TURISMO A BARDONECCHIA, MONTABONE: “NESSUN TRIONFALISMO, MA NON FACCIAMOCI MALE DA SOLI”

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di ANDREA MUSACCHIO

BARDONECCHIA – Bardonecchia da diversi giorni è al centro di un ampio dibattito relativo al turismo estivo. Diversi cittadini e commercianti, tramite delle proprie lettere personali (pubblicate su ValsusaOggi, ndR), hanno smentito un notevole successo turistico attribuito alla città montana.

Giorgio Montabone, presidente del Consorzio Turismo Bardonecchia e dell’Associazione Albergatori Federalberghi di Bardonecchia, intervenuto ai microfoni di ValsusaOggi, ha espresso una sua opinione in merito, evitando sia i trionfalismi e sia le critiche non costruttive uscite in questi giorni: “Io ho visto che c’è stato questo articolo su La Stampa che ha, in qualche modo, enfatizzato il discorso delle presenze su Bardonecchia. Ma perchè come spesso avviene, ci sono giornalisti che vengono a vedere Bardonecchia in altissima stagione e rimangono stupiti dalle presenze elevatissime che ci sono in paese. Noi non siamo d’accordo con i trionfalismi, però bisogna capire che Bardonecchia è una realtà che senza dubbio ha una stagione estiva molto buona, perchè rispetto ad altre località simili, vicine e lontane abbiamo delle presenze ben superiori. Adesso noi, come Consorzio Turismo Bardonecchia, stiamo facendo fare uno studio preciso sul numero di presenze durante la stagione, ma è evidente che il lavoro che stiamo facendo come Consorzio di promozione, di pubblicità e di commercializzazione del prodotto turistico bardonecchiese sta dando i frutti. Ripeto, senza facili trionfalismi (perchè non ha senso il discorso di dire “superstar”,”pienissima” ecc.)  però per fortuna agosto è ancora un mese in cui Bardonecchia riempie (e quest’anno forse si è riempita ancora di più) in termini numerici sul territorio perchè le seconde case sono state più utilizzate rispetto ad altri periodi. Però anche i mesi meno di boom, quindi da fine giugno e luglio, Bardonecchia è molto richiesta. A partire dai ragazzini e quindi il mondo dello sport, il quale è molto importante per noi, perchè abbiamo dei numeri davvero impressionanti. Ci sono ragazzini che vengono a fare sport, i raduni sportivi delle società, per cui anche i periodi meno di boom Bardonecchia è super richiesta. Il lavoro che stiamo facendo ci soddisfa, ma con questo non diciamo che Bardonecchia è al top. Bardonecchia ha dei margini, per fortuna, di miglioramento incredibili, nonostante i periodi non facili dell’economia in generale, perchè il turismo soffre anche in località marine, e quindi dobbiamo relazionarci anche nel contesto in cui viviamo. I margini di miglioramento ci sono, con questo direi: i trionfalismi facili sono inutili, così come sono inutili i soliti atteggiamenti da “Tafazzi” dove ognuno poi scrive la lettera dove dice che manca questo, manca quello e non si rende conto che avendo questo atteggiamento fa dei danni al turismo“.

In linea di massima noi sappiamo che il mese di agosto, a cui faceva riferimento l’articolo de La Stampa, i numeri di posti letto a rotazione sono di 4.200 tra il settore alberghiero ed ex alberghiero – prosegue Giorgio Montabone –  Quindi in buona sostanza tra alberghi, residence, case per vacanze ricettive ufficiali, nella parte centrale di agosto, questi, erano tutti estremamente pieni al 100%. Anche questa settimana, che non è scontata in montagna, i numeri delle presenze sono elevatissimi. Infatti, in questa settimana abbiamo dei tour operator norvegesi con i quali stiamo collaborando per il mercato invernale e che proprio oggi dobbiamo portarli all’interno degli alberghi. Ora devo fare un giro di telefonate per capire chi ha delle camere vuote per farle vedere perchè molte strutture sono piene.
Come detto poc’anzi, i numeri del settore alberghiero ed ex alberghiero, sono di 4.200 posti letto a rotazione. Ai quali si aggiungono un numero di seconde case elevatissimo nel periodo di altissima stagione (ferragosto e capodanno) e quindi, come dicono i dati, devi aumentarli di almeno 40.000 persone. Diventa chiaramente una grande cifra. È un paese a fisarmonica, il quale si riempie tantissimo nei periodi di altissima stagione e si svuota, chiaramente, nei periodi di bassa stagione. Comunque nessun trionfalismo, ci sono cose che non vanno e grossi margini di miglioramento, grosse cose a cui lavorare, però lavoriamoci insieme. Il Consorzio è proprio sul pezzo per migliorare la promozione del nostro territorio. Siamo soddisfatti, perchè la percezione di Bardonecchia all’esterno è in salita. Poi i soliti paragoni con il Trentino mi fanno sorridere. Il Trentino è una realtà completamente differente dalla nostra, che vive di aiuti economici che noi abbiamo ricevuto solo una volta per le Olimpiadi del 2006. Loro, invece, li hanno tutti gli anni. È come giocare una partita con regole differenti, è inutile paragonarci a realtà come quelle. Chiaro, abbiamo da imparare dal punto di vista organizzativo quello si, però il nostro lo facciamo e lo facciamo al meglio”.

Il presidente del Consorzio Turismo Bardonecchia, ha poi ammesso come la strada da prendere sia quella dello sport, da sempre molto richiesta in montagna: I numeri parlano chiaro dal punto di vista dell’altissima stagione, per fortuna le camere a Bardonecchia sono piene e anzi si migliora un po’, quindi vuol dire che Bardonecchia funziona d’estate. Detto ciò, luglio è stato un mese particolarmente ricco di ragazzi e persone che vengono su per fare sport. Su questo, secondo me, noi dobbiamo puntare sullo sport. Bardonecchia deve essere d’estate sempre più sportiva. Lo sport per noi è fondamentale, i numeri parlano chiarissimo: le persone che vengono in montagna vengono prevalentemente per motivi sportivi che siano essi legati all’outdoor, passeggiate e trekking  o che siano essi più legati alle organizzazioni sportive di società che vengono su per allenarsi o per fare il campo estivo. Realtà innovative come il Campo Smith dell’Alpin Coaster, fanno parte dell’attrattiva di un turismo numericamente di massa, che ha funzionato perchè è un ulteriore richiamo su Bardonecchia per quanto riguarda i ragazzi. Dobbiamo continuare a lavorare per bene“.

In chiusura, Montabone si sofferma sulla questione giovani, la quale ha fatto molto discutere i bardonecchiesi in questi giorni: “Ma allora, sulla questione dei giovani ogni anno viene fuori questo tam-tam. È vero che l’offerta giovanile non è cosi attraente, però bisogna capire che Bardonecchia, per quanto riguarda il turismo estivo, ha una tipologia di target che è molto mirato alle famiglie con bambini e ragazzini ed è molto mirato, per motivi di numeri di seconde case e di villeggiature, agli anziani. È questo non è scontato perchè località montane anche vicine a noi, non hanno i nostri numeri. Questo è un bene ed è una ricchezza di Bardonecchia.
Per cui, è chiaro che l’aspetto dei giovani è un target al quale, se si vuole puntare, bisogna strutturarsi in maniera precisa. Bisogna vedere poi se il target giovani montano è cosi attraente. Perchè io non conosco località montane così leader nel turismo giovanile, i giovani per una serie di motivazioni da sempre preferiscono il mare in estate. Detto ciò c’è una debolezza nell’offerta per il settore giovanile, per quanto riguarda le manifestazioni, di cui probabilmente bisognerebbe puntare maggiormente per soddisfare i ragazzi che vengono a Bardonecchia.
Però è una programmazione che a noi piace sviluppare a lungo termine, noi attraverso questo nostro organismo (Consorzio Turismo Bardonecchia, NdR) che mette insieme i protagonisti del turismo, quindi dagli impianti di risalita, albergatori, commercianti, scuole di scii, vorremmo arrivare ad avere una programmazione a lungo termine per andare su i mercati che identifichiamo più adatti alla nostra località. Questo stiamo cercando di fare e che abbiamo cercato di fare con la partecipazione a fiere e work shop, sia del mercato invernale che estivo. Se l’idea è quella di puntare su i giovani, è una strategia che deve coinvolgere l’amministrazione comunale e il territorio. Bisogna capire se effettivamente il mercato dei giovani su Bardonecchia è così allettante, questo è un lavoro da fare con un po’ di calma. Noi stiamo sviluppando, questa estate, attraverso dei nostri partner, un’analisi attenta delle presenze e delle caratteristiche di coloro che sono venute a Bardonecchia proprio per andare a sviluppare delle politiche promozionali corrette e identificate a seconda del target migliore. Però il fatto di rimanere stupiti, ogni anno, che i giovani non ci sono rischia di diventare un po’ controproducente.
Noi dobbiamo giocare sul fatto che molti turisti, durante la settimana estiva, rimangono positivamente colpiti. Tutti insieme dobbiamo essere propositivi per lavorare e ottenere risultati migliori, sappiamo delle nostre debolezze e le analizziamo ma il fatto di rimarcarlo su i giornali non mi sembra molto strategico
“.

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8 COMMENTI

  1. Le linee guida sono chiare. Va bene “vecchi e bambini”. La staticità. Giovani forse, da valutare questo tipo di turismo.

    Il Trentino anche se avesse una fiscalità al 100% sarebbe avanti anni luce. È questione di DNA.

  2. caro sig montabone il trentino come l’alto adige e il friuli da qualche hanno soldi dallo stato ne prendono ben pochi diciamo loro san fare turismo non hanno investito sulle seconde case che di turismo ne portano poco hanno un accoglienza ben superiore alla nostra e vivono di turismo da giugno a settembre qui si parla solo del ferragosto

    • Giusta osssrvazione. Bravo.

      Del resto ci sarà un motivo se a livello nazionale il Piemonte è penultimo dopo il Molise nella classica del turismo.

  3. La mela marcia è il Borgovecchio. Si lamentano tanto di essere “dimenticati” quando in realtà sono i padroni del paese con la loro mentalità talmente locale e chiusa da causare claustrofobia in un paracadutista. A parte la tabaccheria… sono un branco di scorbutici antipatici. Tolto il Borgovecchio il paese rinasce subito.

  4. Ho provato un profondo sentimento di commozione nel leggere questa analisi svolta come il migliore dei compitini a scuola. Adesso sì che ho il quadro chiaro e oggettivo, anche a livello di veri numeri. Grazie di cuore.

  5. non aver saputo utilizzare come si doveva la visibilità olimpiadi invernali 2006 , è stato un suicidio per tutta la valle , chi è causa del suo mal pianga se stesso .La mentalità è quella e nulla la potrà cambiare . Purtroppo siamo molto simili con i liguri che non con i trentini .

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