dati FALSI per far sopravvivere l’opera che se mai vedesse la luce non sarebbe alla portata di tutti, intanto costerà 40 miliardi almeno, nascerà VECCHIA visto la data di progettazione, oltre 30 anni fa quasi, e nessuno potrà usarla per il fatto che forse avremo solo più il 20 % del traffico, il resto arriva dalla cina dai porti cinesi, non è chiaro il fatto, se la tav fosse costruita da e per i porti cinesi avrebbe un botto di lavoro, ma un cinese non paga 300 euro per un biglietto.. il tempo ci darà ragione e dopo il 4Marzo se il movimento prenderà il governo, vi faremo arrestare per associazione mafiosa, nei cantieri ci sono tutti i padrini della mafia , con la polizia e esercito a difenderli… vedremo dopo le elezioni cosa fare, intanto come disse borsellino facciamole paura, prendiamo una matita affilata ed andiamo ad esprimere il nostro volere.. buon voto a tutti..!

  3. Sono pronto a regalare a Foietta e compari (o soci o soggetti promotori o soggetti esecutori) tutti gli specchi su cui vorranno continuare ad arrampicarsi sino al 2030 e oltre.

  4. L’ importante è che alle le future generazioni vengano ricordati i nomi e i cognomi dei corrotti, dei ladri e dei lobbisti.
    Un trattamente a parte andrebbe però riservato ai traditori schifosi ( e a questo riguardo in Valsusa mi viene almeno in mente un nome e un cognome ben preciso ) affinchè i loro eredi/pupilli/delfini portino in eterno il marchio dell’ infamia.
    Perchè non fare un bell’ elenco in ordine alfabetico con i favorevoli e i contrari a TAV e depositarlo in ogni biblioteca comunale cosicchè ognuno venga sputtanato o lodato a tempo e ora a seconda dei fallimenti o dei successi dell’ opera?

  5. Bentornato Mauro, provo a fare il nome del traditore schifoso anche se non credo sia possibile rintracciarne eredi e discendenti:
    Re Cozio, che si sottomise a Roma e costruì un arco (a modo suo una grande opera) a Cesare Augusto.

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