VALLE ARGENTERA, UNA CERIMONIA PER RICORDARE LO SCHIANTO DI MISS CHARLOTTE: MORIRONO 9 SOLDATI 

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Domenica 13 settembre, si terrà la cerimonia di commemorazione per ricordare i nove uomini del B17 dell’855 gruppo borbandieri dell’USAF – Miss Charlotte – che nella notte del 10 settembre del 1944 si schiantò sulla cresta del Gran Miol, in Valle Argentera, mentre trasportava armi, munizioni e viveri da paracadutare alle formazioni partigiane delle Langhe. L’evento non vuole solo ricordare il sacrificio di quanti, come l’equipaggio di Miss Chatlotte, donarono la loro vita per liberare l’Italia dai nazifascisti, ma anche ricordare o onorare chi oggi continua con senso del dovere e altissima professionalità a preservare la pace e promuovere interventi di cooperazione internazionale, come la Brigata Alpina Taurinense in partenza per un’operazione di peacekeeping in Libano.
Il sentiero che porta al monumento del Gran Miol verrà inserito tra i percorsi de “La memoria delle Alpi”, progetto transfrontaliero che promuove il recupero dei sentieri della libertà fra Italia e Francia.

IL PROGRAMMA:

• Bergeria del Gran Miol (2240 mt.):
Ore 8,30 Ritrovo e salita a piedi (500 metri circa di dislivello) al monumento disegnato dal professor Raffaele Mondazzi dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino e da alcuni studenti dell’International School of Turin e alla lapide che ricorda i nove avieri americani: inaugurazione e benedizione.
• Pian della Milizia(2104 mt.):
Ore 11.00 – Picchetto d’onore della Brigata Alpina Taurinense: Alzabandiera Italiano e Americano
Ore 11.15 Saluto Autorità: Consiglio Regionale del Piemonte- Sindaco Sauze di Cesana- Brigata Alpina Taurinense- Saluto del rappresentante dell’Associazione Aero-Re.L.I.C. (Research, Locate and Identify Crashes) che nel 1992 ritrovo’ e mappo’ i resti del B17.
Ore 11.30 Intervento dello storico Professor Nicola Adduci di Istoreto sul contesto storico dei fatti accaduti 71 anni fa nell’alta Val Susa
Ore 12.00 Santa Messa celebrata dal Parroco di Sauze di Cesana Don Paolo Molteni in suffragio dei 9 militari americani caduti.

Al termine della cerimonia civile e religiosa, verrà preparato un pranzo al campo con polenta, salsiccia e formaggio.

La commemorazione continuerà nel pomeriggio presso la Chiesa di San Restituto (Comune di Sauze di Cesana) dove alle 15, dopo gli interventi di Don Paolo Molteni, Germano Bellicardi, esperto di storia della Chiesa ed ex Sindaco di Susa, Gianfranco Molinar dell’Associazione SOLE Onlus, Ricercatore CNR ed ex direttore Istituto Metrologia Colonnetti, inizierà una sottoscrizione per la raccolta fondi, destinata alla costruzione di una casa di recupero per madri e bambini sieropositivi in Maputo (Mozambico) gestita dalla Onlus Sole. Con questa iniziativa si vuole dare un segno tangibile per ricordare e onorare gli uomini di Miss Charlotte.

Il trasferimento dal parcheggio del ponte Montenero al Pian della Milizia, per coloro che non potessero raggiungere con mezzi propri (auto non adatte), o a piedi, sarà garantito da mezzi militari e fuoristrada messi a disposizione da Associazioni combattentistiche e volontari.
L’iniziativa ha il Patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte.
In caso di maltempo, la cerimonia si terrà nella Chiesa di San Restituto e il pranzo nell’hangar dell’eliporto di Sauze di Cesana.

Info Alessandro Battaglino 3475700157

I fatti

“……Il 10 settembre del 1944 volava un B17 dell’855 gruppo bombardieri dell’ USAF – Miss Charlotte- con 9 uomini di equipaggio- proveniente da Algeri e destinato a paracadutare viveri, armi e munizioni alle formazioni partigiane cuneesi.
Miss Charlotte a causa di una tempesta di neve aveva perso la rotta spostandosi troppo verso nord rispetto alle valli di Cuneo. Era riuscito a infilarsi nella valle Argentera attraverso il Passo di Frappier ( 2891 mt) e, soprattutto, a evitare miracolosamente il Gran Queyron (3060 mt)a sinistra e la cima Frappier (3030 mt) a destra ma poi, probabilmente pensando di aver superato le montagne piu alte aveva perso quota andando a spanciare, prima, sui pendii erbosi che precedono la cresta che porta al Gran Miol (2995 mt) e a schiantarsi poi, esplodendo, tra le rocce che dividono le due biforcazioni della valle Argentera – la valle del Gran Miol e la valle Lunga.
Per i nove uomini dell’equipaggio ( il pilota John R. Meyers, il CopilotaDarl J. Heffelbower, il navigatore Ian S. Raeburn, Bombardiere Raymond L. Wilson, l’operatore Radio Ernest G. Kolln, e gli addetti alle mitragliere Donald C. Pullis, Robert B.Lloyd, Louis H.Simpson e Walter H.Bildstein) non ci fu scampo.
Il primo ad accorgersi di quello che era successo fu Il capitano della milizia Vittorio Bianco stanziato a Sestriere che in quella notte di neve e nebbia senti’ dapprima il rombo dell’aereo che si stava avvicinando e poi l’esplosione.
I resti dei piloti vennero prima tumulati a Sauze di Cesana e poi, a guerra finita, raccolti da due ufficiali americani e sepolti prima in un cimitero militare americano presso Pisa e dopo due anni trasferiti negli Stati Uniti…..”

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1 COMMENTO

  1. i piloti americani non erano esperti come i piloti italiani, diciamo che erano piuttosto dilettanti. Mandare allo sbaraglio dei poveri ragazzi in quel modo, da parte delle autorità americane era da criminali

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