SUSA – Dall’8 luglio tutti i martedì dalle 14:30 alle 16:00 presso il Municipio di Susa aprirà InfoCantieri, uno sportello promosso da Telt, in collaborazione con le istituzioni locali e regionali, per aggiornare le persone che vivono e lavorano in Val di Susa sulle attività in corso, l’evoluzione dei cantieri e le opportunità di formazione, lavoro e collaborazione con le imprese impegnate nella realizzazione della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.
Lo sportello è stato presentato martedì pomeriggio 1 luglio, presso il Castello della Contessa Adelaide a Susa, durante l’incontro pubblico organizzato dal sindaco, Pier Giuseppe Genovese, in cui TELT ha spiegato ai cittadini le attività legate alla realizzazione della Torino-Lione sul territorio nei prossimi tre anni.
LE MODIFICHE AL PROGETTO TAV E SUSA
Nel 2018 l’approvazione del progetto di variante modificò il progetto definitivo nella cantierizzazione della nuova opera: vennero spostati da Susa sia lo scavo del tunnel di base, che prende avvio da Chiomonte, sia l’area per la lavorazione dei materiali di scavo, prevista a Salbertrand.
Il progetto esecutivo di Fase 2, che TELT ha inviato ai ministeri a metà giugno, dettaglia le soluzioni operative della prossima fase di lavori, declinando le attività programmate tra il cantiere di scavo di Chiomonte, e le aree di Salbertrand e di Susa. In particolare, come già previsto nel progetto di variante approvato, l’area di Susa dell’ex pista di guida sicura e dell’autoporto sarà utilizzata in un primo tempo come deposito temporaneo dello smarino, ossia i materiali da riutilizzare nell’opera, e poi per le lavorazioni legate alle opere all’aperto, cioè i binari della nuova linea, la stazione internazionale e le strutture connesse.
Tra la località Traduerivi a Susa e la località Casa Arnione a Bussoleno verrà anche realizzato il tunnel di interconnessione Susa-Bussoleno, di cui è in corso la gara per l’affidamento dei lavori, che collega i binari internazionali con la linea storica.
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I depositi dello smarino a Susa
In questa fase di lavori l’area di Susa adiacente all’autostrada A32, dove si trova l’attuale autoporto che verrà spostato a San Didero, sarà utilizzata come area tecnica per il deposito temporaneo dei materiali di scavo. Si tratterà di materiali pre-lavorati nel sito di Salbertrand (quindi non di blocchi di roccia, ma di materiale già sminuzzato, tipo ghiaia o sabbia) o di materiale da usare per i rilevati e i lavori dell’interconnessione, provenienti dallo scavo di Chiomonte. Il materiale estratto dal tunnel è sicuro, controllato e analizzata in loco.
“Questo materiale verrà stoccato in capannoni chiusi e di tonalità studiate per inserirsi al meglio sul territorio anche dal punto di vista visivo secondo le indicazioni di una carta architettonica appositamente studiata” promettono da Telt.
I capannoni verranno installati in modo progressivo seguendo l’andamento delle quantità prodotte dal cantiere principale di scavo del nuovo tunnel ferroviario.
I depositi sono studiati per mitigare eventuali polveri e rumore: “Un’analisi acustica preventiva svolta dai progettisti ha determinato la scelta del loro orientamento sul terreno; verranno inoltre installate barriere acustiche lungo tutto il perimetro, filari di alberi e rampicanti a copertura degli edifici ad uso ufficio. Per abbattere le polveri sul piazzale – oltre ai depositi chiusi, che quindi impediscono l’eventuale dispersione di materiali – verranno utilizzati dispositivi ad alta pressione per bagnare il terreno, oltre alla pulizia regolare dei mezzi” promette Telt “Tutte le movimentazioni avverranno su camion chiusi, esclusivamente via autostrada A32 e la viabilità locale non verrà mai interrotta”.
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Archeologia preventiva in località Cascina Vasone
Nei prossimi mesi prenderà avvio anche la terza fase di attività di Archeologia preventiva in località Cascina Vasone, nell’area che sarà interessata dai lavori ferroviari per l’imbocco del tunnel di base del Moncenisio. Le indagini, programmate in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino, sono state decise dopo che due prime campagne di monitoraggio hanno evidenziato la presenza di alcuni muri in ciottoli legati da malta e livelli presumibilmente di epoca romana.
L’area verrà recintata e si procederà a effettuare la bonifica bellica e lo scavo di alcuni pozzetti, sia per analisi archeologiche sia ambientali. Si passerà poi agli scavi per verificare la presenza di reperti e la loro tipologia. In base all’esito di questa fase, la Soprintendenza indicherà i passi successivi per la tutela e la conservazione degli eventuali ritrovamenti.
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LA CHIUSURA DELLA STAZIONE FERROVIARIA DI SUSA: 1 ANNO DI BUS SOSTITUTIVI
Con l’avvio delle cantierizzazioni delle aree ferroviarie in piana di Susa, un tratto di ferrovia storica dovrà essere innalzato per consentire poi il passaggio dei nuovi binari. Durante questi lavori la ferrovia dovrà quindi essere interrotta tra Susa e Bussoleno. La soluzione iniziale a questo disagio prevedeva la costruzione di una “deviata”, cioè di un pezzo di binari provvisori di circa un km da smontare dopo la fine dei lavori di innalzamento della linea. Nel 2023 gli enti locali e TELT hanno convenuto sull’opportunità di trovare una soluzione differente in ambiente urbano, che consentisse di evitare un’ulteriore area di cantiere e il suo l’impatto sul territorio.
La priorità è legata al collegamento via treno con Bussoleno, che è quindi stato deciso di gestire con autobus. Un sistema di navette sostitutive da impiegare per circa un anno scolastico, proporzionandolo all’effettivo fabbisogno degli studenti (nelle fasce orarie di ingresso e uscita da scuola), sarà assicurato nel quadro di una convenzione tra TELT e RFI, in accordo con i comuni, la Regione Piemonte, la Città Metropolitana e gli istituti scolastici.
Per il resto dei cittadini in arrivo da tutto il bacino, da Avigliana fino all’Alta Valle, saranno in ogni caso garantiti i bus sostitutivi.
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Il monitoraggio ambientale
Riguardo il monitoraggio ambientale, per quanto riguarda i cantieri di Susa sono previste 2 postazioni di controllo delle polveri, mentre all’esterno delle aree di cantiere, il Piano di Monitoraggio Ambientale prevede 4 postazioni situate nei pressi delle abitazioni più prossime ai cantieri. Il monitoraggio è impostato con un sistema di soglie a tre livelli (sorveglianza, attenzione ed intervento), in modo da poter eventualmente intervenire in modo attivo già in caso di primo segnale di aumento della polverosità.
TELT pubblica regolarmente i Bollettini ambientali con i risultati dei monitoraggi ambientali per ogni cantiere attivo. A partire dal mese di luglio sarà disponibile anche quello del cantiere di Susa. Lo sportello informativo è anche online, accessibile dal sito telt.eu/it/infocantieri-valdisusa
TAV, LA STAZIONE DI SUSA CHIUSA PER 1 ANNO: BUS AL POSTO DEI TRENI
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Annoso problema , e pure il diluvio guasta feste ,un bel problema per queste Teste , una di queste Bufalini e sembra se Le tiri le battute , dobbiamo aver fiducia in queste menti Argute e del Sindaco banditore , invece di suonare il tamburello si concede alla televisione , è pur sempre un organo dello Stato e di propaganda esige osservanza , poi per fantomatica democrazia concede un po’ di spazio per i dissidenti…..mi raccomando siate dormienti perché altrimenti sarete denunciati per quei motivi di cui i più alti Togati giudicano antidemocratici , ma anche negli show dei pagliacci vi è un messaggio buono ai bambini , come il fiore che per magia sboccia contro l’ ipocrisia di noi adulti ,per pochi denari abbiamo ipotecato la terra senza pensare proprio ai più piccini.
E dal pianeta fantastico questo è tutto,a voi studio.
Auguri segusini e dintorni, che la polvere vi sia lieve.
La polvere che lei ha nel cervello?
La polvere entra nel cervello meno facilmente che nei polmoni.
Merovingio, Lei come è messo a polmoni?
Ultimamente sta digitando la tastiera in modo decisamente asmatico.
Si riguardi, si riguardi.
la finite tutti? Merovingio era , cosi’ aveva indicato, scazzato perchè con il tunnel non c’è stata molta gente a preoccuparsi e la devastazione se la sono beccata loro.
Se volete fare davvero qualcosa di buono in questa valle dovete trovarvi fare i punti su cui siete d’accordo e vedere di capire se , cosa e quanto si può fare…..certe frasi senza soluzioni servono solo a spiegare quanto poco vi interessa del posto in cui vivete.
È inutile che cambi in continuazione nickname,tanto lo stile dei suoi sproloqui la identifica lo stesso.
Vero Brüno?
P.S.:i miei polmoni stanno benissimo.
“Ma come sono buoni loro”.
E si continua con la balla del “deposito temporaneo” di Susa, quando anche i sassi sanno che decine (se non centinaia) di migliaia di metri cubi di smarino resteranno a Susa per formare i rilevati dell’area di smistamento e sosta e per lo spostamento della 24 sull’ex autoporto. Rilevati con altezze fino a 10 m estesi trasversamente alla valle da San Giuliano a Coldimosso (e relativi muri in cemento con sovrastanti barriere antirumore) che per forza rimarranno per molto tempo esposti a brezze e venti della conca di Susa. Un po’ di onestà da parte di TELT sarebbe necessaria.
I Signori di Telt hanno investito i loro risparmi altrove. Ville e casali li hanno ben distanti da cave, discariche e cantieri. Il progresso a loro piace solo per gli appalti dove mandano gli operai . I loro Figli e nipoti sono ben al sicuro dal respirare polveri. Vige sempre la regola del fare il …..con il …… degli altri.
A questo punto, con tutte queste garanzie, rassicurazioni e certezze e ‘ proprio il caso di dire che i cittadini e gli Amministratori di Susa e dintorni possano continuare a dormire beatamente tra due guanciali. Una moltitudine di persone dalle più alte cariche dello stato fino all ultimo autista di camion con detriti veglierà su di loro con amore e dedizione. Meglio così
Siccome la polvere non e’ stazionaria , auguri pure a te
Quindi i treni Torino Susa non ci saranno più ?
Perché quelli per Bardonecchia non passano da stazioni come sant Ambrogio!
E ti preoccupi solo ora?
Ambiente
22 Giugno 2025
Ultimo aggiornamento: 13:48 del 22 Giugno
Tav a Vicenza, la protesta: “Stop ai cantieri, miglioriamo ciò che già esiste”. A rischio 50mila metri quadrati di verde
di Alberto Marzocchi
Il Tav, come denunciato da tempo da comitati e associazioni, avrà un impatto devastante sulla città in termini ambientali e di salute
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No Tav
Vicenza
Proseguono i lavori per l’Alta Velocità a Vicenza, coi cantieri in moto a ovest della città e in fase di preparazione a est. Il Tav, come denunciato da tempo da comitati e associazioni, avrà un impatto devastante sul capoluogo di provincia. Sono previsti nove anni di lavori, per un costo complessivo di 2,2 miliardi di euro (per metà non finanziati); 200 famiglie espropriate, 35 edifici demoliti o oltre 50mila metri quadrati di verde abbattuto (in particolare, il Bosco Lanerossi, che dovrà far posto a un sito industriale e alla nuova viabilità dell’Arsenale e il Bosco Cà Alte, che sarà impermeabilizzato e sormontato da una sopraelevata). In più, i stimano 360mila litri di consumo d’acqua giornaliero, e un importante incremento di polveri sottili. Un rischio aggravato dalla contaminazione di Pfas. Per queste e altre ragioni – non ultima, il fatto che la popolazione locale stia sostanzialmente subendo la decisione calata dall’alto – ieri l’associazione CHEAP ha organizzato un’azione pubblica (nel video), a cui è seguita un’assemblea aperta alla cittadinanza. “La grande opera procede senza rispondere alle domande più urgenti: sugli impatti ambientali, sui rischi sanitari, sui costi reali – si legge in una nota diffusa dal collettivo – I cittadini vengono coinvolti solo per essere informati in maniera frammentaria, mai per scegliere. Gli incontri pubblici sono monologhi tecnici, le criticità sanitarie minimizzate, la voce dell’ULSS assente. A fronte di tutto questo, si continua a parlare di progresso”. La proposta è quella di “fermare i cantieri a ovest e attivare l’opzione zero a est: un ammodernamento della linea esistente, senza nuove infrastrutture“.
“Ormai l’insostenibilità del progetto Tav a Vicenza è sotto gli occhi di tutti. Le prime aree cantierizzate sono solo un assaggio dei disagi che la nostra città è destinata a subire. Crediamo sia necessario fermare il progetto a Vicenza Ovest: l’inizio dei cantieri non vuol dire che abbiamo le mani legate e si può fermare il progetto se c’è la volontà politica. Per quanto riguarda Vicenza Est, l’unica soluzione da scegliere è l’opzione zero, prima che i danni ad ambiente e salute siano irreparabili”. A dirlo è Sana Mubashar, dell’Assemblea Boschi che Resistono. “Questo conflitto – si legge sempre nella nota dell’associazione CHEAP – respinge l’idea che una manciata di minuti di viaggio risparmiati a spese dell’ambiente e della salute di chi abita questo territorio siano da considerarsi una forma di progresso: non c’è niente di innovativo nell’estrattivismo che sta alla base di questa ennesima opera indesiderata. Il Tav non parla di futuro, ma segue vecchie dinamiche di abuso – dell’ambiente, delle risorse pubbliche, dell’autodeterminazione di chi qui vive – che crediamo siano da combattere per poter anche solo scommettere su un’idea di futuro. In questo momento in Italia il pensiero critico e il dissenso sono criminalizzati grazie anche a strumenti di governo pregni di autoritarismo, come il dl Sicurezza”.
Solo per indicare che sono tanti a essere contrari alla TAV, i problemi Pfas ci sono da tempo in Veneto prima ancora che se ne parlasse qui. PER DIRE CHE CHI SOSTIENE che solo in valle si è contrari alla Tav imbroglia se stesso, perchè non è cosi.
Molti diranno un’altra uguale a quelli la che se la prendono con le forze dell’ordine…..IO NON HO MAI DATO CIBO, ACQUA, LETTI COME IL GOVERNO giu’ con la nave piena di schifo….quello non è rispetto per le forze dell’ordine.
Poco conta chi cosa e come , se ne sono fregati come negli anni bui che hanno colpito di più questa regione e poco dopo lasciando i terroristi , una parte in Francia…..IO non sono queste persone….quindi evitiamo insulti auto offensivi.grazie
IL PROGRESSO DEVE ANDARE AVANTI , SEMPRE QUESTI CONTRARI UFFI…..VERO AVETE RAGIONE, RISOLVIAVO I PROBLEMI: I SI TAV ABBANDONINO LE PROPRIE CASE A VANTAGGIO DI CHI PER IL PROGRESSO E’ COSTRETTO A PERDERLE. TU IL PROGRESSO LORO LE CASE/ PROBLEMA RISOLTO….NON E’ COSI DIFFICILE….AH DIMETICAVO E’ L’ARIA CHE DOVRESTE RESPIRARE CHE NON VI VA, VERO? TRANQUILLI IN VENETO IL FOEN NON c’è, in Piemonte si e vi darà tutta l’aria sana che arriverà dalla valle di Susa…..bella notizia vero?
Cronaca
Il caso
Vicenza, sfrattati a causa del passaggio della Tav: si cerca una soluzione per decine di famiglie
217 unità immobiliari, di cui 173 appartamenti, risultano espropriati per il passaggio di Alta velocità e alta capacità
21/02/2025 Alessia
La soluzione ancora non c’è, ma si sta cercando. I tempi però stringono perché le disdette ai contratti d’affitto sono previste entro fine marzo: 217 unità immobiliari, di cui 173 appartamenti, risultano espropriati per il passaggio della Tav, Alta velocità e alta capacità a Vicenza.
Ma c’è chi, pur dovendo lasciare casa, non ha soluzioni alternative. Più in difficoltà chi è in affitto. Una trentina i casi più critici, ma si sta verificando casa oer casa. Un tavolo è stato convocato in Prefettura con Iricav due che, realizza l’opera, il Comune e i rappresentanti degli inquilini. Un progetto c’è.
Fino a che punto Rfi, Ferrovie dello stato, committente della Tav, può intervenire a sostegno di Iricav, e a favore degli sfrattati? Questo si chiede il tavolo. Il Comune di Vicenza non ha case popolari, se non per chi ha fatto domanda ed è in graduatoria. I rappresentanti degli inquilini chiedono una moratoria delle procedure di sfratto e aiuti per cercare soluzioni abitative per queste persone.
Porterà benessere, intanto al momento al TAV paralizza la vita cittadina….e non va a pari passo con benessere, basta leggere cosa ho trovato. Aree industriali , dove ci sono concerie, paralizzate piu volte A CAUSA DEL cantiere.
Più avanti zona fiera, chissà che devastazione….
Si ricorda alla Cittadinanza che per tutta la durata delle operazioni (dalle ore 8:45 e fino alla fine delle operazioni di disinnesco, presumibilmente ore 14) sarà chiuso al traffico in entrambe le direzioni di marcia il tratto di autostrada a4 compreso tra i caselli di Montecchio Maggiore e Montebello Vicentino. Restano aperti solo gli ingressi del casello di Montecchio Maggiore in direzione Venezia e del casello di Montebello Vicentino in direzione Verona.
Dal cantiere della nuova linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità che sta interessando il territorio comunale di Montebello Vicentino emerge un nuovo ordigno da 500 libbre risalente alla Seconda Guerra Mondiale. È la quarta volta che accade in meno di tre anni, con la conseguenza che il Comune dovrà affrontare un quarto bomba day dopo quelli del 24 aprile 2022, del 15 dicembre 2024 e quello, recentissimo, del 9 marzo 2025.
La bomba è stata rinvenuta dagli operai del cantiere sulla sinistra orografica del torrente Guà, pochi metri al di là del nuovo ponte della TAV e a circa 150 metri dall’area in cui vennero rinvenuti i precedenti due ordigni.
“Questi ritrovamenti così ravvicinati mi fanno pensare che le procedure di indagine bellica del territorio interessato dal cantiere debbano essere riviste – sostiene il sindaco Dino Magnabosco –. Non sono un tecnico, ma è evidente che la prassi fin qui seguita sta provocando continui blocchi al cantiere, con i conseguenti ritardi, ma soprattutto sta generando una situazione stressante per i cittadini che vivono in contrada Ronchi e zone limitrofe, i quali saranno nuovamente costretti ad abbandonare per alcune ore le loro abitazioni, per la macchina organizzativa dell’Amministrazione comunale e per la mobilità, visto che anche in occasione del prossimo bomba day quasi sicuramente dovrà essere interrotta la circolazione lungo l’autostrada A4 e la linea ferroviaria. Lunedì parteciperemo al primo incontro tecnico in Prefettura e lì porteremo le nostre istanze, che riflettono la preoccupazione dell’intera cittadinanza”.
Municipium
AGGIORNAMENTO DEL 25/03/2025 – STABILITO IL BOMBA DAY
Sarà domenica 13 aprile il nuovo bomba day (il quarto in meno di tre anni) per Montebello Vicentino. Lo ha stabilito questa mattina la riunione tenutasi nella sede della Provincia di Vicenza e coordinata dalla Prefettura, a cui ha partecipato anche il sindaco Dino Magnabosco.
Il Centro Coordinamento dei Soccorsi si insedierà nella sala del Consiglio comunale alle 7. Tra le 7.30 e le 8.30 avverrà lo sgombero delle 120 persone residenti all’interno dell’area di sicurezza, che ha un raggio di 468 metri dal punto in cui è stato rinvenuto l’ordigno, ossia a ridosso del nuovo ponte della TAV, sulla sinistra orografica del fiume Guà.
Alle 8.45 verrà chiuso il tratto autostradale della A4 tra i caselli di Montecchio Maggiore e Montebello Vicentino (nel caso in cui si formassero lunghe code in uscita dall’autostrada, le uscite obbligatorie saranno successivamente spostate a Soave/San Bonifacio e Vicenza Ovest), mentre la chiusura della linea ferroviaria era già prevista per lavori sulla rete.
Come nei tre casi precedenti, che hanno determinato i bomba day del 24 aprile 2022, 15 dicembre 2024 e 9 marzo 2025, la bomba è emersa durante le operazioni di scavo del cantiere della nuova linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità.
“Oltre al ripetersi ravvicinato dei bomba day, che stanno creando una situazione stressante per i residenti e per la macchina organizzativa del Comune – sostiene il sindaco Dino Magnabosco –, in questa occasione si aggiunge la preoccupazione per la mole di traffico deviato dalla A4, che sarà probabilmente maggiore rispetto alle altre volte, visto che si tratta della Domenica delle Palme. Oggi abbiamo ribadito la necessità di rivedere i protocolli di indagine bellica durante i lavori, che a nostro parere dovrebbero essere cumulativi e non puntuali come avviene ora. In questo modo si eviterebbe questo stillicidio di giornate emergenziali”.
che stupida che sono, è progresso, ecologia , meno camion in giro, meno smog, bhè oddio, a Nogarazza (se non sbaglio zona) da incontro col sindaco di Vicenza Possamai, già è emerso che i camion passeranno di li inquinando già una zona inquinata, perchè li la Tav non passa.
Ricordo ai Val Susini che la Tav l’avevan già iniziata da noi io le rotaie il principio le avevo viste , davanti le scalette di M. Berico , ma essendo citta Unesco il progetto è andato fermato. Hanno chiuso tutto .
Progresso forza, vi aspettano numerosi a cercare casa e attendono numerosi la vostra di chi è favorevole.Più aria fresca nei polmoni… forza candidature aperte per Piemonte e Veneto. Si tav vi siete già prenotati, no certo, tutto prosegue nello stesso modo superandi del Vajont- Tutto bene tutto bene-2000 vittime poco piu’ ……Comunque Dio esiste e con lui i maramao no servono molto.
Elisabetta è inarrestabile!
No no non sono inarrestabile , mi fermo io quando ritengo opportuno.
Io non so comunque se ci saranno o meno tumulti da quelle parti so che le aree del primo lotto sono vissute da stranieri, le concerie sono state salvate dal loro lavoro perche’ in Italia lavoro non c’e’ dicono gli italiani.So che se in Val di Susa e in altre zone come quelle, le promesse non verranno rispettate saranno problemi, capita sempre così, lo si legge dalla storia e sono preoccupata.
Ai Si TAV dico che non critico il loro pensiero , ma sacrificare altri per i propri ideali non e’ giusto per essere corretti dovrebbero essere i primi a sacrificare i loro beni e darli a quelli che li perderanno.E’ scorretto sacrificare persone per i propri ideali come col Governo che sacrifico’ le forze dell’ ordine=COVID. I decessi Astra Zeneca….e non solo …
Prossimo progetto a Susa. Centro Spa per inalare polveri sottili consigliato a over 75 e baby fino a 6 anni, il tutto con sottofondo rumoroso di veicoli di cantiere che conciliano il sonno. In valle sta nascendo una nuova filosofia dì vita che ti avvicina alla morte
E poi la TAV non doveva dare lavoro alle imprese del territorio locale? A cosa servono alloggi per operai e famiglie ah arrivano da Alessandria, da Biella? O da quale parte del territorio?
Sarebbe ora di smetterla di credere che il popolo sia stupido