UN VALSUSINO ALLE PARALIMPIADI DI TOKYO: LORENZO BERNARD, LA RINASCITA OTTO ANNI DOPO LA BOMBA

Ai Giochi, per il tiro con l'arco, partecipa anche la fortissima Elisabetta Mijno, cresciuta a Trana in Val Sangone

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Lorenzo Bernard

NOVALESA – Uno degli atleti straordinari che rappresentano da oggi l’Italia alle Paralimpiadi di Tokyo arriva dalla Valsusa.

Si tratta di Lorenzo Bernard, classe 1997, di Novalesa. Dalla Società Canottieri Armida di Torino, Lorenzo ha scelto di praticare il canottaggio perché lo considera uno sport emozionante. Del canottaggio ama praticamente tutto, dai sacrifici agli allenamenti.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone, persone in piedi e il seguente testo "イタリア"
La cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Tokyo

Una storia di riscatto e di rinascita, quella di Lorenzo Bernard. Nel 2013 rimase gravemente ferito nei prati di Novalesa insieme all’amico Nicolas, mentre stavano sistemando un terreno per coltivarci le patate. Avevano solo 16 anni. Nel terreno trovarono una bomba a mano della Seconda Guerra Mondiale: a causa dell’esplosione dell’ordigno bellico, Lorenzo perse la vista. Ma non si è arreso, puntando sullo sport per la rinascita. E otto anni dopo sono arrivate le sue prime Paralimpiadi.

Se non fosse diventato atleta, Lorenzo avrebbe fatto il contadino: “Lo sport è medicina: dopo l’incidente mi ha dato una mano a venirne fuori. Avendomi dato degli obiettivi da raggiungere, non mi ha fatto pensare più di tanto alle conseguenze dell’incidente”. Per Lorenzo Bernard “la parola resilienza significa non mollare mai e raggiungere l’obiettivo”.

Il momento più bello della sua carriera è stato il bronzo mondiale conquistato nel 2019, che ha permesso all’imbarcazione del PR3 Mix di qualificarsi per le Paralimpiadi di Tokyo.

L’obiettivo è quello di essere pronti per il 27 agosto, per la prima giornata di gare paralimpiche, con le batterie del doppio PR2 misto che inizieranno alle 10.50 locali (alle ore 3.50 italiane). Mentre quelle del quattro con PR3 misto prenderanno il via alle 11.30 locali (alle ore 4.30 in Italia).

Oltre a Lorenzo, alle Paralimpiadi di Tokyo gareggia per il tiro con l’arco Elisabetta Mijno, medico chirurgo che lavora al Cto di Torino, cresciuta a Trana in Val Sangone. A 5 anni, dopo un gravissimo incidente è diventata paraplegica, ma nonostante le grandi difficoltà non si è arresa, diventando la più forte paralimpica italiana nel tiro con l’arco.

Tanti auguri a Lorenzo ed Elisabetta, così come a tutti i grandi atleti paralimpici.

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