TAV IN VALSUSA: TELT RIPULISCE L’AREA DI SALBERTRAND DAI RIFIUTI, OSPITERÀ LO SMARINO

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dall’UFFICIO STAMPA DI TELT

SALBERTRAND – Dopo decenni trova soluzione nell’ambito dei lavori della nuova linea ferroviaria Torino-Lione il problema dei materiali di varia natura abbandonati da diversi soggetti sull’area di Salbertrand, in Val di Susa, stretta tra il fiume e l’autostrada. Sarà infatti TELT, la società italo-francese responsabile della realizzazione del progetto transfrontaliero, a ripulire l’area che durante gli anni di cantiere per il tunnel di base ospiterà il sito per la lavorazione della roccia estratta a Chiomonte. Al termine dei lavori i terreni liberati saranno restituiti ai proprietari, dopo un intervento di restauro ecologico. L’operazione avviene con le massime tutele ambientali e della salute dei cittadini “in danno” dei responsabili che non hanno mai provveduto alla rimozione dei materiali abbandonati.

L’area si estende per un totale di circa 110.000 mq sotto il viadotto dell’A32: qui TELT nell’ultimo anno ha svolto campionamenti sui cumuli di materiali in modo da avere un quadro dei rifiuti presenti e poter approntare un piano per il loro sgombero in sicurezza.

Partono in questi giorni le operazioni per il primo intervento di pulizia che riguarda una porzione di circa 40.000 mq di terreno sulla quale sono presenti oltre 26.000 mc di materiali. Il raggruppamento di imprese che svolge il lavoro è stato individuato da TELT con un bando pubblico e provvederà alle rimozioni in un arco di 90 giorni. Dalla campagna di campionamento preventiva eseguita dal promotore su questa parte dell’area è emersa la presenza di terre e rocce da scavo nel cumulo più grosso, che non presenta particolari criticità, mentre in alcuni cumuli più piccoli sono stati trovati dei materiali da demolizione. Ulteriori indagini preliminari saranno eseguite dalle stesse imprese che poi inizieranno a rimuovere i materiali svolgendo parallelamente, per maggiore garanzia, dei campionamenti in avanzamento su ogni strato da rimuovere. Una volta terminato lo sgombero, nei 90 giorni successivi, saranno eseguite anche le indagini sul suolo per verificare che il terreno non presenti criticità.

È in corso la finalizzazione del piano per la rimozione dei rifiuti anche sulle altre aree, mentre Itinera sta provvedendo a rimuovere il materiale contenente amianto sulla porzione di sua competenza.

TELT agisce in base alla prescrizione n. 9 del Ministero dell’Ambiente riportata nella delibera Cipe n. 39 del 26 aprile 2018 che, in mancanza della pulizia da parte dei proprietari delle aree di deposito di Salbertrand “in tempi coerenti con il programma dei lavori dell’opera”, autorizza il promotore pubblico “ad eseguire in danno dei responsabili (non essendo i relativi costi a carico dell’opera ferroviaria) le necessarie attività di rimozione dei rifiuti, di caratterizzazione ed eventuale bonifica del sito”.

I controlli ambientali

Il promotore pubblico è particolarmente attento all’aspetto ambientale dei territori in cui si trovano i suoi cantieri. A Salbertrand, oltre alla caratterizzazione eseguita sui cumuli presenti sull’area, sono stati eseguiti altri approfondimenti delle matrici “acque sotterranee” e “terreno”. Nella campagna di ottobre 2020 sulle acque sotterranee erano emersi alcuni dati sulla possibile presenza di cromo esavalente in concentrazioni superiori ai limiti di legge, poi esclusa negli approfondimenti svolti nei mesi successivi durante i quali il contaminante non è stato mai più rilevato. A marzo 2021 è poi stato avviato il piano di monitoraggio ambientale (PMA) ante-operam previsto su tutti i cantieri dell’opera, che monitora diverse componenti (acqua, aria, suolo ecc.) . Data la particolarità dell’area di Salbertrand è stato implementato un controllo molto approfondito della matrice suolo con l’esecuzione di sondaggi a carotaggio continuo distribuiti all’interno del sito con prelievo di campioni per le analisi chimiche di laboratorio e sono state predisposte campagne di monitoraggio della falda con frequenza mensile Tutti i risultati delle indagini vengono condivisi con Arpa Piemonte e comunicati ai soggetti territoriali interessati.

Il sito di Salbertrand è destinato ad ospitare l’area per il trattamento del materiale di scavo proveniente dai lavori della Torino-Lione: circa il 60% della roccia sarà lavorata nella “fabbrica dei conci” e impiegata per realizzare gli anelli di calcestruzzo che rivestiranno la galleria ferroviaria. La parte restante, sempre materiale controllato e sicuro, sarà convogliata via treno verso i siti di deposito.

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17 COMMENTI

  1. Premessa: l’intento del seguente intervento non è volto a nessuna valutazione pro / contro TAV.

    Si legge nell’articolo: “… in mancanza della pulizia da parte dei proprietari delle aree di deposito di Salbertrand “in tempi coerenti con il programma dei lavori dell’opera”, autorizza il promotore pubblico “ad eseguire in danno dei responsabili (non essendo i relativi costi a carico dell’opera ferroviaria)… ”

    Se ho ben inteso, la pulizia del terreno in esproprio temporaneo dovrebbe essere a carico del proprietario, pena una rivalsa su quest’ultimo dei costi sostenuti da TELT? L’articolo cita “ad eseguire in danno dei responsabili”, pertanto, se su un terreno viene abusivamente riversato del materiale da terzi, in questo caso, il responsabile in solido è comunque il proprietario?

    Qualora fosse così, oltre il danno (un esproprio coatto di un bene privato) la beffa (ovvero, la richiesta danni da parte di TELT).

  2. …. in danno dei responsabili….
    il comunicato di Telt è una bella notizia sotto il profilo ambientale a sanitario (futuro utilizzo dell’area a parte) ma non chiarisce come sarà accollato ai responsabili il costo dell’operazione.
    Come ente appaltante si è impegnata con risorse proprie (pubbliche quindi di tutti noi) per un intervento in esubero sui costi preventivati dell’opera di base senza certezze di recupero.
    Non vorrei che questa generosità di Telt con denaro altrui, come i recenti appalti milionari per la “comunicazione” che per scavare dei chilometrici buchi non dovrebbe essere necessaria, fosse l’ennesimo esempio del potere esercitato di chi controlla i cordoni della borsa (ricordo per analogia le assidue visite di fine anni ottanta dell’Ing. Campo negli uffici dei sindaci dell’epoca).

    • Ho trovato molto interessante ed equilibrato il tuo intervento. mi piacerebbe approfondire le tue argomentazioni, soprattutto in merito alla tua ultima asserzione, ovvero, connubio attività TELT (mediatica ed effettiva) / relazioni borsa.

  3. Il compito ed il costo per la bonifica non dovrebbe essere a carico di chi ha inquinato? Da dove proviene il materiale e chi lo ha portato li? I costi della bonifica sono soldi della collettività? Se chi ha inquinato fosse stato costretto a bonificare il denaro che ora si spende avrebbe potuto essere destinato a più nobili scopi?

  4. Vivendo in zona ho la certezza che i proprietari non potevano essere all’oscuro di quello che succedeva sui propri terreni quindi che paghino è il minimo!

  5. Il proprietario di un terreno è responsabile di quanto viene fatto all’interno dello stesso mi sembra ovvio….lo ha affittato a chi ha voluto, non ha fatto ripristinare lo stato a fine locazione e adesso paga

  6. In uno stato civile il controllo della sicurezza dovrebbe essere affidato a chi può subire i danni e non a chi ha interesse a non avere ostacoli nella realizzazione dell’opera stessa. TELT non può essere il controllore della sicurezza dello smarino scaricato dalla stessa società…

  7. Risposta all’invito di Giovanni.
    I grandi investitori pubblici, o di denaro pubblico, sui territori (non solo il nostro) esercitano un grande influsso sulle realtà locali, pubbliche amministrazioni ed anche operatori privati, perché i margini di manovra sull’utilizzo delle risorse destinate all’invistimento principale, che di solito è una media o grande opera, consentono loro di “spendere” in iniziative collaterali.
    Tra questa il sostegno pubblicitario di Telt al periodico La Valsusa, il suo recente bando per la “comunicazione” sulla “bontà” dell’opera, l’accollo di oneri per il mantenimento in loco di ingenti F.F.O.O., le farneticazione sulle proprie virtù ambientali, il coinvolgimento prezzolato di Istituti universitari, le ricadute di benefici sui comuni più “amici” di altri e panzane come il riuso delle acque reflue ad alta temperatura per allevamenti di storioni, fantomatiche stazioni termali o teleriscaldamento con chilometri di condutture in paesi caratterizzati da basso numero di residenti e molte case sparse.

    • Visto che è una persona ben informata sui fatti ci illumini, per par condicio,su chi invece foraggia la galassia no tav.

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