TAV IN VALSUSA: TRIVELLE IN AZIONE A SUSA, VICINO ALLA CASA DI RIPOSO

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di FABIO TANZILLI

SUSA – In Valsusa tornano le trivelle del Tav Torino-Lione. Mercoledì 29 giugno è stata allestita un’area per il monitoraggio ambientale del terreno vicino alla casa di riposo San Giacomo, all’ingresso di Susa. ValsusaOggi ha chiesto informazioni ulteriori a Telt: “Non si tratta di un cantiere, ma di piezometri per il monitoraggio ambientale. Naturalmente tutti i proprietari sia pubblici che privati dei terreni sono stati regolarmente avvisati per tempo” spiegano dalla società che sta realizzando la Torino-Lione. La ditta che sta svolgendo i lavori è la Eurogeo, che già in passato si è occupata dei monitoraggi ambientali dei terreni dove sorgeranno i cantieri Tav. Si tratta di un’attività prevista per tutta la durata delle opere in progetto della Torino-Lione, in quest’area ovviamente siamo nella fase “ante operam”. Il monitoraggio con la trivella inizia un anno prima dell’allestimento del cantiere Tav che sorgerà vicino alla casa di riposo per i lavori della Piana di Susa. Serve per verificare, attraverso un apposito tubo installato pochi centimetri dentro il terreno, lo stato delle falde acquifere. Nell’area rimarrà solo il tubo per il monitoraggio, mentre la trivella ovviamente sarà rimossa una volta terminata questa prima attività. Il monitoraggio continuerà per tutte le fasi previste: prima, durante e dopo il cantiere Tav.

VIDEO / COME FUNZIONANO I PIEZOMETRI PER MONITORARE LE FALDE

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15 COMMENTI

  1. Ante operam significa che l’opera è ancora “addavenì” in attesa di tempi migliori.
    Pur di far finta di fare qualcosa TELT non risparmia energie e roboanti giustificazioni.
    Questa volta ha un tantino esagerato: sarebbero bastate un paio di telefonate alla SMAT.
    Nell’orto di casa mia un tubo piantato nel terreno sino a raggiungere la falda, e non rimosso, sarebbe stato considerato (e multato) come un pozzo abusivo.
    Gli umarell del San Giacomo anticipatamente ringraziano TELT per il gentile pensiero.

  2. Ogni chiodo che piantano ha del miracoloso. Sembra che facciano chissà che, ma alla fine. Perlomeno adesso potranno spostare il fortino di San Didero a San Giacomo, ed almeno usufruire della mensa della casa di riposo.

  3. Mamma mia che titolone, se fossero arrivati i tank russi in valle la notizia avrebbe avuto meno eco.
    Si stanno semplicemente installando dei piezometri, monitorare le falde è molto importante dal punto di vista ambientale, qualsiasi sia la committente dei lavori!

  4. In teoria ogni valle dovrebbe avere una rete di piezometri fissi per il monitoraggio costante delle falde, non solo in occasioni del genere. Solo così si può capire cosa succede alla nostra acqua…

  5. Possibile che non si possa spostare l’Istituto San Giacomo altrove e fare una struttura moderna priva di barriere architettoniche e in centro a Susa dove si possano accompagnare i degenti all’esterno anche solo per un caffè o un gelato o una semplice passeggiata ai giardini o nella centrale Via Roma per vedere altre persone??? Sono stata lì qualche giorno fa a trovare delle amiche degenti. Personale gentilissimo, nulla da ridire. Ma vedere due signori che stazionavano sulla panchina sotto la pioggia perchè non capivano che era meglio stare dentro visti i temporali, fa male al cuore. Mettere qualche gazebo in più perchè si possa uscire un po’ anche nei giorni di pioggia??? A Susa nel parcheggio dell’ex Assa verrebbe una struttura meravigliosa, certo andrebbe arricchita di giardini attrezzati con panchine, tavolini, alberi, fiori, gazebo per ripararsi dalla pioggia e dal sole. Andrebbe costruita come una casa di riposo che ho visto in Olanda, in una piccola cittadina sul mare. Aveva i corridoi fatti di vetrate, in modo che i degenti potessero sempre vedere il panorama esterno, i turisti , le dune eccetera… erano corridoi larghi, percorribili da chi non cammina più su sedie a rotelle elettriche più simili a uno scooter, che utilizzano anche nelle loro uscite autonome. Naturalmente la città è priva di barriere architettoniche, chiunque sia in grado, può uscire autonomamente dalla struttura con lo scooter elettrico e recarsi in un bar o in un ristorante o anche solo sulla splendida e larghissima passeggiata sul lungo mare a mangiare un buon panino di aringhe venduto nei chioschi, uno dei piatti tipici estivi olandesi. A Susa, facendo la struttura nell’ex piazzale Assa e dotando chi ne è in grado di questi scooter elettrici che ovviamente vanno a una velocità molto ridotta, e facendo dei marciapiedi larghi e senza barriere architettoniche per arrivare almeno fino alla Piazza della cattedrale, e obbligando gli esercenti di bar e negozi a togliere le barriere architettoniche, si renderebbero molti anziani soli ancora felici di vivere, di essere autonomi e in grado di uscire soli, invece di seppellirli al San Giacomo dietro ad un’autostrada. Inoltre, per chi autonomo non è, potrebbe essere accompagnato da parenti, amici e volontari, in bellissime passeggiate per vedere la Via Roma, la cattedrale, l’arco di Augusto, i giardini del castello, il mercato del martedì e perchè no, sorseggiare una bevanda o mangiare un gelato in compagnia. Le persone che non riescono a immaginare e creare un mondo a portata delle persone anziane e sole, che le fanno vivere in una bolla di tristezza e solitudine, evidentemente non realizzano che domani tutti noi potremmo essere sepolti vivi al San Giacomo con vista su autostrada e zero possibilità di uscire di “prigione”, per non parlare della animazioni che dal covid in poi sono inesistenti, costringendo le persone anziane degenti nelle strutture ad una vita piatta, monotona e senza stimoli, in modo che la demenza senile galoppi come un cavallo e tolga loro la gioia di vivere.

  6. PS mettere un cantiere TAV vicino alla casa di riposo è criminale, poveri anziani che già sono seppelliti vivi dall’autostrada in una struttura persa nel nulla… urge lo spostamento, se il Comune si attiva in tempo, con i metodi attuali, sono perfettamente in grado di costruire una struttura nuova in centro che possa ospitare gli anziani degenti e levarli da quel postaccio.

  7. Non ho capito quale sia il problema.
    Hanno trivellato nel suo orto?
    Se no mi sembra il solito suo tentativo di fare polemica senza costrutto.

    • No, non hanno trivellato nel mio orto… hanno trivellato nell’orto di un posto dove vivono alcune amiche, loro malgrado, perché non hanno familiari che possano avere cura di loro, inoltre a volte per situazioni di salute parecchio pesanti, si rende necessaria una assistenza 24 ore su 24… mi preoccupa parecchio che questi poveri anziani, oltre a vivere fuori dal mondo, dimenticati dai più, con un’autostrada che anche dal giardino toglie loro qualsivoglia panorama e così distanti da un bar o un ristorante o un negozio da vivere senza vita sociale, come dei sepolti vivi, adesso si parli di aprire pure un cantiere della TAV nei pressi della struttura… e penso veramente che sarebbe ora di fare una struttura nuova, dove ho già detto prima, cioè nell’ex area Assa, abbattendo le barriere architettoniche, perchè la vecchiaia possa ancora riservare dei piccoli piaceri invece che solo tristezza e solitudine, tutto qui…Pensi che quando lei o io finiremo al San Giacomo, forse avremo il cantiere TAV oltre che l’autostrada a farci compagnia e nessuna possibilità di vedere anche solo un mercato o il tavolino di un bar in compagnia per sorseggiare un caffè. L’idea l’alletta? Personalmente la trovo orribile.

      • Il San Giacomo è privato. Ergo, questo pippone è privo di senso. Senza contare che anche il piazzale Assa è privato, e se oggi la gente può parcheggiarci e passarci a piedi è solo per gentile concessione del proprietario.

    • Con questa sua risposta
      conferma ciò che ho scritto in precedenza,caro Bruno,capo umarell ad honorem della Val di Susa.

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