RICEVIAMO DAL COMITATO ACQUA SICURA
BUSSOLENO – Ad un anno dai dati ufficiali pubblicati da Greenpeace, che hanno mostrato come nelle acque potabili della Valsusa ci sia la più alta concentrazione di PFAS di tutto il Torinese, come valsusini ci ritroveremo per un sit-in informativo e di protesta. Non ci bastano più le rassicurazioni di SMAT, che pensa di risolvere il problema allacciando tutti i comuni all’Acquedotto di Valle mettendo così sotto il tappeto l’inquinamento di tutte le altre sorgenti e corsi d’acqua. Non ci interessa la scusa dei “limiti di legge” che sappiamo che si preoccupano di tutelare più chi inquina che la nostra salute. Non ci accontenteremo più delle risposte delle istituzioni che fanno spallucce dicendoci che i PFAS sono ovunque. I PFAS non sono ovunque: sono soprattutto in Valsusa, dove ufficialmente non ci sono aziende che li producono o utilizzano e dove siamo noi ad avvelenarci ogni giorno! Vogliamo che tutte le acque e tutti gli ambienti naturali della valle siano privi di questi agenti nocivi di origine industriale. Cantieri di grandi opere, camion e siti coinvolti in deposito di materiali o smaltimento illegale di rifiuti vanno subito controllati. Vogliamo indagini indipendenti che ci dicano chi inquina le nostre acque e quali sono le cause, una bonifica del territorio compromesso e analisi tutti i mesi in tutti i comuni. Saremo in piazza venerdì 24 gennaio alle 18 a Bussoleno, in Piazza della Stazione, per ribadire tutto ciò a SMAT, ARPA, ASL, Unioni Montane e sindaci. Zero Pfas in Valsusa! Vogliamo acque sicure!
Concordo… dovrei bere i famosi due litri di acqua al giorno per ragioni di salute, ma mi aiutano a guarire o mi stanno ammazzando? Se vado a vedere, bere acqua comperata in bottiglia non è la strada migliore, perchè pare che molta acqua imbottigliata sia inquinata e che le bottiglie di plastica non siano salutari. Ma allora, se dal rubinetto esce roba che ci farà stare secchi, dalle bottiglie di plastica pure, chi può permettersi le acque termali in bottiglia di vetro, materiale sicuramente più sano, ma carissima e non di certo per tutte le tasche? L’acqua dovrebbe essere un bene primario, e penso ci sia la maniera di studiare la causa di questo inquinamento e il modo per uscirne, vivi possibilmente.
Sono d’accordo e presente.,
Invito tutti i cittadini a preoccuparsi e a sollevare interrogazioni e chiedere risposte perché la nostra salute vale più del portafoglio della Smat che tra le cose ogni anno ci aumenta la bolletta senza giustificare il motivo.
Interessiamoci tutti di più sulla nostra salute vale perché è una sola, le cure sono care e il servizio sanitario inesistente e penoso.
Se non arrivano risposte è perché sono risposte che non ci piaceranno.
Ma non è possibile che i comuni non prelevano dei campioni in autonomia e farli analizzare per comparare i risultati con quei pochi che dichiara la Smat?
Se le cose vanno male è perché lo meritiamo in quando siamo tutti alla finestra senza fare e muti , guardiamo in silenzio quanto ci prendendo in giro.
Abbiamo quello che ci meritiamo.
Se le cose vanno male è perché lo meritiamo in quando stiamo tutti alla finestra senza fare niente, tutti muti.
Guardiamo in silenzio quanto ci prendendo in giro.
Abbiamo quello che ci meritiamo.
Se non fosse organizzato dai “soliti noti” parteciperei, ma so già dove si andrà a parare. Spero ameno che a parlare non ci siano i soliti “tuttologi” valsusini .
I PFAS sono composti utilizzati per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti ma anche per la produzione di pellicole fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa. nei prodotti ad uso domestico per conferire proprietà antiaderenti alle superfici interne delle pentole. Alcuni PFAS sono utilizzati in detergenti, lucidanti per pavimenti e vernici al lattice, come emulsionanti, tensioattivi o agenti umettanti. (da Fondazione Umberto Veronesi)
nON MI RISULTA CHE IN vALSUSA ESISTANO AZIENDE CHE PRODUCONO QUESTE COSE
Almeno a Bussoleno le persone si mobilitano e chiedono spiegazioni. In Alta Valle (pare che i PFAS si trovino bene anche qui) sembra che la cosa non allarmi più di tanto! Quali le risposte SMAT? Hanno individuato le sorgenti (o pozzi) contaminati? Si continua ad immettere le loro acque nella rete idrica? Se i punti di contaminazione sono stati individuati, quali le cause? e gli interventi di bonifica? La situazione è molto nebulosa e, concordando con Gwen, l’acqua del rubinetto ci depura o avvelena? Già ci ossigeniamo con le esalazioni dei gas di scarico della A/32, ora anche le sostanze chimiche….
Attendiamo conferme alle analisi portate da greenpeace magari da ARPA o da altre fonti ufficialmente garantite.
Con un solo punto analizzato è impossibile sapere se la contaminazione è presente alla sorgente dell’Addoi (a 1200 metri e senza infrastrutture, strade o discariche a quote superiori), o è dovuta ad altri fattori lungo la rete di distribuzione. Il sindaco di Bussoleno (e anche gli altri dei comuni interessati dall’inquinamento) come autorità con funzioni in materia di igiene e sanita’ pubblica, disponga analisi diffuse sul territorio (e mandi il conto a SMAT, se questa non si attiva autonomamente).