TRE VALSUSINI E UNA RIVOLESE LUNGO “LA VIA DEGLI DEI” TRA BOLOGNA E FIRENZE

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In foto Silvana Gigliotti, Fulvio Salzone, Vanna Bottega e Laura Prandi

di ANDREA MUSACCHIO

AVIGLIANA / RIVOLI / BOLOGNA / FIRENZE – La libertà di un cammino. Questo è il racconto di quattro amici che hanno deciso di condividere insieme La via degli Dei, un percorso escursionistico che collega le città di Bologna e Firenze, passando attraverso gli Appennini. Un percorso fatto di dubbi e fatica, ma anche di gioia e tanta emozione.

La via, attualmente segnata dal Cai (Club Alpino Italiano, ndr), utilizza un percorso principalmente di crinale, molto simile ai percorsi utilizzati nel medioevo per le comunicazioni fra Bologna ed il capoluogo toscano, e ancora prima dai Romani attraverso l’antica strada militare Flaminia. Il percorso, ricostruito a partire dagli anni ’90, attraversa numerosi luoghi di interesse naturalistico e paesaggistico a quote intorno ai 1000 metri s.l.m. con altezza massima di circa 1200 metri s.l.m. In alcuni punti i sentieri passano proprio sulle antiche pavimentazioni stradali (basolati), ancora superstiti dopo 2000 anni di storia.

I tre camminatori aviglianesi, ossia Fulvio Salzone, ex assessore ai lavori pubblici di Avigliana e ora istruttore Libertas di Fitwalking e Nordic-walking, Silvana Gigliotti, Mariavanna Bottega e Laura Prandi di Rivoli (tutti iscritti alla Asd Iride di Rivoli, associazione che si occupa di promuovere il Nordic Walking e camminate di gruppo), sulla base della loro preparazione fisica derivante dalla pratica costante della camminata veloce nei loro rispettivi comuni, hanno deciso di intraprendere il cammino programmando il viaggio nei minimi dettagli sia dal punto di vista logistico che sportivo e culturale. I 135 km effettivi del cammino sono stati percorsi in quattro giorni e mezzo: partiti da piazza Maggiore (Bologna) mercoledì 21 ottobre alle 10, i quattro sono giunti a destinazione domenica 25 ottobre, intorno alle 15, quando hanno raggiunto Piazza della Signoria di Firenze.

Un cammino che si è rivelato faticosissimo” spiegano, “con freddo, vento e pioggia sul passo della Futa, poi nebbia e sentieri come paludi, dove gli scarponcini e i bastoncini restavano attaccati al fango argilloso del terreno lungo il Reno“. Ma anche esaltante “grazie ai paesaggi, alle persone incontrate e i casolari stupendi che improvvisamente spuntavano lungo il percorso, ai panorami mozzafiato ammirati dalle cime dei monti superati e dai boschi incantati attraversati“.

Ciò che porto dentro è un’esperienza unica – commenta Silvana Gigliotti – un viaggio tangibile e al tempo stesso trascendente. In questi cinque giorni, immersi nei boschi, ho provato un senso di evasione dalla routine di tutti i giorni, dimenticandomi dei pensieri quotidiani, a volte fastidiosi e snervanti, ma concentrandomi e apprezzando tutto quello che la natura poteva offrirmi in quel momento. A parole nulla sarà comparabile a quello che vivi in prima persona. Ho avuto la fortuna di percorrere la via degli Dei insieme ad amici
Fantastici che ho riscoperto durante il viaggio, Vanna, Fulvio e Laura. Consiglio a chiunque di vivere un’esperienza del genere, insita di vita e con un bagaglio emotivo unico“.

Dello stesso avviso anche Vanna Bottega e Laura Prandi: “Scarpe piene di fango, la lunga salita, poi vedi un piccolo vigneto senza più frutti, un tavolo dove appoggiare il tuo zaino, che si è fatto pesante, una spazzola per pulire le tue scarpe infangate, dell’acqua fresca per rigenerarti e riempire la tua borraccia ormai vuota – ricorda Vanna – Tutto offerto da persone che non conosci. Una carezza che fa bene al cuore. Anche questo è il cammino degli Dei“. “È difficile esprimere il turbinio di pensieri, emozioni, sensazioni vissute in questi cinque giorni di viaggio in assoluta libertà fisica e mentale – racconta Laura – Sono partita con tanti dubbi su me stessa. Invece giorno dopo giorno mi sono resa conto che solo condividendo momenti di straordinaria bellezza in luoghi di magia, e altri di sofferenza fisica e mentale, siamo riusciti a portare a termine una bellissima avventura. Una lezione di vita da consigliare a chiunque“.

Ho iniziato questa avventura con tanti dubbi, con preoccupazioni e dolori fisici – conclude Fulvio – Ma appena partiti da Bologna il tutto si è dissolto e, giorno dopo giorno, ho acquisito sicurezza, serenità e tranquillità sia fisica che mentale; questo grazie anche alle mie 3 straordinarie compagne di avventura Laura, Vanna e Silvana con le quali abbiamo riso, scherzato, cantato; ci siamo anche arrabbiati, ci siamo persi, ritrovati, ma abbiamo condiviso tutto e credo che per tutti noi sarà una esperienza che difficilmente dimenticheremo. Io porterò con me tutta la positività che ho carpito dai luoghi incantati che ho attraversato, dalle persone che ho incontrato e dalle difficoltà che ho dovuto superare“.

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