TURISMO, I CINESI IN VISITA A BARDONECCHIA

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dall’UFFICIO DEL TURISMO DI BARDONECCHIA

BARDONECCHIA – Una delegazione della regione cinese del Guiyang, città di più di quattro milioni di abitanti, che sorge a Sud della Cina, a circa 1.100 metri di altitudine al centro della provincia, a est del Yungui Plateau, sulla riva settentrionale del fiume Nanming, diramazione del più importante fiume Wu, composta da dieci amministratori e operatori commerciali e turistici e una funzionaria governativa del Ufficio Affari Esteri della Regione cinese, ha visitato mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre il paese di Bardonecchia.

Da diversi anni – sostiene il dott. Giuseppe Polifroni, operatore immobiliare locale, che con Enrico Gennaro ha promosso la visita – intratteniamo buoni rapporti con le autorità diplomatiche cinesi e più volte, siamo andati in visita d’affari in Cina. La loro venuta a Bardonecchia rientra dunque in un progetto più ampio volto a migliorare ulteriormente e consolidare i nostri rapporti commerciali soprattutto in ambito turistico“. I membri della delegazione e gli amministratori locali, grazie alla puntuale traduzione di Luca Bellet, enfant du pais, che padroneggia la lingua cinese e ad una traduttrice cinese, dalle buone conoscenze della lingua francese, hanno sinteticamente presentato la loro realtà.

Perché Bardonecchia? È stato chiesto agli amministratori cinesi durante l’incontro avvenuto giovedì mattina in sala consigliare, con Francesco Avato e Chiara Rossetti, rispettivamente sindaco e vicesindaco di Bardonecchia, Giorgio Montabone, presidente del Consorzio Turismo Bardonecchia, e alcuni albergatori e operatori turistici locali, impegnati a fare gli onori di casa. “In particolare grazie al gran lavoro di Polifroni e Gennaro che ci hanno ben illustrato ciò che offre il territorio ed in particolare Bardonecchia. Ci siamo quindi documentati con immagini e video. Il paese ed il territorio tipicamente alpino ci è piaciuto ed eccoci qua“.

Vivo apprezzamento è stato manifestato dai cinesi verso un filmato che ha illustrato il volto invernale della Conca, con particolare riferimento all’offerta turistica. Al termine della mattinata di una bellissima giornata autunnale, dopo una breve escursione in seggiovia al Pian Del Sole, la delegazione ha pranzato all’Harald’s di Campo Smith, durante il quale Nicola Bosticco, presidente della Colomion spa, ha porto i suoi saluti alla delegazione e ribadito la disponibilità a soddisfare le richieste cinesi. “Speriamo che questa loro visita – sostiene Francesco Avato – rappresenti un primo concreto passo verso una collaborazione turistica e commerciale, con un mondo dalle enormi potenzialità e dai grandi numeri. Ringrazio chi ha lavorato per questo appuntamento e confermo la nostra piena disponibilità a collaborare“.

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4 COMMENTI

  1. C’e’ un ragazzo che padroneggia la lingua cinese e vi serviva una traduttrice ??? Non l’ ho capita questa! Se il ragazzopadroneggia la lingua non serve la traduttrice. A me quando sono ansata la per le cose della vita quotidiano non mi servi’ la traduttrice….mi arrangiavo con le mie conoscenze che ho perfezionato.Non ho proprio capito l’ uso della traduttrice …mah!

  2. Io non padroneggio la lingua ho l’ hskbasic , ma quando andai a Pechino ho supportato una ragazza della Mongolia 15 enneche parlava per lo piu’ mongolo.Faceva il corso con noi ragazzi italiana io rusdi giapponesi e coreani, ma onestamente il traduttore non lo avevo e non mi serviva allora….e nonostante questo ragazzo evidentemente piu’ bravo di me c’e’ necessita’ del traduttore.NON HO PAROLE !

  3. “ad una traduttrice cinese, dalle buone conoscenze della lingua francese”, devo dedurre che la traduttrice NON parlava l’italiano ?

    • Ci sono molti cinesi che parlano francese, pero’ io penso che se una persona padroneggia il cinese , tecnicamente sa pure l’ inglese e in questo caso pure l’ italiano, cosa serva la traduttrice non e’ chiaro.Posso ipotizzare che il ragazzo non conosca abbastanza vocaboli/ caratteri cinesi riguardo questo incontro….del resto anche gli insegmanti cinesi in Cina dei corsi controllano il loro vocabolario. Questa e’ l’ unica spiegazione che ci posso trovare.

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