CHIUSA SAN MICHELE, 33 LICENZIAMENTI ALLA SAVIO

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dall’UFFICIO STAMPA FIOM CGIL TORINO

CHIUSA SAN MICHELE / SANT’ANTONINO – La Fiom Cgil di Torino rende noto che nella giornata di giovedì 11 aprile la Savio Spa ha comunicato tramite l’Unione Industriale di Torino l’avvio della procedura di licenziamento per 33 lavoratrici e lavoratori occupati negli stabilimenti di Chiusa San Michele e Sant’Antonino di Susa.

La Savio Spa si trova in una procedura di ristrutturazione del debito e procederà, nel mese di maggio prossimo, alla fusione per incorporazione della Thesan di Avigliana. La Savio produce accessori per serramenti e occupa attualmente negli stabilimenti di Chiusa San Michele e Sant’Antonino di Susa 203 dipendenti, che diventeranno 224 al termine del processo di fusione con Thesan.

La prossima settimana è previsto il primo incontro sindacale nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo, a cui seguiranno le assemblee dei lavoratori per discutere e decidere le iniziative del caso.

Marinella Baltera, della segreteria Fiom Cgil Torino e responsabile della Savio per la Fiom Cgil dichiara: “Solo alla fine del 2017 la Savio ha licenziato 60 lavoratrici e lavoratori diretti più ulteriori dodici  lavoratori di una cooperativa addetti ad attività interne. A distanza di oltre un anno quasi nessuno di quei lavoratori ha ritrovato una occupazione. È necessario impedire una nuova emorragia di posti di lavoro in una valle la cui economia è già stata pesantemente colpita dalla crisi in questi anni con la perdita di capacità produttiva e di posti di lavoro“.

 

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4 COMMENTI

  1. Ancora un passo e anche Chiusa avrà il bel supermercato e la bella occupazione che ogni volta promette con generose balle spaziali.

  2. Eppure c è hi festeggiava dal balcone la sconfitta della povertà e l aver restituito la dignità del lavoro…altri promettevano alle aziende massima attenzione invece sono attenti a dar la caccia allo straniero o all omosessuale…

  3. Questa azienda è stata distrutta da amministratori senza scrupoli…..i soldi prestati dalle banche da qualche parte ci sono…..rendono di più dove sono ora….poi di chi perderà il lavoro chissenefrega….Complimenti alla gestione degli ultimi 10-15 anni…..che tristezza.

    • Condivido il suo pensiero, in tutte quelle aziende dove gli amministratori hanno sostituito gli “imprenditori”, a pagare il conto più salato sono stati gli operai ed i fornitori.
      Ora il sindacato farà il suo teatrino …….. dovevano licenziarne 60 , ma grazie a noi , ne lasceranno a casa solo 30 !!!! ed intanto aziende storiche muoiono come mosche al sole.

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