VALSUSA, A RISCHIO 150 POSTI DI LAVORO ALL’ALCAR DI VAIE: “CONDIZIONE PRE-FALLIMENTARE, PROTESTA A TORINO”

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di IVO BLANDINO

VAIE – Martedì 20 ottobre i lavoratori dell’Alcar di Vaie scenderanno in piazza a Torino, davanti alla Prefettura, per chiedere aiuto alle istituzioni e lo sblocco della liquidità, dopo la chiusura dello stabilimento da parte dell’azienda. Se la situazione non si sblocca rischiano il posto 150 dipendenti a Vaie, senza contare i circa 300 a Lecce.

Proprio perché se l’azienda smette di produrre e di stare sul mercato, difficilmente troverà un nuovo acquirente disponibile a salvarla. Già dall’estate era stato presentato il concordato al tribunale fallimentare, con l’obiettivo di trovare nuovi imprenditori disponibili a salvare l’Alcar di Vaie e Lecce.

“Era indispensabile fare questa mattina l’assemblea coi lavoratori, visto l’evolversi della situazione – hanno detto i sindacalisti davanti al piazzale dell’Alcar – la settimana scorsa dall’Alcar ci hanno fatto presente che il provvedimento del tribunale di Lecce limita la capacità di spesa dell’azienda a massimo 10mila euro per ogni fornitore. Un provvedimento di cui non comprendiamo le ragioni, non è in nostro potere parlare con il giudice. L’azienda ha dichiarato di cessare l’attività lavorativa a causa di questo provvedimento del giudice sui limiti di spesa. Una buona fetta di voi non è tornato nello stabilimento da marzo. Abbiamo chiesto incontro alle due prefetture di Torino e Lecce per capire con il giudice la natura di questo provvedimento. Ad oggi la prefettura non ci ha ancora risposto su un’eventuale data di incontro. Ci troviamo di fronte a una condizione pre-fallimentare, se non c’è una soluzione produttiva per questo sito industriale”.

Per questa ragione i lavoratori andranno martedì prossimo a Torino per chiedere aiuto, con un presidio in piazza Castello davanti alla prefettura. L’obiettivo è fare in modo che il giudice tolga il limite di spesa di 10mila euro per le forniture.

Durante l’assemblea alcuni lavoratori hanno contestato i sindacalisti, c’era molto malcontento. Dal sindacato hanno anche detto che tempo fa alcuni possibili acquirenti hanno visitato lo stabilimento, ma non c’è nulla di ufficiale in merito.

 

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