UN NUOVO PROGETTO CULTURALE A VILLAR FOCCHIARDO: “I SEGNI DEL SACRO” CON IL LICEO ROSA E IL FAI

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di MARIO RAIMONDO

Un pomeriggio davvero interessante quello del prossimo 31 Maggio a Bussoleno: nell’ambito dell’iniziativa comunicARTE, il Liceo ‘Norberto Rosa’, il Comune di Villar Focchiardo, il Centro Culturale Diocesano ed il gruppo FAI Valsusa, presentano il progetto “I segni del Sacro a Villar Focchiardo”.

Ne parliamo con Paolo Miletto, assessore villarfocchiardese, uno dei promotori di quest’idea.

– Assessore Miletto,’I segni del Sacro a Villar Focchiardo’, che idea è?
“È un’idea cui sono affezionato. A livello amministrativo la condividiamo da alcuni anni, in continuità anche con un iniziale lavoro di documentazione realizzato in un periodo precedente –fine anni 90- dall’ insegnante e assessore Paola Chiaberto”.

– Quali e quanti sono i segni del Sacro al Villar? Davvero vale la pena interessarsi ai segni della Fede che emergono dal passato?

“Ne vale la pena davvero , mi creda…A Villar Focchiardo, tra parte abitata e territorio montano, abbiamo la presenza di 13 cappelle votive, 17 piloni, 3 edicole, 7 affreschi su muri esterni di case private e 2 croci. Le cappelle e qualche edicola o affresco sono di proprietà della Parrocchia di S. Maria Assunta, gli altri segni sacri sono stati realizzati o commissionati da privati. Alcuni di questi beni hanno un certa rilevanza storico-artistica, e tutti sono comunque interessanti e significativi come espressioni della devozione popolare, a volte strettamente legata anche alle attività lavorative che nei tempi sono state tipiche della popolazione locale (penso ad esempio alla cappella di San Barnaba per l’agricoltura, a quella di Santa Lucia per gli scalpellini -i picapera-) che nella la Fede cercava e trovava un conforto alle asprezze della vita”.

– OK. Avete idea dello stato di salute in cui si trovano queste opere disseminate sul territorio comunale? E l’ipotesi di un eventuale restauro, in toto od in parte, che grado di fattibilità ha?

“A tutt’oggi molte di queste testimonianze sacre si trovano in situazione di conservazione precaria, che ne compromette il potenziale di apporto alla bellezza urbana. E mancava, sino a ieri ,in gran parte uno studio specifico ed una catalogazione analitica, tali da poter rendere gradualmente realizzabile un appropriato materiale divulgativo, finalizzato a promuovere un vero e proprio itinerario del sacro, propedeutico a costituire il primo passo per conservare e arrivare a restaurare ciò che sarà possibile restaurare. Il tutto naturalmente all’interno di un’ intesa con la Sovrintendenza, oltre che la nostra Parrocchia e la Diocesi. Noi lasciamo agli esperti le proposte in merito alle eventuali possibilità di restauro ed il nostro fine è riuscire nel garantire al maggior numero di opere quel ‘passaporto per il futuro’ che è la memoria, la radice di una comunità”.

– Assessore Miletto, lei parla giustamente di queste vestigia come memoria…Ogni ‘memoria’ però sottintende ad un ‘percorso’. Con chi avete intrapreso questa strada?

“Questa strada, come la chiama lei, per noi consiste anche nel realizzare un percorso – niente affatto secondario, ma bensì in completa sinergia – insieme a quella che in questi anni si è proposta sul nostro territorio come una presenza scolastica innovativa e arricchente, importante per la formazione culturale dei nostri ragazzi, una vera risorsa per tutti. Pensiamo possa in questo modo diventare protagonista di una opportunità didattica calata nel territorio, e con la potenzialità di svilupparsi attraverso vari livelli e risultati tangibili”.

– Coinvolgere il mondo della scuola in questo percorso è ovviamente molto positivo… Ma ogni percorso ha un costo…Chi paga?

“Il Comune non intende sottrarsi a concorrere a sostenere finanziariamente -per quanto le priorità di destinazione delle risorse lo rendano possibile- tale percorso. Certamente, per Comune e comunità, in termini economici si tratta di un rapporto costi/benefici molto interessante, ma innanzitutto viene la soddisfazione di questa sperimentazione e di questo partenariato”.

– Quali sono i risultati di questo partenariato? Davvero sono stati positivi?

“Assolutamente positivi…Dopo gli incontri “propedeutici” con la prof.ssa Laura Debenedetti –responsabile del progetto- e il Prof. Giuseppe Lucia, bravissimi ed entusiasti, durante le lezioni sul campo svoltesi nel mese di novembre 2015 e febbraio 2016 ho conosciuto anche gli altri docenti che seguono il progetto, estremamente preparati e motivati- e le ragazze e i ragazzi delle classe coinvolte. Che sono la classe II del Liceo Artistico, e la classe II del Liceo Classico di Susa. La prima ha svolto ovviamente il lavoro di rilevamento ed elaborazione artistica, la seconda le ricerche d’archivio presso il Museo Diocesano.
Alcuni alunni sono residenti in paese, li conoscevo dunque bene anche prima, e vederli all’opera a Villar mi fa particolarmente piacere.
So che hanno lavorato con interesse e profitto, realizzando al meglio le previsioni di opportunità formativa. Il risultato di questa prima fase, presentato il 31 maggio, sarà di certo una bellissima sorpresa anche per me, per noi. La mostra verrà sicuramente poi portata anche a Villar Focchiardo.
La fase operativa è stata preceduta da diversi incontri preparatori tra le parti coinvolte nell’intesa (Liceo, Comune e Parrocchia) e poi dalla elaborazione ideativa. Il nostro Parroco don Antonello Taccori ha offerto tutto il suo interesse e la disponibilità, rendendo poi possibili, attraverso il coinvolgimento dei vari gentili cittadini Priori delle cappelle, le visite e le rilevazioni interne alle stesse da parte dei docenti e della classe.
Il lavoro del Liceo si è quest’anno concentrato su 4 cappelle: quella di San Rocco, San Barnaba in borgata Comba, Madonna delle Grazie (Cappella delle Vigne) e Cappella di Loreto, la Chiesa privata dei Conti Carroccio prima della ricostruzione –nella prima metà del’700- della nuova Chiesa Parrocchiale”.

– Ci saranno, dopo questa prima fase, sviluppi ulteriori del progetto ‘Segni del Sacro al Villar’?

“Penso proprio di si…In prospettiva, l’auspicabile intervento progressivo di recupero e restauro di almeno qualcuno dei beni in questione dovrebbe andarsi ad inserire nel completamento sul territorio di Villar Focchiardo di una rete di testimonianze sacro-artistico-culturali di un certo livello (Certose di Montebenedetto e Banda, Chiesa parrocchiale, cappelle votive, Cascina Roland, “Palais”-Casaforte dei Conti Baratonia, e Castello dei Conti Carroccio-Fiocchetto), sulla cui realizzazione, naturalmente in tempi non brevi, puntiamo e speriamo.
Ma al di là di questo, già nell’oggi e per l’oggi sono molto soddisfatto di questa esperienza avviata, anzi, estremamente contento. Anche a nome dell’amministrazione comunale, ringrazio davvero molto i docenti con cui immediatamente ho trovato grande sintonia, il Preside del Liceo, i ragazzi della classe, il Parroco Don Antonello, i Priori delle Cappelle e tutti coloro che in vario modo hanno collaborato”.

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