UN LUPO A BUTTIGLIERA ALTA: RIPRESO DALLA FOTOTRAPPOLA, IL COMUNE CONFERMA

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DAL COMUNE DI BUTTIGLIERA ALTA

BUTTIGLIERA ALTA – Una fototrappola di un privato cittadino, collocata in area agricola privata, ha ripreso un lupo. Si tratta di un individuo singolo, forse un giovane in transito alla ricerca di un luogo in cui insediarsi. Non è detto che si fermi nel nostro territorio, potrebbe esplorarlo per alcuni giorni e poi abbandonarlo per spostarsi altrove.

I lupi sono animali selvatici e come tali temono l’uomo; si muovono prevalentemente nelle ore notturne e si nutrono per lo più di ungulati selvatici, giocando un ruolo fondamentale nel contenerne l’espansione. Sono però animali opportunisti, capaci di adattarsi all’ambiente in cui si trovano: se aggredire un animale domestico, magari incustodito, o rovistare tra i rifiuti consente di spendere meno energie per sopravvivere, perché non approfittarne?

Invitiamo dunque tutta la cittadinanza ad adottare comportamenti adeguati per evitare inutili rischi:
A) Riparare in ricoveri notturni gli animali domestici, in particolare pecore e capre.
B) Tenere i cani al guinzaglio oppure sotto diretto controllo quando si è a passeggio (cosa peraltro già obbligatoria per legge).
C) Non attirare i lupi per nessun motivo, neanche per fotografarli, lasciando o mettendo a disposizione fonti di cibo: il lupo non deve associare la presenza dell’uomo alla possibilità di trovare cibo facilmente.

Il lupo è tornato spontaneamente in Piemonte alla fine degli anni ’90, arrivando dall’Appennino Centrale, e ha via via colonizzato il territorio spostandosi lungo l’arco alpino in direzione Nord: non sono mai stati fatti ripopolamenti o reintroduzioni di lupi, come invece è avvenuto per gli animali di interesse venatorio (caprioli e cinghiali).

La popolazione è in espansione: in tutte le principali valli torinesi si registrano dei branchi stabili. Il branco difende il proprio territorio, impedendo ad altri di occuparlo: è composto da una coppia dominante, l’unica che si riproduce, e da altri 3-5 individui che rappresentano i cuccioli dell’anno in corso o dell’anno precedente. In inverno i giovani, nati nel mese di maggio e oramai grandi quanto un adulto, lasciano il branco e si disperdono sul territorio, colonizzando nuove aree ancora libere. Poiché, come dicevamo, i territori montani sono per lo più occupati, l’espansione avviene nelle aree pedemontane, collinari e di pianura. Non c’è dunque da stupirsi se si registrano osservazioni a Buttigliera Alta, Piossasco e Trana come in questi giorni.

Il monitoraggio della popolazione è condotto in maniera coordinata e sistematica a livello transfrontaliero nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione europea, ai cui canali di informazione vi rimandiamo per approfondimenti (www.lifewolfalps.eu, pagina Facebook “Life wolfalps EU Project”). La rete di operatori, specificatamente formati, coinvolti nel monitoraggio del lupo solo sul territorio della Città metropolitana di Torino è composta da più di 100 persone: si tratta di tecnici e personale di vigilanza della Città Metropolitana, Asl, Parchi nazionali e regionali, Comprensori alpini e Ambiti territoriali di caccia che lavorano in stretta collaborazione con i Carabinieri forestali e che sono supportati da un gran numero di volontari indipendenti o afferenti a diverse Associazioni (CIPRA, CAI, …).

Un lavoro di gruppo che impone un grande sforzo di coordinamento e che per la prima volta vede operare fianco a fianco il mondo ambientalista e quello venatorio perché la conservazione della natura non è appannaggio di una oppure dell’altra categoria ma è una necessità per tutto il genere umano.

Ringraziando il cittadino che ha contribuito a raccogliere le informazioni, invitiamo tutta la popolazione a collaborare alla raccolta dei dati di presenza segnalando eventuali osservazioni alle autorità competenti (Carabinieri Forestali, Città Metropolitana di Torino e Comune) o utilizzando l’apposito form presente sul sito del progetto “Life Wolfalps.eu”.

Tutte le segnalazioni, dopo essere state verificate e georiferite dagli operatori sul campo, confluiranno nel database del monitoraggio nazionale del lupo: un’azione di citizen science di cui tutti i cittadini possono essere preziosi protagonisti.

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