VALSUSA, ANZIANA SOLA E SENZA CIBO HA BISOGNO DI AIUTO: “IL COMUNE E I SERVIZI SOCIALI INTERVENGANO”

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di FABIO TANZILLI

SUSA – La signora Rosanna ha circa 88 anni. Ed è sola, con problemi all’udito e di demenza senile. Rosanna non si lava, non può prepararsi il cibo da sola e vive in un monolocale nella zona storica di Traduerivi, frazione di Susa. Rosanna ha tanti, troppi problemi, per rimanere abbandonata al suo destino. Le istituzioni locali e i servizi sociali devono attivarsi, e alla svelta.
Il caso di Rosanna è stato segnalato a ValsusaOggi da Denise, una ragazza che la sta aiutando privatamente, con la sua famiglia e insieme ad un’altra ragazza.
“Rosanna non è autosufficiente – spiega Denise – abita vicino a casa di mia mamma. Veniva aiutata, a titolo personale, da una ragazza che lavora in una struttura per anziani. Questa ragazza ogni sera le portava da mangiare, tranne nel weekend, ma adesso è partita per andare all’estero in Romania, non sappiamo quando tornerà. Quindi Rosanna è rimasta totalmente sola, senza aiuti, senza cibo e assistenza, in balìa del suo destino”.
In questi giorni Rosanna è rimasta senza cibo e aiuti: quindi, per evitare “la morte per solitudine” se ne stanno occupando privatamente Denise e sua mamma, una signora 70enne. “Mia madre fa le commissioni per lei, le prende il pellet per scaldarsi, il cibo, i pannoloni, ma Rosanna non può rimanere così. Non ci sono parenti da informare in merito, Rosanna non ha famigliari. Mia mamma non è una sua parente, quindi non può neanche farla ricoverare in una struttura di assistenza agli anziani. Lei è “solo” la nostra vicina di casa. Ci siamo già rivolti ad alcune associazioni di Susa per chiedere aiuto, ma non siamo stati ascoltati. Ma se mia mamma non le portasse da mangiare, Rosanna morirebbe entro una settimana. Cosa dobbiamo fare? Chiamare anche i carabinieri? Nessuno fa nulla”.
Rosanna ha bisogno dell’aiuto immediato e concreto del Conisa, dei servizi sociali, o delle associazioni di volontariato (Caritas, ecc.) con il supporto del Comune di Susa. “Pare che non ci siano abbastanza assistenti sociali. La questione è già stata riferita al sindaco Piero Genovese – spiega Denise – mi ha detto che avrebbe approfondito la questione, ma ad oggi nulla è stato fatto. Rosanna è stata abbandonata. Se non ci fosse mia madre, in questi giorni, Rosanna rimarrebbe sempre sola, senza cibo e assistenza. Ma si può vivere così, in Italia, nel 2025?”.
La signora Rosanna non ha parenti: “Non è in grado di badare a sé stessa, e nessuno fa nulla. Possibile che debba essere lasciata in questa situazione? Mia mamma le porta da mangiare, e un’altra signora va ad aiutarla per le emergenze. Mia madre è diventata di fatto la sua badante, ma non si dovrebbero risolvere così i problemi nel 2025. Non sappiamo più che cosa fare”.
Rosanna vive in un piccolo monolocale nella parte storica di Traduerivi. Qualche tempo fa si era rotta la stufa di casa, ed era stata trasferita per qualche giorno alla rsa San Giacomo. “Però non avendo famigliari e parenti, visto che Rosanna non voleva rimanere in struttura, con l’ambulanza l’hanno rimandata a casa. Nonostante gli evidenti problemi sanitari e cognitivi. Rosanna non è in grado di vivere da sola – aggiunge Denise – non cucina, non si lava, ha bisogno del pannolone, e mia mamma la aiuta anche per cambiarselo. Questa signora ha bisogno di assistenza socio-sanitaria, ma la mia famiglia non è in grado di gestire questa situazione. Non siamo suoi parenti. Succedesse qualcosa, un incidente, ecc. di chi sarebbe la responsabilità? Mia madre continua a portarle cibo e cose per evitare il peggio, ma la situazione è diventata invivibile, Rosanna la chiama anche 10-15 volte al giorno, per chiedere aiuti e cibo. Non lo fa apposta, è a causa della demenza senile, ma proprio per questo non va lasciata sola. Perché le istituzioni non la aiutano?”.
In attesa che la Città di Susa, il Conisa e le associazioni di volontariatò segusine si attivino concretamente per Rosanna e garantirle la giusta assistenza socio-sanitaria, chi volesse aiutarla può chiamare direttamente la vicina di casa Denise al numero telefonico 340/4973597.

LA REPLICA DEL CONISA – Ricevuta mercoledì 23 aprile
In riferimento all’articolo apparso in data 22/04/2025, il Con.I.S.A. Valle di Susa | Val Sangone intende fornire alcune precisazioni ed informazioni. Prima di tutto esprimere il dispiacere del Presidente, della Direzione e dei dipendenti coinvolti, per l’eventuale disagio vissuto dall’interessata.
Rispetto alla situazione, dal mese di aprile 2024 sono attivi differenti interventi socio assistenziali, sempre condivisi con la diretta interessata, che non ha limitazioni giuridiche, e con la cugina, unico famigliare di supporto, ed altri se ne stanno progettando.
La situazione non si configura né come di estrema povertà, né come di grave non autosufficienza, secondo quanto verificato al domicilio con l’operatore sanitario competente; la cugina della signora ha dichiarato agli operatori del Consorzio che si dissocia completamente dai giudizi riportati nell’articolo.
Siamo disponibili ad una ulteriore collaborazione con la rete amicale e di volontariato attivatasi attorno alla signora e per ogni eventuale collaborazione i nostri contatti sono: conisa.segreteria@conisa.it – tel. 0122 648501.
Peraltro i contatti del Consorzio sono disponibili in rete ed a disposizione di qualunque cittadino, anche di eventuali giornalisti che vengano a conoscenza di situazioni di fragilità.
Barbara Mauri – Direttore del Conisa
Pier Giuseppe Genovese – Presidente dell’Assemblea del Conisa

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22 COMMENTI

    • Anno 2023: caldo insopportabile e mia nonna malata in una struttura per anziani della zona, mia mamma in riabilitazione in un’altra struttura per frattura del femore… ho scritto a Genovese, a Cirio e al difensore civico, non per ottenere chissà cosa ma perchè provvedessero dei semplici deumidificatori che raffreddassero di due o tre gradi e togliessero l’umidità soffocante in queste strutture che con il caldo diventano nei lager… nessuno di loro mi ha MAI risposto, tranne il difensore civico che ha scritto che lo avrebbe fatto presente in non so quale seduta, ma non è cambiato niente …

  1. Dipingetela di nero e vedrete pretacchiume e cattocomunisti correre a frotte, altrimenti, essendo italiana e diversamente nera (il che la rende assolutamente trasparente per tutti i ”caritatevoli” istituzionali del Belpaese), la lasceranno affondare senza muovere un dito.
    Amare considerazioni a parte, un plauso ed un inchino a Denise e a sua mamma, due splendide persone.

    • Hai ragione su una cosa, Denise e sua mamma sono due splendide persone. Compensano l’esistenza di gente inutile come te, che non trova di meglio che scrivere certi commenti vomitevoli dal sapore gratuitamente razzista invece di starsene zitto. Tu, a parte passare le tue giornate a scrivere commenti idioti su internet, esattamente cosa fai per il prossimo?

    • Forse sono un po’ crudo, ma una persona ITALIANA di 88 anni ha vissuto in tempi che dandosi da fare anche solo poco poco, poteva provvedere adeguatamente alla vecchiaia, che non penso sia giunta improvvisamente e inaspettatamente

    • il commento razzista in una situazione già estremamente penosa, non fa che accrescere la nausea per tutto: per le istituzioni che considerano le persone anziane degli oggetti da rottamare, e per le persone come lei che nel 2025 crede ancora che sia il colore della pelle a distinguere i buoni dai cattivi, i giusti dagli ingiusti…salvo poi, tutti a piangere il papa morto, di cui non condivido la carica perchè nei vangeli non si fa menzione di papi, ma che era inviso a molti perchè, cristianamente, diceva di non essere razzisti… che orrore tutto quanto…

      • Visto che siamo ancora nel periodo di Pasqua, potresti leggere il capitolo 20 di Giovanni, dove Giovanni racconta che lui e Pietro sono corsi al sepolcro, che Giovanni è arrivato prima, ma non entrò, bensì aspettò che arrivasse Pietro ed entrasse per primo nel sepolcro.
        Perchè Giovanni non è entrato subito, ma ha aspettato che entrasse prima Pietro?
        Forse perchè Giovanni ben sapeva il significato di Mt 16, 17-19 (anche se non era ancora scritto) ?

        • E il fatto stesso che Giovanni abbia voluto scrivere questo dettaglio apparentemente insignificante, vuol dire che, per lui, insignificante non era

    • Beh, di preti ormai non ce ne sono quasi più, ma ci dovrebbero essere i servizi sociali che paghiamo, suppongo non solo per mantenere i loro stipendi, ma anche per assistere i cittadini italiani che necessitano. Sono stati avvisati?

  2. Stiamo diventando un popolo di vecchi , con meno figli ,molti meno….accuditi da stranieri e ben vengano perché pochi italiani sarebbero disponibili .
    Ci siamo emancipati noi che all’ estero siamo andati , portando il nostro saper lavorare per poter mangiare…anche noi non tutti onesti e purtroppo anche mafiosi , quelli che in America picchiavano i lavoratori negli scioperi ,gli stessi loro connazionali e chiudendo un occhio sono cresciuti e impuniti ancora adesso ,la chiamavano pizza connection .
    Viviamo in uno stato sociale che è quasi al collasso perche dicono costa troppo e cura chi è improduttivo , ma noi siamo civili o barbari ?…. anzi Vandali come quelli che per vendetta ,frustrazione o solo noia devastano il bene comune .
    Una volta c’era solo la Chiesa che aiutava materialmente e psicologicamente la società ,il parroco combinava matrimoni,raccomandava per l’ impiego ,
    aiutava e possedendo molta terra poteva sfamare , certo la Chiesa non era quella di Francesco che voleva povera e non indirizzata politicamente , ma tornando al discorso ancora adesso molti religiosi offrono aiuto e speriamo che altri ci credano ancora nella solidarietà.

  3. Purtroppo per esperienza personale ho assistito a disuguaglianze tra gli aiuti agli stranieri rispetto a noi. Gli assistenti sociali e soci NON aiutano gli italiani. Sempre e solo gli stranieri. È proprio un mondo al contrario!

  4. Sei stata brava a denunciare questa situazione, e complimenti per quello che avete fatto. . Sicuramente il sindaco che è una brava persona provvederà. Nonostante ciò se la signora era stata già portata in RSA, sicuramente si era a conoscenza della situazione, quindi dov’è stato lo sbaglio?

  5. Leggere di una situazione del genere fa rabbrividire. Vergogna assoluta delle istituzioni che lasciano una CONNAZIONALE anziana in queste condizioni. Le signore che l’aiutano sono ANGELI. Il Sindaco si vergogni, come si può lasciar correre in una situazione del genere?

  6. Buongiorno, ho letto l’articolo , tralascio considerazioni giudicanti personali su come si possa arrivare a tali situazioni e spero di dare un contributo fattivo al caso.
    Si descrive la condizione di una persona di anni 88 in estrema difficoltà a causa di patologie multiple tali da non consentire l’espletamento dei normali atti quotidiani della vita e quindi non autonoma , sola ed accudita dai vicini.
    A questo punto , se tutto quanto corrisponde allo stato della situazione, ritengo si configuri di fatto una denuncia e richiesta di aiuto nel gestire una condizione che non sarebbe dovuta giungere a quanto descritto , ed in cui ognuno per le proprie competenze e doveri mi permetto suggerire che dovrebbe :
    Sindaco : attivazione immediata di intervento dell’ambito sociale di appartenenza e contestuale immediata comunicazione alla ASL territorialmente competente di richiesta suo intervento ( attivazione della unità operativa anziani finalizzata alla valutazione domiciliare della autonomia della paz , alla sua presa in carico e definizione di una progettualità ) ;
    Medico di M.G : valutazione di inserimento in un programma di ADI ( assistenza domiciliare integrata ) o , quanto meno ADP ( assistenza domiciliare programmata ) ; inoltro richiesta accertamento invalidità con eventuale accompagnamento qualora non fosse autonoma nell’espletamento dei normali atti quotidiani della vita;
    ASL : presa in carico da parte della Unità Operativa Anziani ;
    A completamento del tutto Istanza al Tribunale per individuazione e nomina di un Amministratore di Sostegno , richiesta che può essere effettuata anche e non solo dai Servizi Sociali dell’ambito di appartenenza comunale.
    Confido e mi auguro che tutto quanto sia già stato avviato ed in ogni caso ringrazio tutte le parti in causa che si attiveranno in una sinergia di intenti fattivi alla soluzione del caso .
    Alla Sig.ra Rosanna ed ai suoi vicini un cordiale saluto.
    Grazie

  7. scrivo che è veramente vergognoso… lasciare questa donna al suo destino fa del sindaco del suo paese un menefreghista, quando devono essere votati dicono al popolo che lui sarà il sindaco di tutti… ma poi???? la sua eventuale morte sarà colpa sua e delle associazioni del posto che non stanno facendo nulla…. è pericoloso per lei e gli altri lasciarla da sola in casa, potrebbe accendere male il gas… o altro ….. intervenite subito…. un grazie a Denise e alla sua mamma per esserle vicino e cercare di fare il possibile per aiutarla…

  8. Ma il sindaco di Susa non è anche il presidente del ConISA?
    Troppo difficile usare il proprio ruolo per verificare il caso?

  9. ASPETTANDO I SERVIZI SOCIALI DI SUSA? Allora non è cambiato nulla, che squallore, che vergogna! Già 30 anni fa avevo vissuto un’esperienza allucinante, dato che Almese dipendeva da Susa. Da allora ho capito molte cose su come siano organizzati questi “servizi sociali”, ma devo evitare gli aggettivi che ho sulla lingua e i nomi e cognomi, per ovvi motivi. Povera signora Rosanna di 88 anni, la sua unica salvezza sono i gentili e generosi vicini di casa…MA VI RENDETE CONTO?!! Italia peggio di Burundi…

  10. Purtroppo capisco bene la signora, di cui non bisognava rivelare il nome, che non vuole stare nella RSA…avrà pure la demenza ma evidentemente ama la famiglia che l’aiuta, che è diventata un po’ la sua famiglia… in una situazione del genere, tanto di cappello a chi se ne è preso cura per amore e non per obbligo… ma i vicini di casa non possono sopperire a tutto… visto che il Conisa predica l’assistenza domiciliare e la continuità delle cure a casa, che si dia da fare ad attivare delle persone tramite l’assistenza sociale che provvedano 2 o 3 volte al giorno ad andare a casa della signora, a portare i pasti principali, e i pannoloni, a pulire, aiutarla a lavarsi e somministrino le medicine, come facevano in Finlandia con la mamma di una mia amica …sua madre l’RSA non l’ha mai vista, ha solo trascorso gli ultimi giorni di vita in ospedale con la figlia accanto. Spostarla sarebbe una crudeltà, ma lasciarla così, costringendo oltre tutto i vicini di casa ad occuparsene, è una crudeltà ancora più grossa. Fanno un gran parlare di assistenza domiciliare, allora che la attivino, e in fretta, dal lunedì alla domenica perchè non esiste che nel weekend non si mangia e non ci si cambia… Se poi la signora finisse allettata, allora le toccherà andare in struttura, ma finchè riesce a stare a casa sua con l’assistenza domiciliare è decisamente meglio, ma non possono costringere i vicini di casa che potrebbero assentarsi per lavoro, per vacanza, per cure eccetera a fare da badante alla loro amica e vicina. I vicini potranno continuare ad andarla a trovare, ma il compito dell’assistenza tocca a questo Conisa che da chè ne ho memoria non fa un tubo per gli anziani se non rinchiuderli anche molto prematuramente.

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