TRANA, CHIUDE IL GIARDINO BOTANICO REA: “MANCANO I SOLDI”

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di PRO NATURA PIEMONTE

TRANA – Pro Natura Piemonte apprende con rammarico che dal primo maggio il Giardino Botanico Rea di San Bernardino di Trana non riaprirà le sue porte ai visitatori e ai frequentatori dei vari corsi che vengono organizzati con regolarità. Si tratta di un patrimonio pubblico, proprietà della Regione Piemonte, delle cui sorti Pro Natura Piemonte si è occupata sin da quando il fondatore Giuseppe Bellia dovette cessare l’attività a causa dell’età e di difficoltà finanziarie legate ai costi di gestione. Anche a seguito dell’azione promozionale di Pro Natura Piemonte si ottenne dal Consiglio Regionale la decisione di assumere la gestione del Giardino e il passaggio al patrimonio della Regione Piemonte.
Dopo alcuni anni durante i quali la Regione Piemonte ha assicurato la gestione e la retribuzione del personale, anche a seguito di un giusto collegamento e una proficua collaborazione con il Museo regionale di Scienze naturali, da cinque anni è venuto a mancare ogni contributo finanziario della Regione e il Giardino è sopravvissuto grazie all’impegno di lavoro e finanziario della Cooperativa Agricola Produttori Valsangone (CAPVS).
A oggi la suddetta Cooperativa vanta un credito nei confronti della Regione Piemonte di circa 500.000 euro, spesi per assicurare il funzionamento del Giardino Rea, e i cittadini hanno potuto continuare a fruire di questo importante patrimonio naturalistico. Nell’ultimo anno si sono avuti vari incontri con l’Assessorato al Patrimonio della Regione, presenti il responsabile della CAPVS e Pro Natura Piemonte, e si sono avute ripetute assicurazioni in merito alla predisposizione di una specifica convenzione per assicurare il regolare funzionamento del Giardino.
Purtroppo a oggi non risulta che la Regione abbia predisposto gli atti amministrativi necessari, Unitamente al responsabile della CAPVS, p.a. Cesare Paschetta, partecipammo all’incontro dello scorso novembre negli uffici del Patrimonio in via Viotti in merito alla convenzione scaduta il 4 febbraio 2022.
In quell’occasione si erano avute garanzie per la soluzione del problema, considerato che per anni un soggetto privato (la CAPVS) si è sostituito nel sostenere i costi di gestione di un bene di proprietà della Regione Piemonte. Nonostante l’interessamento del vicepresidente dell’Unione dei Comuni della Val Sangone, nonchè sindaco di Coazze, la situazione non si è sbloccata.
Purtroppo, dopo 33 anni, il prossimo primo maggio costituirà una data triste per il Giardino botanico Regionale Rea che non riaprirà al pubblico, in quanto la CAPVS non può assumere altri oneri finanziari. per l’apertura del Giardino alla fruizione pubblica.

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