STRUTTURE EXTRA-ALBERGHIERE / Un disegno di legge presentato dall’assessora regionale Antonella Parigi, che passa ora all’esame del Consiglio regionale, si propone di armonizzare il contesto legislativo piemontese con la legislazione nazionale e comunitaria vigente, riunendola in un unico corpo e aggiornando un’impostazione ormai obsoleta (la legge regionale di riferimento era la 31 del 1985) rispetto a un settore in forte espansione.
Tra le novità più rilevanti i confini entro cui bed&breakfast e affittacamere possono essere gestiti in forma non imprenditoriale (ad esempio, per i b&b al di sopra delle tre camere sarà necessario disporre della partita Iva dedicata con un limite massimo di sei stanze, oltre cui non si può essere annoverati in tale categoria) e l’introduzione della country house o residenza di campagna quale tipologia aggiuntiva e differente dalle strutture ricettive agrituristiche e di ospitalità rurale familiare esercitate, invece, da imprenditori agricoli.